Vita fraterna - anno III - n. 20-21 - 31 ott.-15 nov. 1919

A.ano III, N. 20-21 - 3J Ottobre-J5 Novembre J'11) Conto corr, colla P1>11ta ,I VIT .A FRATERNA RIVISTA QUINDICINALE DI STUDIO E DI AZIONE SOMMARIO Vittoria - La lotta che non educa - L'uomo di poca fede - L' educazione nazionale - La questione meridionale -- Visitazione ....:_Iniziali minuscole - Un mònito di vc'rità dal1' errore di Nietzsche - Con Gitanjali (continuazione) - Parole pianissime - Ricordi d' Ospedale - ·Per la libertà e la dignità della coscienza - Per la coltura della nuova classe dirigente - Conversazione. ABBONAMENTI Ordinari Italia L. 6. - Estero L. 7. So Sostenitori ,, ,, 10. -- 11 ,,- 15. - Gli abbonamenti sono solamente mmd. Numero separato L. o. 3o - Arretrato L. o. 60 pei numeri doppi il prezzo è doppio Esce il 15 e il 30 d'ogni mese. DIREZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Spiga, N. :;i5, Mìlane - Telefono: 8t-I6 . Biblioteca Gino Bianco

Bibliotecmamlante dii hflstrì Italiani Milano - Via Ugo PoscolO, 5. Alla Blbliotaca Circolante dei Maestri Italiani possono associarsi, oltre ai Maestri, anche i Professor! e gli itlllevi <li ~~it~l !~~iJ'~i;lJ~I~Jtl~~f~.e Direttori DiLa Biblioteca: invia libri In tutta Italia, In pacchi raccomandati; in numero non limitato, contenenti generalmente tre ooer~, secondo le richiesto, deglt Associati. Il prestito dura. due mesi, tra.scorsi i qua.li può venir rinnovato. La spesa del rinvio dei li- ~{i.ìi~ J'le!.'.1r1t;~~•r:o~1~~11 iR:tl;ig~~~ò ottenere la francbigi& se dlrige w1a biblioteca sc0Jastica o po}lolare associata alla Federaz. delle Biblioteche Povolat·i di Milano; presta direttamente libri· alla sede di Milano, nel giorni di lunedì o giovedì fra le 14 e le 18 ; risponde a quesiti bibliografici. La quota, anuua (a decorrere da qualsiasi data)ò,li L. 7 (di L. 550 se in abbonam. cumulativo coi principali gio111alidiùattici). Ad ogni socio viene data in dono una ~ Guida Biliograftca,. cli 3?;; pa.gine, posta in commercio al prezzo di L. 4, la qu<tle è nel tempo stesso catalogo della Biblioteca; e ll Bolletti1'o, puùblicazloue periodica, or- !\auo ,!ella Biblioteca dei maestri e del Grnppo d'Azione per la scuole del Popolo, istitttto sorto per aintare i maestrl associati a migliora.re Je coutlizioni della loro SCH.Ola. Spazio disponibi·le Biblioteca Gino Bianco PER LE SlfiNORmeIMPlf(jliYf Bntro.l'anno cm·:·.cr,tev.crrà ape1.:.ta in saluberrima posizione una casa al mar<J da Novembre a Marzo, una ai monti da Marzo a Novembre, per dar modo alle Signorine impiegate, convalescenti da malattia, o es,,urite da continuato Ja.voro, di ritro•,are nel!::\ ~alute del COl'PO la gaiezza e la serena bontà dello spirito. La retta è fissata a un minimo di L. 6, - al giorno. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla Signorina MATTE! presso la Ditta P!ETRO PRESBITERO · Via Carlo Farini, 31. Non saranno accettate le Signorine affette da malattie comunque trasmettibili e prima del!' accettazione dovranno sul.Jire la visita del medico deÌ!a Casa. CarloVlef.roiantaenLa --di-- GIOVANNI MAZZA V. F. MILANO Via lv!onte Napoleone 3:Ì. (Tdefono 12-405) Grande assortimento in carte decorate uso antico - vecchia arte italiana. Fogli 40 >< 60 cm. circa da 70 cent. a L. 1. 60 al foglio. Si preparano scatole, album, cartelle, coperture di libri, quaderni, libricini, ecc., rivestiti· con queste carte : doni di gusto squisito e nazionale per le prossime feste.

Milano- Anno lii. 31 Ottobre-15Novembre1919 - . 20-21 ' VITA FRATERNA ' RIVISTA QUINDiçINALE DI STUDIO E DI AZIONE . • Altbon. annuo ordinario L. 6 =O= Abbon. annuo sostenitore L.·.10 Vittoria J-4 · Xl · z919. Non celebrazioni trionfaJ.i, dunque. Lo_v,iéta -la viltà. e l'opporturusmo d'i un governo. V.i i oppongono - dice - condizioni delicate e ~qigrovig,lliateidei nosllri ra'Pporti aJYestero e a1l'interno. C-0sì, l'anniversario della più• graru:i'e, la più reale, la decis_iva vittoria c.l'el'l'Intesa: la vittoria italiana - passa in ilenzio. I grandi e i piccoli combattenti non passeranno otto l'arco vetnsto che vid'e e celelhrò altri trionfi - non maggiori ! Le fol1e non s,i ass·ieper,anno festanti 'lung,0 il percor o. Non p erà sovr'essi quella follia d'-eniusiasmo de11e celebrazioni .popolari che, dalla maniJfestazione e terior,e tutta colori e suoni, sale in qualche attimo prezioso ad un fremito concorde dli comunione religw a - e penetra come un 1hriv.:dosacro fin nel profondo déllJanimo di eia cuno, tocco di, vita in.dimenticabile. No - 1e d.assi dirigenti sono dist!ratte in quelle improvvisa- -2ion1idi effimera vita. politi.ca che ono da noi le elezioni. - In alto e in bas o, .gli e,goismi c-0zzano, ii ma,teriailismi delle più d'iverse «marche» tlottanq di violenze e di menzogne per uperarsi. - Di fuori, si ignorai, si misconosce, o ·_dimentica. Ma la Vittoria tal. N0'11.-dimentichialmolo.A nOJStroconforto, .a no t-ro prone. Commemoriamola - sia pure nel ·1enzio e nel raccogl'imento: non sia male per un popo1o che fu troppo spe.sso e i accusò retor.ico, parola-io, fe taiofo. Ma commemorìamofa - con tutta l'anima. Rioordianno che cosa ce 1'ha data: ripen ·amo che co a fu per l'Italia 41anno meraviglioso e san.to 1918: ravvedimento, espiaizione, risveglio delle migliori energie individuali della Nazione a una nuova cosòenza dei propri doveri e deile proprie responsabili~, a una nuova oomp,rensione e a<l un nuovo amore de-1popoJo, ad una a,ttiivntà jnstanca!bile; ardore di fede, di vo,lontà. <li sacri,ficio .... Biblioteca Gino Bianco

