Vita fraterna - anno III - n. 20-21 - 31 ott.-15 nov. 1919

VITA FRATERNA 38r mune SO!Ilovissuto, giornate intiere, unicamente •ielJa mine tra che a,ndavo a man"iare alla « società! >1. - Que lo fatt6 del daL.aro versato in pro della cau a, commo e i compagni -- bravi ragazzi desidero ·i tutti di lauti guadagni _:_ certo piiì profondamente del fatto dei ponti tagliati sotto i krumiri, perchè tutti ad una \\'Oce - voce esprimente la più alta maraviglh -- esclamarono: - « Ma allora tu non « mettevi via» danaro? non facevi rìspa,rmi? )> - Campi li contemplò con aria di supremo compatimento: ~ «Risparmi?~ economie?! on fatemi ridere! Quando si hanno braccia buone al lavoro, a che pro accumulare danaro? Quel tanto che basta per e stesso e per la famiglia, ecco!)) - Nutriva di,,prezzo per il danaro e a quei compagni che lasciavano intrav- \1 edere in loro aveidità dÌ ricchezza dedicava certi discorsi violenti e bu-rra cosi come uragani che erano la ua caratteristica. N-on gli riu civa di parlare calmo, qua.ndo le sue idee era o in ·oco: empre doveva inveire. - « a signorina » - mi -disse un giorno - a che se io non mi fossi arruolato avrei potuto uadagnare fior di danari? e Tella città di C - dove io abitavo - molti agenti germanici erano pronti a versare qualsia i somma più ..... » - Ta.cque, poi come io si11c4 - ramente plaudivo al suo atto di bravo italiano - oggiunse a mezza voce, timoroso forse di confessare un sentimento in aperto contra&to con le idee che abitualmente manifestava: - .OM per 11 paese! Ci si pensai sempre, anche da lontano1 ~ - Queste parole alle quali però finsi di .non dare importanza per non provocare da parte di quel biezarro spirito - preoccupa o solo di non parere « ensibile >> una protesta - mi fecro piacere e se non « neutralizzarono», almeno ((soffu ero» di un- velo ,leggiero l'impressione dei famosi ponti. Un aLtro giomo mi confes ò di essersi tolto - parecchio temp_o prima ,di lasciare la Svizzera per compi&re il uo do_vere di itaforno - da ogni lc;ga e da ogni associazione. - Ho ruciato anohe gli opu coli· che pure avevo letto con tanto amore. Idee eccellcn ti, ma come on fai ameITTtemes.se in pratica dagli uomini.» - Mi o-ettti un rapido sguardo per accertarsi e il mio vi o esprime e una certa <( soddisfazi~ne )1. ma poichè -io impa ib1le rifacevo tranquilla un letto, continuò: - « Creda: molti sembrano guidarci come noi vogliamo essere guidati, -poi ad un certo morqento si scopre che facevano tutto per il danaro. Quel ma1adctto dana- :·o ! i> - esclamò dando una rabbiosa _ rappata a fascw rle la ra.fia Biblioteca Gino Bianco

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