Vita fraterna - anno III - n. 20-21 - 31 ott.-15 nov. 1919

-;:,A 1'1L\TERNA sperato, una senie infinita ,di contatti ma:i permessi. li risultato è visibile: iper la maiggioranza la libertà è <tiventata licenza, i bilanci sono serviti 011 lusso, i co11tatti 0110 fini.ti assai male: Oggi gli uominti òno tornati e tuttavia le donne ,resistono sui _posti che occuparono provvisoriamente. I ipiù lo credbno un egoismo, niente affatto invece,· è il p-rodotto di ·un totale cambiamento ·nell'esistenza sp'Ì1rituale della donna che non i, sente più trasportata alla vita sua naturale di donna. Strano, ma è così. . L'ambiente \I)ol-iticodi•1t1na naz;ione clie conta il quarantanove per -cento di analfabeti non può ,e-erto essere puro. La donna po- -trebbe di molto avviloioorlo alla purezza .colla ooa inlfluenza di donna, ma io temo, e -l'eseIDjpiodlelie vecchie femministe è a mio sostegno, temo che entrandovi esisa voglia invece portarvi uno pirito da uomo. Il che ,radkfoppier.ebbe i guai odierni che· vanno al contranio eliminati ,colla· maggiore solleoitudine possibile. P:er carità non vorrei che questi miei scrupoli forni sero un'arma alle gentili lettr.iiCi per aocusarmi di aouto filistei'Slllo. Ma è che, com~ Alfredo 'Oriani non sapeva immaginare 1111 Danton g~- vido nelle ternihili sed1t.ttedella Convenzione, o un "a,poleone che niella ritirata da Mosca allattasse il Re di Roma, così io, e con me, moltù altrti, non • allil!o ancora immaginarsi la donna elettrice, e tanto meno la donna comiziante, la donna galoppina, la donna mazzicra, la ,donna deputato. . • 1kttere ·una scheda nell'urna o sedere sugli scanni di :Mont citonio, sembra assai fa'Oi1e,ma rio vorrei che gli uomini migliori si confessassero e narrassero quanti bran.d:elli della propria anima, quante rinunzi,ei nteiriori, quanti anci soppressi non vi abbiano . lasciato. Rer questo, non '1.1ll atto dì contrizione per il voto concesso senza essere reclamato sento di dov,er recitare, ma un atto di fede. Nel modo e n'ella misuira che la donna italiana eserciterà il suo diritto el,ettorale sappia essa smentire. i S'lloÌ tenaci avversari, o i uoi facili adulatori, fugaire le aru>ren.siohJi d1i .quant~ come noi, desiderano .che in tutto questo sfascia i d'ideali e sovrapporsi di interessi, una eosa• sola si salvi: il suo pir~to. Sarà. un ,pegno sufficiente per l'avvenire della Patria ,e dell'Umanità, e ci compenserà di tutte le d I Jusiorri che il suffragi• JJnma, la ,rifonma elettorale poi, ,ci hanno recato. Giovanni Marchi. Biblioteca Gino Bianco

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