VITA FRATERNA Abbiamo pen bisogno di ricordare questa prova di noi a noi stessi, questa esperienza .d,i fuoco, <l.i sa11gue, e ,di':anima -- oggi e sempre. Oi ·~ono, sì, ,J,econdii!zioni ,delicate e a-g,grovi.gl;iart:ae1l'interno è a/liJ/estero:' Ma c'era/ pur ,stato, alliora, 'l'orrO!I'eehe si chiamò Ca,por,e.t'to- .Ja mtta, 1J'.inva.sione,. l'a linea. improvvisata: e malsicua-a del • Pia"ve. - Eppure albbiamo vinte. - In a'lto e in basso - è vero - - g.l'i egoiisrrnl,ie -i lm"aiteria1ismisi esas,perano •e tumuJt;uano diisgrega..- tori e distruutori: -ma è ,pure vero che per quattro a.nni egòiismi e maiteri:alismi forono mace.rart:i e rin-11negaidtili fatto 11elle tri111ceed'i fa.111goe idi fuoco, e le di frudenze, i rancori, •le osti.Jità fur.ono sommersi nella ,comunanza dlel ,perì,colo •e delìttormento-, dove, nel'l'a s,incer.ità .della morte imrninente, ile ;utificiose.di,·isioni di class,e si d'imienrtJica:ronoe sdlo rimase e si ri,ve!.ò 'l'"uom!o. - E' vero - dii fuori si ·i,grrnra e .si mi.sconosce, o·si <Ementica,; di più - a.H'initerno si rinnega: - ma chi ,ha vi•ss~to questa lotta ir.-:ma'll'ee que$ta vittoria nostra, chi ,ne è stato artefice; ch;1, ignorando (non per sua coJipa !) 1 J.a.patria, ,lPha·oo.sì mirabi·lmente intuita e sentita, sia p,u,re incons.apeyollmenrt:e,d:a chi•amare « il proprio ,dovere» fandare itn,-. ,contro alla morte •per -1-ei-:, e da srt:i 1 g1m:atizzare come disonorante .J'imbosca,men:to, non potr,à dimenticare bu.tto ciò, non vorrà deporne la, santa, fierezza; - e 'gili alitri pqpoli ·non .potranno dimenticar-e a lungo, ,che sairel:fue11or,o,dantt10, la posi1 z1one decisiva d'Itali:a nella stoda ,d!'Europa: .così ne ri,oordlino gU'ita,Jiani <la missione <li giustizia e ,di l:ibertà paciJficatrice foa i ,p·opoll'i ! . Per :tutta l'a nostr.a virt:anazionaile è ammonitrice e confortan'té _ la nos~ra vi'utoria.. E, ricord!i.amolo, lo spidto che ce· '1a diede è quello che ,guidò tanta gi,oventù itailiàna all''aJ.ocaus,to supremo: è la testimonianza ,e ·4er,edi:tà dei Morti,. Ma è pur quello che guidò aJdaffr.o111tar <La mar.te, a.di accettarfa con .gioia, ta:nti e tanti gi,ovai1·i che ·ta morte np,n cdl 1se: ,sono, questi, 1ivivi .p-iùvivi, oggi: i111e.ssi è la migilior vita· d'Itati,aL P,ossono .essi non sapere ancor.a, oggi. i,l cammino da s•e,guire: mc!Jlo cercano con una sincerità e m1 .ctisi11te:r,esse ,che è pdvilegi;o dli chi è !Pa!Ssatooltre J''accettazi•one d'eHa morte. Non han1110ailcnmpotere costituito i11mano, a,noora: ma c.onsi:deran,o il' « poter,e » non come· un -pfivilegi,o ,da 11rigare ma come un dovere dia compiere - e lo comiJ)iranno. Per essi, possiamo bene aver fiducia. Celebr:iamo 1a viititoria rivivendo lo S!J.)iri.toc·he ce ,l'ha ·data; giurandoci, silei1,ziosamente, ma fermissimaimente, di serbarlo e assecondarlo in noi ·e ·inltomo •a noi. · BibliotecaGinq Bianço

VITA FRATERNA Discussioni. La lotta che non educa Pt1bblù:ando queste riflessioii,i attuçz/-i di Giovanni Marchi, le po11ianw, sot!o la n,brica « Discussioni )) augurandoci che essa f,ossa _ acccgliere, di mrn~ero ·n numero, scambi di idee e dibattiti, fecondi di chiariment · e tR intese superiori. Que to febbrile periodo di vita lettorale -mi ha indotto ad alcune rif!e sio1ni un po' amare suH'iin-capacità dielle fo11iea formarsi una cosoienza incllivid'uale ca,paice d'i ,saper.si orientare in, quest'ag1rovi:gliarsi d,i uomini e di iprogr.ammi "Che si aocapigliano sulle pi,azze e .sui giornali, ,quando non giunga,no -come in al-cuni luoghi, a 1 battagl~e vere ,e proprie che hanno i loro morti e i loro foriti E mi sono dloma.a:udatocosa avverrà domani quando alla folla masichilie, così i111si'l)iente ,così ipoliticamente iined1.11c.ata, si aggiungerà una folla femminile non o1o ver-gtne alla lotta politi-ca, ma igniara a<ldirittiura <lei l)I"oblemi sociali ipiù wrg-en.ti.,e delle vie incFi-penl3aibiliper potedi ~ollecitamente rti olveire. Perchè l'atto. del voto non s.taJ tanto neHa funzioJ1e materia.:e di deporre una sr.::hed-ain- tin·',urna, quanto :nel saiper distiin~uere progrr-a.mma. da programma ed uomo d:a. uomo, in ,rapportq ai bi og;ni contingenti deila nazian.-e e a'Ì finri c'he, attraverso la 'risoliuziooe di que'i bìsognii; eia cuno ·intiend,e raggiungere. Gli ·uomini certo non iSOnoda ta:n.to; clii afferma il contrario, o è ,cie;co, o fiui.:gedi nOil!vooere, pr-e-oiccupato solo dai propri interes.sli, elettorali, che coincidono quasii 6empre con la miinore edu- <:azion,e tP-OSSibiledella massa -che egli chiama a raccolta. Chi, invece, come me, ha ·lfila veoohia prat:ica dlella piazza deve pure -conf,essare il <lis,guto, non olo dei fischi, ma aruche quello -degli applausi, rrnos · ambedue dia ,un corutr-a,sto o da un'adec...ione d intenessi puramente materiali, e mai <la diffcrenzazioni od uniollli i- <llealii_che,il popolo, nella ua g,ra'Illdema,g;grioranza, non comprende. Che çue a c!liagnosi psi.cologi,ca corrifipo;nda a verità lo prova la corsa ali'arnitvilsm.o d!eruprograrrnmi e <lei omferenzieri; onde non è ,q.iff11eileil icaso che avvenga, come al sotto~itto, di dover sostenere a breve differenza :con la stessa ,persona dello te o !PélTtito drne ,contrad'ditorì im ,cui ne] primo, l'avver ario fece appello a tutti i dettamri. evudgeliai per so teniere 1a nece •.si à della -collaborazione di cla'S$e, e iel s-e::onoo sfruttò al ma_simo possibile tutti Biblioteca Gino Bianco

