Vita fraterna - anno III - n. 20-21 - 31 ott.-15 nov. 1919

VITA FRATERNA lVIa tale coscienza delrimmanenza di Dio i.ei creato non può aYvenire se prima. Iddio non vi~e ali'uomo per la v-ia misteriosamente diretta che esiste fra il Creafore trascendente e lo spirito umano. Debbonp incontrar.si gli sguardi, debbo.no venire a contatto l,e volontà; allora il germe divino è fecondato, allora. Dio nasce nell'uomo, e r:i<conosceSè nel creato. Solo Dio ,può vedere· I)io. Perciò là coscienza dell'immanenza divina è rivelaz.ione, è grazia. E quando l'uomo perde di vista il Padre che ,è nei Cieli, non vivendo seco in adorazione e preghiera, quando egli non sente più che vive spiritualmente solo in quanto cresce verso la divina perfezione, quando il suo amore non ha più ali di fede e di speranza, allora la luce che gli rivelava Iddio immanente si spenge i_nlui: può restargliene il .convilllcimento mentale, ma la ,gioia, il cafol'e, la virtù de11a presenza divina nel mondo esulano da"i suo cuore, dalle sue azioni. Egli non distingue più che; in un certo senso, altra è l'immanenza che pervade il creato, altro è nell'uomo lo spirito divino che cresce· nutrendosi di rinunzia, di sforzo, di comando divino, di gra2.1a divina - in una parola, di pura trascendenza. E se non è in lui questa immanenza pèrsonale che è diretta assimilazione, diretta incarnazione· della trascendenza·, qualsiasi _-concetto immanentistico è . privo di valore positivò per la vita di lui. E' un fatto che possiede - mentalmente, per sempbce ragionare, senza viverlo. Difatti, è cotesta- mancanza di esperienza viva che permette· al puro ragionan· di trovar contradizione fra Dio immanente e Dio trascendente, e chiudendosi fra le pareti astratte d'un mondo ove manca ogni azione del D_io trascendente, rimane all'uomo una immanenza che per attuarsi non -r.idhiede alcuna volontà dello spirito inidiividuale; -e così è tolta alla vita spirituale ogni ,cagione di sforzo,. di dramma, di ascesa. Ma in Gitanjali l'immanenza non è il sistema filosofico, è il vivo fatto miistico, .g1razia d!ivina ,per gli uomini a:i buona volontà. Perci-ò le triste-zze vi .sono associate alla mancanza, alla « lontananza ~ di Dio, mentre la letizia scaturisce tutta_ daHa presenza divina. Nulla di J1JUovos, i ,dirà, nuHa di nuovo che si ag;grttn1gaall;l più antica esperienza religiosa; ma nelìa vita. spirituale il nuovo non è -diversità, 'è sviluppo, progresso, maturazione: così il senso dell'immanenza in G1'.ta:njali è nuovo per profondità e -chiarezza. E' nuovo .i,erchè .attua ogni vitale affermazione del pensie·ro immanentistico più -antico e più ·moderno p1:1rnell"'adorante aspirazione umana ve.r.s0 l'lddi'o -tt:ascendente, Dio che «viene». « Tu ·sei ve~ · 1mto a me.~ .dice il ·canto che 'Più ,effonde la gaudiosa pienezza del1'.iimmanenza. r Biblioteca Giflo Bianco

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