Vita fraterna - anno III - n. 20-21 - 31 ott.-15 nov. 1919

VITA FRATERNA Abbiamo pen bisogno di ricordare questa prova di noi a noi stessi, questa esperienza .d,i fuoco, <l.i sa11gue, e ,di':anima -- oggi e sempre. Oi ·~ono, sì, ,J,econdii!zioni ,delicate e a-g,grovi.gl;iart:ae1l'interno è a/liJ/estero:' Ma c'era/ pur ,stato, alliora, 'l'orrO!I'eehe si chiamò Ca,por,e.t'to- .Ja mtta, 1J'.inva.sione,. l'a linea. improvvisata: e malsicua-a del • Pia"ve. - Eppure albbiamo vinte. - In a'lto e in basso - è vero - - g.l'i egoiisrrnl,ie -i lm"aiteria1ismisi esas,perano •e tumuJt;uano diisgrega..- tori e distruutori: -ma è ,pure vero che per quattro a.nni egòiismi e maiteri:alismi forono mace.rart:i e rin-11negaidtili fatto 11elle tri111ceed'i fa.111goe idi fuoco, e le di frudenze, i rancori, •le osti.Jità fur.ono sommersi nella ,comunanza dlel ,perì,colo •e delìttormento-, dove, nel'l'a s,incer.ità .della morte imrninente, ile ;utificiose.di,·isioni di class,e si d'imienrtJica:ronoe sdlo rimase e si ri,ve!.ò 'l'"uom!o. - E' vero - dii fuori si ·i,grrnra e .si mi.sconosce, o·si <Ementica,; di più - a.H'initerno si rinnega: - ma chi ,ha vi•ss~to questa lotta ir.-:ma'll'ee que$ta vittoria nostra, chi ,ne è stato artefice; ch;1, ignorando (non per sua coJipa !) 1 J.a.patria, ,lPha·oo.sì mirabi·lmente intuita e sentita, sia p,u,re incons.apeyollmenrt:e,d:a chi•amare « il proprio ,dovere» fandare itn,-. ,contro alla morte •per -1-ei-:, e da srt:i 1 g1m:atizzare come disonorante .J'imbosca,men:to, non potr,à dimenticare bu.tto ciò, non vorrà deporne la, santa, fierezza; - e 'gili alitri pqpoli ·non .potranno dimenticar-e a lungo, ,che sairel:fue11or,o,dantt10, la posi1 z1one decisiva d'Itali:a nella stoda ,d!'Europa: .così ne ri,oordlino gU'ita,Jiani <la missione <li giustizia e ,di l:ibertà paciJficatrice foa i ,p·opoll'i ! . Per :tutta l'a nostr.a virt:anazionaile è ammonitrice e confortan'té _ la nos~ra vi'utoria.. E, ricord!i.amolo, lo spidto che ce· '1a diede è quello che ,guidò tanta gi,oventù itailiàna all''aJ.ocaus,to supremo: è la testimonianza ,e ·4er,edi:tà dei Morti,. Ma è pur quello che guidò aJdaffr.o111tar <La mar.te, a.di accettarfa con .gioia, ta:nti e tanti gi,ovai1·i che ·ta morte np,n cdl 1se: ,sono, questi, 1ivivi .p-iùvivi, oggi: i111e.ssi è la migilior vita· d'Itati,aL P,ossono .essi non sapere ancor.a, oggi. i,l cammino da s•e,guire: mc!Jlo cercano con una sincerità e m1 .ctisi11te:r,esse ,che è pdvilegi;o dli chi è !Pa!Ssatooltre J''accettazi•one d'eHa morte. Non han1110ailcnmpotere costituito i11mano, a,noora: ma c.onsi:deran,o il' « poter,e » non come· un -pfivilegi,o ,da 11rigare ma come un dovere dia compiere - e lo comiJ)iranno. Per essi, possiamo bene aver fiducia. Celebr:iamo 1a viititoria rivivendo lo S!J.)iri.toc·he ce ,l'ha ·data; giurandoci, silei1,ziosamente, ma fermissimaimente, di serbarlo e assecondarlo in noi ·e ·inltomo •a noi. · BibliotecaGinq Bianço

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