VITA l"JtATltRNA i Santi :Padri pi,ù r~be11i~,pér sostenere nonl la necessità, ·ma la gi<ustizia d:ella lotta d~ classe, ruegandb poco· cristianiamente ad una parte dell'umanità q,ualu:rrque dli•r.iuodii vita. Cè da stupÌ!re, ma è fa,ci!,e .<,piegare qures1:ofrenometllOdli rov,estciamento dei fattori morali,, quando si poI11gamerute, che la secondla. piazza era stata la- 'vorata ,dia or:ato·ri ,so.cialisti, a oui, neH'int-e11essedel ,partito, biso- 'gnava pur fare -co111oorrenza. · . Fìu appunto dopo questo incidJente lche io mi <llom.an<llavocqn giiusta apprensione cosa àvver'l'ài ,dloma111i,quando le donne ,parteciperanno ai comizi ,e al voto, q,uaJt11dosaranno ,elettrici ed eJ.ette. La domanda non voleva essere un atto dii ,contnizione per' avere 'sostenuto d~ at'llni oo ann'Ì il doveroso •riconoscime111toidi questo di- .:riitto fe:mini111i1e,~er •ra,gioruiesclusivamente i,deali, senza farmi offuscare la mente dallie trovatine dell'uguaglianza dei ,sessi diellie più focose femminii'ste (~he Dio ipreserv-i le d'onne da quest'esaltazione 6erébrale dli ak1.me 1o,ro coll,eghe); nè, taruto meno, diagli argomenti baisati sulfi111feriotj,tà che ,cost'ituli 1rono ·il cava.Ilo di. batta-glia di tutto il vecchj,u,me-maiscihile incartapecor"ito• t11eisuoi- privilegiiimed!io.eval!i.Ma, r,i1Pe111Srandiodi an:c:he oggw, la trovo _lo,giùcaper un id!ealista; penchè a nessuno può ,sfog,gire la ,gravità dcl f.enonien:o elett()'rale, capace di -conrompere le •coscienze più .nette, e di. ·dar parvenza d'idiealità a!l,e (Pl!Jessionidieigli interessi che gravitano su .dli esso. O.gigi, .in fin. dici wnt-Ìi, molte cose si d'ebbono rimprovera-re al1e don.ne italiane, ma una certo non davvero: la manrcaI11Zadi, ideaHtà, d~ ,disinteresse, <l'i sacr5 1fiicio·che aibbondan.o irn.- vece in ogni loro atto in"dividluale o ,collettivo, ,riell'int_etno della ·f_aimfugliao in quello de)la soc/ietà. Qu·este dot,i mora~i ,che d sono, _ riusciranno. domani a valorizzarsi e a valoriZizar;e la vita !POiitica o sa-rancr10'invece -sommerse? P'enchè la- politiica non è" !Sempre una cosa pulita (mi. vérrebb:e una voglia matta di dir «mai:.), e sembra che ciò sia natùra4e, se anche un fil:Osofo id'ea1ista, il Croce, jJ:a trova tà1e. Ora: è lbene ohe l'ideafità, i'l- d'isinteresse, il sacrifi,dio che le don1t1:eposisegg011Joallo stato n~turale vetiiga corroso , dia questa ~pec.i,e di giostra· a cui si accedle col volto colorito pe!t" uscirne invece q,uas'i sempre col volto molto pall.ido? E che ne sarà di quelle funzàoini strettamente femminili, la casa, la famiglia, i fi.gl,i11.1oli', <::hehanno invece ta111to,ma tanto bisogtno di quelle dbti morali per compì,erisi? C'è un esemp,io fresco fresco dlii ,quanto è avvenuto du-rantè la g;t:1erra. Molte don.n~ 1si.gnò.rin1eo no, sono UISlCited1 casa per sup,- pÌiire gli uomlini mancanti ruei pubblid impi~hi. Hanno C05Ì otte- ,n,uto <li ,colipo ,u,na libertà inai sognata, u11 bilancio frnanziario mai Biblioteca Gino Bianco

-;:,A 1'1L\TERNA sperato, una senie infinita ,di contatti ma:i permessi. li risultato è visibile: iper la maiggioranza la libertà è <tiventata licenza, i bilanci sono serviti 011 lusso, i co11tatti 0110 fini.ti assai male: Oggi gli uominti òno tornati e tuttavia le donne ,resistono sui _posti che occuparono provvisoriamente. I ipiù lo credbno un egoismo, niente affatto invece,· è il p-rodotto di ·un totale cambiamento ·nell'esistenza sp'Ì1rituale della donna che non i, sente più trasportata alla vita sua naturale di donna. Strano, ma è così. . L'ambiente \I)ol-iticodi•1t1na naz;ione clie conta il quarantanove per -cento di analfabeti non può ,e-erto essere puro. La donna po- -trebbe di molto avviloioorlo alla purezza .colla ooa inlfluenza di donna, ma io temo, e -l'eseIDjpiodlelie vecchie femministe è a mio sostegno, temo che entrandovi esisa voglia invece portarvi uno pirito da uomo. Il che ,radkfoppier.ebbe i guai odierni che· vanno al contranio eliminati ,colla· maggiore solleoitudine possibile. P:er carità non vorrei che questi miei scrupoli forni sero un'arma alle gentili lettr.iiCi per aocusarmi di aouto filistei'Slllo. Ma è che, com~ Alfredo 'Oriani non sapeva immaginare 1111 Danton g~- vido nelle ternihili sed1t.ttedella Convenzione, o un "a,poleone che niella ritirata da Mosca allattasse il Re di Roma, così io, e con me, moltù altrti, non • allil!o ancora immaginarsi la donna elettrice, e tanto meno la donna comiziante, la donna galoppina, la donna mazzicra, la ,donna deputato. . • 1kttere ·una scheda nell'urna o sedere sugli scanni di :Mont citonio, sembra assai fa'Oi1e,ma rio vorrei che gli uomini migliori si confessassero e narrassero quanti bran.d:elli della propria anima, quante rinunzi,ei nteiriori, quanti anci soppressi non vi abbiano . lasciato. Rer questo, non '1.1ll atto dì contrizione per il voto concesso senza essere reclamato sento di dov,er recitare, ma un atto di fede. Nel modo e n'ella misuira che la donna italiana eserciterà il suo diritto el,ettorale sappia essa smentire. i S'lloÌ tenaci avversari, o i uoi facili adulatori, fugaire le aru>ren.siohJi d1i .quant~ come noi, desiderano .che in tutto questo sfascia i d'ideali e sovrapporsi di interessi, una eosa• sola si salvi: il suo pir~to. Sarà. un ,pegno sufficiente per l'avvenire della Patria ,e dell'Umanità, e ci compenserà di tutte le d I Jusiorri che il suffragi• JJnma, la ,rifonma elettorale poi, ,ci hanno recato. Giovanni Marchi. Biblioteca Gino Bianco

L'uomo di ·poca. fede A Clelia Mont,·euR. << Si,gnore, obbedirti è g101a ». Così affermò il· discepolo, esultante nell'aurora d~•nanzi alla. vasta distesa dei campi affidati allé srne· cure. Nume.rosi lavoratori, fertili terreni, semenze. prez,iose. gli venh·atio consegnati dalla fiduciosa amorevol·ezza di colui che sin dalla sua infanzia gli era 91:ato Guida nd sentiero del bene. Il d'iscepolo tripttdiava d~ìla pienezza d'i vita che gii veniva concessa da quella rnlon!l:à saipiente. Fu assiduo nell'operosità, così eh.e alla mietitnra potè rendler conto del lavoro compiuto, dicendo: « Signore, ho la gioia dà consegnarti decuplicato ciò che mi a/fidasti». Un )ento sorriiso apparve negli occhi della Gui.<la e sparve . • << Ora. coltiverai un campo più ristretto, seminerai m:eno, mi·eterai secondo il seminato». Il discepolo trasalì. Una vampa di rossore· gli salì alla fronte. · Rispose con voce ferma: « Signor,e, obbedirti i: gioia ». Seminò second'o la vGlontà del Maestro, mietè secondo il seminato, consegnò con fedeltà. Il Maestro <l,isse: « Più picco1o ancora san': qi.testa ycJta il tuo campo, minore ancora l'opera che <l'arai». Pallido. il giovane fissò negli occhi la sua Guida, e con l•e labbra tremanti mormorò: « Tu sei il Signore». E andò con ..fermezza a còltivaTe !"angolo <l_i terreno, ultim~. lembo delle ridenti tenute eh-e già ,ayevano formato il suo orgoglio.· Era· ancora lontano ii tempo ddla mietitura, quando gli si presentò dinanzi un inviato del Maestro a di.rgli: << Il ·tuo S.ignore vuole. che tu consegni ad ignoti il campo dove hai seminato, e dove altri mieter~ ». << No 1 » gridò serrando i pugni . il discepolo, mentre grosse gocce di ,sudore ;<liaccio gli si formavano sulla fronte. «No! tutto ho ceduto, prima con, gioia, ·comdolora poi, ina tutto ho •ce<:luto.Ora mi rimane questo campicello, dove ho semi,nato i-1 mio sconforto e che ho bagnate delle mi•e lacrime. Non lo aedb ! Non lo cedo!» E singhiozzava. · BibliotecaGinoBianco

VITA PRATERN « ii tranquillo », ri po_e il messo, < il nootro ~\Iaestro è gm- .sto, tu lo "aÌ. E' legg ro il uo giogo a chi vi i sottomette con fiducia. Fidati, obbedisci». « o», ribattè il di -cepolo con voc-e strozzata, «no>, e conti.nuè a s.eminare lo conforto nel suo campicello, .ed a baimarlo con laCI'1me amare. Lina Tcdaldi. L'Educazione nazionale è la rivista per gli in egnanti che sdegnano ottunder i sulle guiderelle com,pi.acenti e nella pigra consuetudine, ma desiderano che un miglior indirizzo pratico zampilli da più larga e forte conoscenza, - intendono collaborare pubblicamente o pur nella. modesta opera quotidiana a -chiarire le cause di un disagio sempre più vivo e i mezzi per eliminarle, - cbied0110 orientamento a un gruppo ricco di enegie esperte e Yive, fa- ~centi capo ad un faestro. L'Educazione nazionale è la rivi ta per i genitori che non intendono abdicare alla dignità di maestro, implicita in quella di padre e madre, ~anno che la scuola non può e nom deve esaurire il compito educativo; - ritengono c!J.e i problemi detr educa zio.ne li riguardino almeno quanto riguardano gli insegnanti, e vogliono coUaborare ad essi con un intere_ e impatrico •e attivo, solo atto a fondere efficacement-e l'opera comune. · L'Educazione nazionale è la rfrista per i giovani che, volendo operare nelragricoltura, nell'industria, nel commercio, n-e!la -politica, ved-Ono le radici di tutti gli attt1ali problemi sprofondare in un unico fondamental - l'educazio,ne - e non s'illudono di coUaborare u ilmente a quelli disinteres an<losi di questo. L'Educazione nazionale - è la rivista di chi gna che in qualche era felice la scuola sia permeata di vita sincera e abbia il dono, di cui oggi è prfra, di indirizzare ad una vita sincera. L'EDUCAZIONE NAZIONALE - quindicinale. - L. 10 annue (estero L. 1 5). Abbon. cumulativo con la Biblioteca Circolante dei Maestri Itali.ani, L. 8, più esemplare gratuito all'insegnante. Abbonamen i per Biblioteche ipopolari, L. 8. Abbon. sostenitore L. 25. Ammini.stra:ion-e •- Roma, La Voce, Trinirà dei monti, 18. Direttore: Giuseppe Lombardo Radice - Catania - -via Caronda~ 266. Per l' anno 1920 l'abbonamento semplice di "-Vita Fraterna n è portato a L. 10 - Estero a L_. 20 - L'abbonamento sostenitore per l'Italia L. 25 - Estero L. 30. I nuovi abbonati che versano ora l'abbonamento pel 19·20 riceveranno anche questi ultimi numeri del 1919. Biblioteca Gino Bianco

VITA FRATERN.~ La questione meridionale C'è ancora in Italia qualche individuo il quale propone di risolvere la questione meridionale con tma ablu12ione rrordica sulla cute pol'trona ed irnfongar<la meridionale; · ma è conforta11te il constatare che tali pseudo-massaggiatori fanno parte di quella specie antropomorfa così <letta degli •analfabeti, che· tende a scomparire ~anche in Italia. C'è pure un'altra specie, p•iù numerosa e runìorosa, appartenente alla grandé famiglia dei politicanti, che risolve la detta questione con due energici col·p,i su I-a gran cassa elettorale: ·« la terra ai contadin·i !... »; ma gli <1f1aheti, coloro i quali fanno una politica coscienziosa, abituati a leggere e· a studiare prima di salire in bigoncia per s-put·acchiar sentenze, conosciamo che la questione meridionale è complessa nelle stie cause determinanti e p,e11sistenti,•e qui:ndi ne'lla sua possibilità riso1utiva .. ·L'unità politica nazionale creò il dualismo - dissidio, contrasto - fra il Nord e il Sud: in verità non lo creò·, perchè un dualismo già esisteva d:a quando fu formato il regno delle due Sicilie, solamente spostò i limiti territoriali. · L'insigne economista e storico Niccolò Palmeri diceva nel 1812 nel suo « Catechismo politico-siciliano»: « I dazii contribniti: dai sidliani sarto il' r,egime napoÌletano sono più che il tr:p'l'o di prima (,quando la Sicilia aveva_ una costituzione politic:a autonoma); ol- · trecchè la maggior ip-arte si spende a Napoli, e non già in Sicilia. Le spese comuni sono stabilite a piacere dei ministri napolitani; i conti li fanno essi; i risparmi sono inghiottiti· da un regio ·a.bisso vorace; tutte le questioni si risolvono con aperto aggravio nostro impudentemente. Questa non è la '[}arte che si fa contribuire ad un popolo fratello; ma il tributo strappato ad un po,polo vinto! Qu·ando anche esistesse giustizia i11ciò, basterebbe a controbilanciare qualunque rispatmio l'immenso dispendio dei siciliani, che dovendo trattare in Napoli ogni loro menomo affare, sono obbligati di andarvi a stuoli, a spendere inutilmente fuori del paese il frutto dei i oro sudori » (I). Simili cose si sono dette e scritte sino ai giorni nostri; e ciò è uno dei sintomi che rivela la realtà viva dell-a .questione, e che la sua genesi non si <leve ·ricercare solo nel• fattore politico, ma (_1)N1cco1.ò PAUIERi, -· Catechismo politico-siciliallo, Palermo, 1883. r Biblioteca Gino Bianco

VITA FRATERNA in tanti altri fattori: il climatologico, l'etnografico, il demografico, il psicologii:o, ecc. . Nel Nord il clima della media Eurppa, ossia inverno rigido ed estate caldo-piovosa, agevola l'agricoltura in modo che. dopo 1H mietitura si continua la coltura dei prati; la pioggia tranquilla ed assi~ua de !'.estate alimenta la flora ·spol)tanea, che è la: ·vita dell~ pastorizia: nel Sud Ìl clima semi-tropicale, mite d'inverno ed asciutto il) estate ed ~utunno, ostacola l'agricoltura, perchè riduce 'if terreno, arato <;lopo11raccolto, polveroso, step.poso, arido, ove neJJi.:. m~o la sulla può trO'Vare i germi <li sua v-Ùa; d!a. questa ~ituazioriie deriva •la sca.rsezza e lai difficolta r<lleùlapa,stori.zja; n~i NciircH venf.i 1:1mididanno energia e volontà. al lavoratore, aiutan,<_>,la _decòtnposizione dei concimi chimici: nel Sud la sferza del .caldo cantcolarè, lo scirocco _ed il ijbeccio sfibrano il lavoratore, danneggiano ,a voi.te la spiga in maturazione; la siccità rende inefficaci i concimi chimici, perchè, non venendo sciolti per eff~tto dell'umidità, aumentano la salsedine defla terra; qualche acquaz'ZOne autunnale è violen.tò, e quindi l'acqua non ,p(;!netra il suolo nella profondità' necessaria'•e porta ,1ia i nitrati formativi.si. . . ' ' ' I fiumi del Nord scend_ono dalle Alyi, passano per monti calcari, per valli estese, con gent_ilezza _ed _ed1,1cazio~e·;in più ·siti _si immolano _per dare luce, energi~, foua, fecondità agli uomini, a)le •macchine, 3rl!a terra: nel Sud son ~estia~ce pericolose, che vasco#o dagli Appennini, pass,ano per terreni· argiltòsi e marno·s( traboccano, precipita.no, straripano, inondano,. rubano la terra, sbarbano tii alberi, distruggono i seminati, .rllagano te case, p,ro,chroolh?le frarfe, e, quandçi,. durante l'estate, potrebbero dare una qua!'èhe utilità, vigliaccamente se ne vanno nel gran m~re. · ·, La carn.pàgna del Nord è sorre'tta da strade numero-se e buone, altune sorte per necessità militare, ailtre per volontà ·comunali; i . la vora.'to·ri vivono in •case coll·o,niche.presso al ·campo: ci<vè alle\'ano i maiali, ( pplli, le 'mucche, e coltivano l'orticello pèr 'i bisogni de'Ifa famiglia: nel Sud si à una misera_ rete di strade nazi_onali, provinciali e comunali, e per questo fatto si à la mancanza 'di sicurezza, la facilità degli abigeati, .l'alto co~to del tra51porto. delle merc('la mancanza di case coloniche, l'~gglo1rieramento dei c·ontadini nelle città .e nei grossi borghi, l'assen,te(smo dei proprietari. · ,, · . Le copdi~ioni ig;ieni_che del :t:Jorc( son.o mi~liori _.?i q1:elle 1·rt Sud; la malaria domina 11 Mezzog10r110 e rçndè 1 lavoratori febbricitanti, t-remoùanti dal freddo, d-e!boJi, oorvi sufla ·s:.chiena, pallidi, ·apatici, incoscienti., ,r.ammdHiti, ed è causa ,di generazioni di cachettici, deformi ed idioti. · ' ' Biblioteca Gino Bianco

I35o VITA FRATERNA La ricchezza del Nord è adeguata ai bisogni della popolazione; mentre nel Sud c'è sproporzione tra 1-amaggiore prolificità e la minore ricch~a. · ,L'agricoltura del Nord è sorretta dall'industria e dal commercio, qualche parte del reddito arinuo sfugge alla barbacie del fisco, e qu,alch~ tenue accnmulazione capitalistica non manca ·al proleta- - riato, in modo che nelle annate di cattivo raccolto i contadini ànno da consumare· !'economie precedenti: nel Sud l'agricoltura è isolata· e quindi esposta alle crisi, ed il lavoratore ricava dalla terra àppena tanto da mangiare, e non trova altra risorsa negli anni di C{isi che l'emigrazione. . Con l'unificazione della Tesoreria nazionale si ebbe l'unifica·- zione del debito pubblicOi; le 51pesepubbliche si accentrarono quasi i"nteramente al Nord sotto ie grandi àli della ragione militare, ivi sorsero le grandi industrie, che con arte e con viltà imposero il protezionismo e fecero del Mezzogiorno un comodo loro cliente al qu<).leimposero la loro merce· a più caro prezzo : nel Sud qualche oper_;i.-puòbllioasorse per -cott1-ces.si0t11i ed opportunismi elettora-:i, e la protezione del' grano non à grande efdìcacia. La cultura intellettuale è più diffusa al Nord sia per le sue migliori condizioni economiche, sia perchè le diverse leggi gli ànno creato dei vant>aggi; fa coltura tecnica è imposta dalle condizioni dell'agricoltura, dell'industria e del commerdo·; nel Sud è più diffuso l'analfabetismo sia ,per le condizioni economiche. del popolo, sia per la mancanza di scuole; l'agricoltura, l'industria -ed il commercio richiedono scarso personale e quindi si: ha un forte· affluire verso le professioni libere e gli impieghi, ed una prevalenza dj scuole ginnasiali e liceali che creaflo una flotta di avvocati senza cause e di profess-ori senza alunni. Il Nord è di stirpe Aria: industriosa, caltolatrice; il Sud è di ,stfo:ipe Medliter.ranea; fantaistica, appassionata, sognatrice, sentime11tale. · Il popolo del Nord ebbe una palestra di educazione politica nell'autonomia dei municipi: nella fioritura dei comµni: il popolo del Sud, àttraverso tante vicende storiche, rimase passivo; organiJ21zatofeudalmente sotto la pDtenia e la prepotenza dei baroni,- fu escluso dall'esercizio del potere pubblico, quindi prese l'abitudine di considerare gli amministratori della cosa pubblica quali padroni, ed alla loro volta questi presero le medesime abitudini e spadroneggiarono, rubarono, usur!)arono, dissanguarono i bilanci delle amministrazioni comunali e degli istituti di beneficenza, e pjetirono · impieghi e favori dallo Stato. Bibl'ioteca Gino Bianco I

Or iu.t.ti questi !a_ttori inte:tdì~endenti è coevi creano la CliUe- ·s6on~ merid"iònale, ·ossìa, · il latifondo, la cui.tura èstens_iv. , la àeficie.nz.a.di capitali e di industrie, !_'analfabetismo, lJfmmoralità delle classi :dominanti ed il servìlè pecòrismo dei dominati, la camorra e fa :mati-a, l'ingiustizia àmmi"nistràtivà e la· -èorruzione dei· funzionari dètlo' S.tato; l'-emigrazione, e crisi a-g;r-àrie, la sperequazione tri~ taria; fineducazione ,politi°ca e mora1e. E b. .questione meridionale si· risohf e con la sistemazione dei bac'ini montani -pér·la ra<:colt·a delle accjtiè da potersi distribuire per la irrigazjone; col rimboschimento delle montagpe, poichè ciò esercita azione moderatrice sulla teìiiperatura e sul suolo, abbassa i calori ,eccessivi, eleva· la temperatùri tioppo_ bassa; determina una màggiore · costa_n·za-ed uniformità di -clima; attiva e favorisce. le pioggie, alimenta le sorgenti sotterràneè e frena l'irrompe.re torrentizio delle acque piovane; col prosci gare le paludi; bon.ificare i ter.r.eni; ramificare la campagna di strade; costruire ai contadfru le case <:oloniché; còncedere · loro unà più stabile partecipazione del prodotto con· le lunghe affittanze e coHe IJJealzadrie di famiglié; dare ·alle regioni una più intensa cultui:-13a-gronomica ·mediànte le scuole tecniche, agrarie e le cattedre ambu1anti di agricoltura; da- . re il regime di 1-ibert,à•in modo' che si po·ssa importare· i prodotti industriali con più basso prezzo; trovare degli sboèchi favorevoli 11el mercato mondiale; di ffortdere le ·culture adatte al clima: la vite,.J·'ul1vo, il mandorlo; i ·fichi, il ·carrubbo; affidare i pote~i pubblici a funzionari onesti e non ridurré il M"ezzogiorno a luogo di punizione; educare il popolo alle lotte politiche, all'amnÌin_istrazione coscienziosa dei Comuni e degli lstituti di bene-ficenz'à, alla coscienza -del proprio essere e del proprio divenire; organizzare le regionj c~n l'autonomia amministrativa. Chi deve dare e· fare tutte .queste belle e grand_i·cose? Alcuni rispond9no: ·.< Lo Stato!». con lettera maiusçoJa_. Questi sono i sostenitori di una teoria molto' cÒmodà; :f>ercht •fa addormentare nel irv(l.na della statolatria e toglie alla coscienza· il s~nso · della res_pò~s~bilitàc. ,: , Altri .<liconQ: « Il popol~ >., con iettera minusèola; è sfruttano int:an~o: la: ~Ìuestione per I interé e del partito e deHo ta:Uaaiio parlamentare.. . . · . · · La soluzione de la qué?tione. mer:.idionale de,~• venii;e-da, una azione immanente (popolo· mer.i<liorial~) e trascendente (Stato) i.nsi_eme,.fa~ta vib~are ~a ~~- te;z_-;_~o.r~.,~i. ~~de e ,d(.';~J-a :_.i jllleri.- d10nàli''d1 ·buona volontà. , .. :·, , ... · ' E {Juesti spiriti di fede e di vita non mancano . . Biblioteca Gino Bianco

E' sorto a Roma nel gennaio del corrente anno iL « Comitato Centrale Provvisorio di azione per il Mez~ogiorno » (r), che so- - stiene queste, idealità: « r. La orisi sociale <l'eU Nordl non deve essere attenuata o risolta a spese del. Mezzogiorno. Non vogliamo una ,politica di interventismo statale, di lavori pubblici, di forniture, ecc., che risponda a criteri filantropici q politici dello Stato con i mezzi forniti dai tributi 1>relevati nelle. regioni meridionali; · • 2. La politica commerciale italiana dev'essere poJitica di es,portazi,one, tendenzialmente antiprotezionista e tale da favorire · l'investimen:to dei capitali nell'agricoltura; • · 3. • La politica economica dello Stato itali-ano dev'essere con- . traria a qualunque intervento dello Stato nella economia della produzione e della distribuzione. i Noi vogliamo un'amministrazione statale che costi pochÌssimo, . un'amministrazione che non intralci le preziose iniziative, ancora scarse nel sud, che non scoraggi (.cpme già avvénne) i capitali stranieri dalH'affluire in Italia. Qui,n-di,siamo contra,ri a tutti i monopoli, contrari alLe sta,tizaazioni industriali, che non siano esciusiv,amente e, sinceramente fiscali. Siamo contrari alle misure comunque restrittive della liber~ individuale in omaggio a teoriche ,presunzioni di benessere collettivo. Contrari sopratutto a tutte le attività statali che assorbono il capitale nell'azienda centrale dello Stato e lo destinano ad arti- ., fiiciosi investimenti politici; . 4. Le opere pubbliche ferroviarie, stradali, portuali, le siste- . rnaz'ioni dei corsi cl'acqua: ,e dei torrenti, le derivazioni lacque per la produzione d'energia elettrica devono essere al più presto concesse alle private iniziative -e portate a compimento con sistemi e criteri industriali sotto il controllo degli Enti locali interessati che avranno anche la' gestione diretta dei fondi già stanziati nel bilancio dello Stato; 5. La politica amministrativa e finanziaria dello Stato vo- 'gliamo che sia rispettosa al più alto grado delle consuetudini, dei -costumi,· delle manifestazioni ·regionali', che dia libertà ammini:s.trativa e autonomia alle regioni e alle provincie, che non impedisca p,iù oltre id ,r,isama.mentofinanzia·rio d'egli Enti locali·.» Per me il Comita:to à Uìn: 'd'.i:fetto: essere sorto ed avere la sede· · (r) Per informar.ionied adesioni 1crivere al Segretario Avv. Giovanni Ozzo, !torna, .via Catone, u. . · Biblioteca Gino Biarico

VITA FltATUtNA 353 a Roma, favo di tutte le piaghe d'Italia; ma à un pre o: esser la manifestazione dello spirito di giovani di volontà. e si vuole veramente risolvère la questione meridionale, bi- . ugna organizzare una compagnia di aposto~ del ~ fezzogiorno, i quali, col cuore puro e con 1a volontà forte, .girino di città in città, di paese in paese,, di prato i,n prato del Mezzogiorno, e spieghino -al popolo con chiare!za:a e con emplic.ità la questione del Mezzogiorno ed i mezzi· per risolverla; infondano nell'animo di tutti il enso del proprio e sere, il ·valore dell~ personalità, la potenzialità -del divenire. Beniamino Palumbo. Visitazione A MARIA. Pc pinella si era alzata presto, quella mattina. Dalla fin-estra spala.11cata entra:la l'aria f,-esca e fri:r:mnle del ciclo ancora 1m po' scuro. Gli 11ccelli aascosti 11.el fogliame saluta ano in coro la m1ova gioriiata Jli sole. Nell'aria, i,i tutta, si senti a come fattesa della 1tuova ·1uce che la terra riceveva e dell'opere ancor nel mistero cl!e Dio le donava. Sed1tta presso la finestra ella la· ora· a lavorava intorno ol s:,o bel ricamo. Le ca11zo11i che sino al mese innanzi le fiorivano aJ labbro, comi11ua- -.,,a110ad essere sommerse dai ricordi vi· · e ilo/ci del babbo .scomparso- Da u1t ebisodio lo11t01w il suo bensiero risaliva lentamente e su sii rietfocava tutta- la sua festosa vita di bimba. Che solco profo.ndo aveva lascialo neT/a .sua anima! Gli altri cari scomPai'I· ano come ;n un _grigiore: a olta d'una nran luce grandeggiava sempre severa e affettuosa la fig11ra nobilissima del valoroso soldato. E il fremito leggero che veniva dagli alti pioppi gi,ì là della strada, :sembrava accompagna.re come d'1m respiro, il pensiero devoto che flui.va se11za tregua dal c110,-e de/la. fanci"lla. Le parve sentire u11 fn1scìa a/folto della. finestra: era come ,m alitare di ali leggere .... Alzò lentamente 1'.lcapo ..... Non er(J, u,sa tortorella, non 11110libel/1110; 1111aleggera nube di pulviscolo d'oro ..... Che stra.no cosa! Passibile? Fra due a/1,cce .iridescenti le Pll'r'11escorgere fino testina, una testina -ricciuta. di bimbo. O il be/l'angioli1w ! iJ beU'a14gioli110 ! E voleva gridare, chiamare la mamma, il fratellino, dire alla gente la meraviglia; ma la voce le mori· a e tuttò ;J suo essere vibrava. in un fr~ mito di commozione, -in w~·estasi lieta. Il fruscio leggero sottile continua· a per la camera, s'gffievali-c:a. Ma 1o, 110n ardiva. Tenur,10 si offuscasse quella visione di be/le::::a, teme. a che tutto sfun1asse. E raccolta come 1n preghiera, gli occhi socchiusi, nou ardiva rialzare il capo Per osser,.1are aflCora . .le 11tani giunte, ringraziò lddio cli quel iJ0140 santo. Il frusc10 delle a/11cce si smor::ava, si smoraaoo: finì. G. Cesare Pko. Biblioteca Gino Bìanco

Iniziali minuscole Uscire da un salone add-0hbato e imbanrlierato ,per- l'occasione dopo nn discorso in tono iperbolico. Essere un po' .storditi da tutto que_l.'apparato, un po' inton-- . titi dai troppi spunti énfantici. Con un senso d'amarezza inespri- .mibile in. fondo. al cuore per l'impazienza troppe volte delusa di essere presi, sollevati al disopra delle diatr·be quotidiane, portati in- alto. Uscire a l'aria aperta, a! sole, tra la génte senza maschera e senza presunzione. Ed ecco una faccia chiara a sorridere, dueocchi puri a brillare. - Rammenti? Mi riconosci? Specchiare i'anima nell'anima accesa in quegli occhi. Guardarsi e tacere. GuardaJ1Si ·e ·sentirsi più buoni per la bontà <li quello sguardo intento su noi. E assorhire finalmente un raggio che scioglie il ·nodo d'amarez!z!a in ~m fermentò di suggestioni mistiche. Uscire da le retoriche commemo~ativ-e a bagliori di magnesio· al canto d'un puro mattino.' * * * Divagazioni del cervello e del cuore su l'ultima pagina d'un libro di guerra: « Con me e con gli alp,in-i » di ,Piero Jahi,er. Libro che ha penfino nella sua veste. esteriore un segno forse- ·c-asuale, ma certo espressivo ài coeren22. Chè il titolo è insoÌitamente corsivo e a iniziali minuscole. Altri commemorano gesta e:-oiche d'ir:divi<lui e di moltitùdini. · Altri disegnano piccole. figure torme ta e su sfondi apocalittici. Altri tagliano precisi nel manna - con proporzioni dèfinitive - i simbali de_lle virtù militari e civili. Altri infine ricompongono in mosaici Ùbitrarii i momenti della propria anirria.. Spasimi,, dubbii, delirii. P1ER0 }AHIER: Con me e con gli Alpini della Voct - L. 3. 5o. ' primo qnaderno. Libreria · Biblioteca Gino Bianco

355 J ah1er .invece ci ha dato con ,semplicità di tratti, con umiltà di cuore il ritratto del soldato 5omacal. • < Somacal eh-e ha inaugurato il suo nuovo sguardo• di rede~ione. Che sorride al suo tenente sempre che l"incontra e lo porta in alto nei cieli dell'amore -con qudl sorriso di redenzione>. Ecco .perchè ci si ~ente sfiorare il -cuore da un dolcezza mesp,·imibile volgendo queste pagine. Perchè ci si sente cullare da un chiaro canto mattutino. ·.-Somacal Luigi irradia per. ·ogni pagina il su.o sorriso di re- . denzione. E' il protagonista umile e lieto di questo libro di poesia intima e serena. Così noi che abbiamo fatta la guerra vorremmo sempre commemorata la guerra. . . . In questa umiltà, in <questo fervore _ritroviam_o il senso reale <!ella •nostra partecipazione. Il riflesso genuino della nostra esperienzr- . . Le proporzioni del dramma sfuggivano ai nostri spiriti assorti nell'ièsigenza immediata. · C'era in noi sopra tutto la coscienza di una buona azione e 'il -conforto d'una frate_rnttà insolita. E c'era lo. stupore della rivelazione ·dtt;erte ,gi9mo per giorno· -da l'anonìma folla. grigio:-verq.e eh~ pativ:a CQn noi. Le esalta•z.ioni epiche ,e le m_agni/icazioni . enfatiche non ci persuadono. I grandi quadri ci lasfianç> -indiffer~ti. Son trop.po vivi nel. nost_ro cuore i g10;rni < che la rnunma buona azione valeva· la più-'bella poesia>. . . . 1 oi vogliamo ci si aiça di e quei visi 9i santi usati soltanto dalla ·passione del lavoro .èhe bevono l~ tue ·paÌ-olè ingenue con avidità accorata,· gli occhi° sbarrati verso te che apri il paradiso>. Vogliamo essere un•aitra volta .pérsuasi .d'esserci offerti per 1<!- salvezza di un gra_nde e puro ~tri~~_nio idéa:le. * * * Somàcal < era stato cretino ·dalfa nascita e manovale · fino • -alla cbiamàta >: Nulla <li·strano, di e"C:cezionale in fondo.· D'uomini tagliati sul modello di Somacal il mondo fu sempre- provvisto con abbon~ <Ìanza. n giorno forse se ne ·sarebbe anche fatta ,a statistica. Un giorno forse ci si sarebbe anche preoccupati •di foro - -a i'infuori de!Jl'urgenfa d'un sussidio o· della ·sci~ra di un -infortunio ;;u! lavoro. Biblioteca Gino Bianco

356 VITA FltATERNA Un giorno. Ma- chi s'era mai inl:e-nerito? Chi mai aveva pesata l'anima di Somacal su la bilancia. dei valori correnti? Oh sì, certo: una fibra resistente. E un'animà rassegnata, no? Obbediente, rispettoso. E non forse un po' -avvilito, un..po' umiliato? Somacal era un ottimo manovale. Tanto più pregevole quanto più ere-tino. · (Ctet·ino mw/, dire trasc11rato da p,ìccolo, demitrito, 'br'.selvaPi-ehito). Faceva bene il suo mestiere. Puntuale sul lavoro, forte come un bove, paziente come w1 somaro. Era un valore in commercio. Nessuna società s'era mai assunta l'esc'lusiva fornitura di materiale-uomo con etichetta ·~Somacal ». Ep;pure. Somacal aveva la sua brava quotazione del mercato come l'acciaio, come i fosfati, come tante altre utili cose. Un industriale che potesse intègrare la potenza delle macchine e l'eccellenza delle materie prime con la· rassegnazione di gente siffatta batteva nella concorre'f\Za qualunque avversario. Poi un improperioro per ogni titubanza. Una sghignazzata / per ogni innnocente corbelleria. Qualche volta una pedata nel· sedere a risolvere senz'altr-9 una controversia. Cè dunque voluta- la gue-rra perchè Somacal si rivelasse? Si imponesse per un'altra caratte.ristica della sua personalità? .Perchè meritasse un ruolo di prim'ordine nelle rappresentazioni dei libri autorevoE? Certo la •guerra ha anticipato la rivela•ziione di Somacal. Anche ,prima - è vero - s'erano uditi talvolta accenti di simpatia per lui. Perfino invocazioni e prote~e. Ma con quale sen_timento? Compassione: null'altro. Gli si rivendicava il diritto ·ad una maggiore carità. Ad un più generoso trattamento. Oppure era un buon pretesto per inveire contro l'egoismo delle classi privilegiate. La guerra ha messi gl:i uomini a4 fianco degli uomini sen.za distinzione di· classe e d'intelligenza. Biblioteca Gino Bianco

YITA P!IATE&NA 4 anime accanto a le animé a dividere sènza percentuali la stessa tragica realtà. La guerra ha risolto tutte 1e sproporzioni della società in -un dramma senza ge-rarchia preordinata di ·protagoni•sti. Ha livellate tutte I-e presunzioni. · E un'altra gerarchia s'è spontaneamente costituita giorno per giorno fuori dei quadri organici - nonostante la scala dei ,gradi. In guerra « itl soldato è un uomo che può di1stinguersi soltanto al cuore>. Ed ·ecco Somacal rivendicato da· la guerra. Dentro quei saldo congegno di muscoli, sotto quella ruvida scorza batteva un cuore insospettatamente delicato. C'era dunque davvero qualche cosa da scoprire in lui. Qualcosa su cui le orgasmiche cupidigie della .vita normai-e gettavano un'ombra prudente. . · Un candore e una devozione che gli altri sanno ostentare spesso, ma che troppe volte non sono che questa ostentazione. Una "vena ancor pura de!I buon sangue della razza. Una· vergin:ità di sentimenti ancor suscettibile d'offerte disint.eressate. Un caldo riflesso d'umanità, insomma. « Ho trovato vicino a te l'onore d'Italia>. Così Somac.al - l'umile, il ridicolo Somacal - acquista .un suo posto ben disti to al sole. Assurge - lui ch'era stato_semplice facchino nella comme-: dia - a protagonista del dramma. Ma code-sta scoperta ha una qoppia importanza. Anzi è una doppia scoperta. Olè già ci aveva detto il tenente Jabier nelle -note dei primi giorni, intorno ai suoi soldati:· « Mi sforzo di mettermi al _loro livello ... Ma _ecco scopro che salgo di livello io, che proprio. -io divento .più chiaro e più vero. > E .più avanti troviamo in fondo ad una· pagina - buttata giù . quasi per uno scrupolo superfluo - questa. brev_e postilla in, corsivo: « Profittare ogni giorno di questa chia-r-_ezzadi mo-ribòndo c1-e la guerra ha do1toto. > ' Prima d'arrivare a Somacal il tenente Jahier ha scoperto se· stesso." Chiarezza di moribondo. · Biblioteca Gino Bianco

.. _. g;r,'t~e.ai:çn~ d~l',ai:i,n,i;i.~~nebbia\a pi tutti i pregiu~izi con- '(enz1onah. . ,Pi~~çm,a.~afii,Jutt~ .le 1pr~~u-~io~i di chi h,a w1 1>9stòda conqui~tare o da CQ~rv.~re ..nd lllQ.tUlo, . SoÙratta -~l...fa~ino·· delle' cose cl!,e improvvis;~np · 1e _ger<!r-:- çl}ii~ J;~ci'!li, e. ~rlnp_ ,gl! ~\l~.~ini: . . . .. ·· ·. · . . .Qua,rezz~ 1~1 _chi Jl?11( e.. ptu _unito,a }a v1t~.che dal nmp1anto ~•up. b~~•e :arP':'.~z.;zatp ,~çoP.pptarpi. D,a l\n .desfderio, s.eµz;i.speranza,, d'armonie ·troppo tardi intuite. · · . ChÌlat;ezza cht ,'\P'-'e !1?- .W.irito a. cpqqui;5te d~fiµitive P.'..umanìtà: , '{l' u ff09' ~Sflalkra,j, che qJt.e~ che -è i,n.. te persuaso.· . Abbi te ·.toro. sc.<Wpe. nel fango · ii.on·. ii sedife f{i,tichè stanno in piedi; salta pnma tu e poi dimostra. •. Nes'SUtio -li .'fermerà se se.i passato .p1·ima. ,' .Chi.~re:?.~à.'feC$?f19,i _ç,h.:e s[ po~~ebb!!ria~s~rner~ nella_ {?ai:afrasi ~obria d'up .wott(> ev~J1g~licp: '. ~" . . •. ..« Piccniatè a!l.. ctiore ~?~!i. uo~i11i ~ yi. s~rà. aperto.> *** Ma Soma.ca! subito ch'è scoperto éessa d'essere un individuo ~ uri certo soldat.o ·con unà-·pre'cisa matricola. : Assurge a simbolo. · ' · · · E1' l'uomo che .può essere - che vuol essere - che sarà anche purchè lo si sawia illuminare e accendere d'un amore fraterno. · E' l'indice ,d.'.11n.dQver_ep_rçciso ~ urg~~e La mano tesa a Somaca'.1' è la mano che sancisce la comunione :WP .,tutti g!i,µimJ.i,. c,o,p._t_utti .i .,4i;l}~htic~~i.. '.: . . .. ..• ~E no1i"im~rta se· gli altri 'Json ,m~rio. ~retJni O più. presuntuosi. ~,e ~e~l.dopo,Spma_caJ. . · · ...·· · '. · · lfan"tutff in fondo··,a1~uore un. loro sorriso di redenzione da ..jpaugur.~re. . ' .. ', .··.· : , , .. , , -.. , . , . ~C'i in, ~µtti u,n.aJ,e4!~.za _né!:sc~sta,da mett~re in luce. - Una possibilità "illimitata di bene che ri~rovera ai pri~ile- ~!i,.ti ,de/~a.~erra. \~. yjl,tà..de,ll'in~iff<;renza ,o Ja ,_cattiv,el"l:adel' d'i- ..sprezzo. · · ..: . . · .. . «.Pr,~yo, com:e ,W: riplprso soci~te qu,an4o li' tro.vo co·sl {,orti ,e buon,i: 'noi abbiamo dato l'i9truzione ai signorini 'che sala.no. }a scuola,.> Biblioteca Gino Bianco

l'I7A FliTl::RNA Così -per tutto questo libro è diffuso l'orgasmo di un intimo 4overe che via via si queta .per fa consolazione <li compierlo. Ed ecco affermarsi per una progressiva analisi di reali v.alori la .gerarchia che nessun regolamento sancisce, ma che è tuttavia funico fondamento delle opere inùnortalL . La cronaca ha già segn:ato su la carta dei nomi a rigore di stato civile. La storia li fisserà per sempre nel marmo e nel bronzo. C'è ancora negli uomini una traccia dell'antica idolatria. An- €0I'a bisogna eh' essi riassumano in un nome, esprimano in un'immagine i fatti insoliti deNa collettiv1tà. Ma la più intima· realtà della storia non è in quei :nomi e in 41ue:i lineamenti. Diceva Lucatelli .che nemmeno Giulio Cesare avrebbe passato il Rubicone se un anonimo gregario non avesse dato un vigoroso -strappo a -le redini del suo cavallo. · L'anonima pazienza - fanonirna fede - l'anonimo coraggio hanno ributtati indietro i nemici. Ne han vinta la tracotanza. Cosi è l'anima vera di tutte le -imprese memorabili. Anche <li questa guerra. La vera gerarchia è dunque una scala· che esprime dai p1u alti gra<lini non le più complicate insegne, ma le anime più sem- ,plici, più ardenti, più fedeli. li nome di Somacal non passerà certo a la storia, eppure Somacal ha un posto de' primi nell'intima realtà della storia. E accanto a lui - poco più sopra -0 poco più sotto - è la JDOltitudine uniforme. , La progressione aritmetica delle matricole. L'umiltà che offre a tutte le tragiche vicende della vita le risorse illimitate della sua 4ura esperienza quotidiana .. Gente che soffre con rassegnazione perchè ha _empre soHerto ---dal primo· freddo a l'ultima !:1JD.iliazicme. Che lavora con passione perchè al lavoro deve i1 primo e l'ultimo pane. Che è allegra sempre perchè sana di corpo e pur.a di cuore . . Così .in omag,gio a codesta aristocrazia anonima e rassegnata U tenente poeta conclude: . e E' per ricuperare qualcuna di queste virtù che in questa ,-erra per la riccbez,za tutti i popoli ritornano alla mi11eria. Biblioteca Gino Bianco

300 VITA l'RATliR.NA E già pòco prima aveva a vvert1to: « Questa è una guerra ~he continua la nostra vita di pòpolò povero e buono. » Si potrebbe aggiungere cond:ensando i,J più alto significato del libro: « e che si rivela a noi stessi e agli altri. » *** Renato Simoni tornando a la vita civile - ha afferm&to con accento gagliardo: « Chi ha fatto la guerra cr-e<lenegli uomini. » Piero Jahier ha dato a codesta f.~de il suffragio d'una ricca e suggestiva esperienza· . . . Ma Somac:;l ha fatto di più. « Som_acal - soldato stronco, uGmo zimbello - » ha inaugurato il suo sorriso di reden'.ZJione. « Non possiamo descriverlo noi che non siamo stati r-edenti mai. E' una cosa nuova. Non l'aveva mai fatta vedere perchè nessuno mai ne aveva cercato.> Questo sorriso vale tutte le parolone maiuscole della rclodca di guerra. Di guerra e di pace: <lellla vita. Anzi ie deride ingenuamente. · ·E questo sorriso è nel nostro cuore. ott-obre 1919. · Antonio Greppi. Per .l' anno· 1920 r abbbnamento semplice di "Vita Fraterna ,, è portato a L. 10 - Estero L.. -20 - L' abb0namento sostenitor;e per l'Italia 'L. 25 - :ì!:1itero L. 3G. I nuovi àbbonati che versano ora l'abbonamento pel 1920 riceveranno ancbe questi u1timì numeri del 1919. Siblioteca Gino Bianco

VITA FRATERNA 361 Un .mònito di verità dallterrore di Nietzsche Federico Nietzsche, discendwte da ebrei polacchi, d'ingegno :acu o e largo, di squisita sensibilità moraìe e arti tica, d'indole generosa, approfondì 1a .letteratura greca, specialmente tragica e fi,.. losofica, subì il fascino della filosofia -schopenhaueri3illa e forse per tut'ti questi motivli intrecciati a ieme eguì l'esercito pru siano come infermiere nella guerra del '70, ove contrasse, dicono, i germi di una infermità che ne alterò a poco a poco il sangue e ne scosse iì sistema nervoso, tanto che nel 1888 ( e non erro) perdette interamente l'u o della ragione. 1n quel periodo egli, di taccatosi da Schopenhauer e da R "'.Vagner, riuscì ad abbozzare la sua filo ofia che vorrebbe essere :un nuovo Vangelo, an21i un Antivangelo, destinato a suscitare uomini forti, coraggiosi, dai gagliardi istinti incoercibili, ca1-aci di odio e di amore illimitat,i; fieri e orgogliosi,- nemici implacabili dr ogni debolezza., con ci della propria superiorità e decisi ad imporla con -0.gni mezzo. Ma di fatto egli vedeva dominare nelle scuole e neila pratica ( ?) una filosofia ben diversa, -quella che trapiantata in Grecia dall' AIS.>iap,er opera di Pitagora, Sperate e Platone e rinfrancata e divulgata poi dal Cristianesimo più o meno adul1.erato, .cJoveva creare, giustificare, santificare la morale e fa religione corrente che hanno debilitato e avvelenato 1'anima dell'Occidente, col predicare l'umiltà, Ja mansuetudine, la mortificazione, l'am re dei nemici. Di -qui la guerra tenace, ap.passionata, senza quartiere di -N. al Cristiainesimo fino al giorno in cui 1a superba ua ragione giacque folgorata e spenta. Ma Nietzsche che s:i era fatta de!l'orgogno un'arma, fu ferit-0 -dall'arma che aveva impngnata e non comprese nè il pensiero antico nè quello cristiano; fraintese la natura umana e la storia. In fatti ~i filosofi presocratici, che egli proclama sovrani, abbondano .Je massime di !.riustizia, d.-i contlinùma, di mansuetudine, òi modestia e persino di umiltà e di religione mistica. Basta aprire un qualunque manuale di filosofia greca e leggere _opra tutto i poBiblioteca Gino Bianco

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