Vita fraterna - anno III - n. 20-21 - 31 ott.-15 nov. 1919

366 VITA FltAffRNA Uno dei suoi canti di luce: « Tu sei il cielo e Tu sei pure il nido. « O Tu bello, è il Tuo amore che nel nido circonda l'anima di colori e suoni e profumi. « Vien la mattina con la cesta d'oro nella destra, recando 14 ghirlanda di bellezza a incoronar la terra silenziosamente. I « Viene la sera sui campi solitari abbandonati dagli armenti, viene per sentieri non segnati, recando freschi sorsi di pace nell• sua anfora d'oro dia_!mare di ripoSQ t11ell'occaso. « Ma là ove si stende il cielo infinito per il volo dell'anima 1egna l'immacolata luce unica. Là non v'è giorno nè notte, là non ,v'è forma nè colore, e nessuna nessuna parola." (67). · Il nido fatto per noi, amorosamente com:posto per i sersi nostri col suo intreccio di colori e di suoni, è questo mondo; il cielo ove si slancia l'ala non più infantile è l'infinito al di là del nido, lf! vita al di là delle cose terrene. Qu_avicende di tempo e di spazio :6rangono la luce in diversi dolci momenti di vita, in mattine e s!ere·; ma nell'eterna luce perfetta che abbaglia il pensiero umano, l'anima muove ncll'elen:iento suo, ove la. S'\la vita è Luce nella luce. Ma se mattina e sera qui stanno a tipo dell'avvicendarsi delle cose nel tempo e nello spazio, sono pur sempre l'aurora e il tramonto nella loro piena realtà natt:rale che il poeta evoca con tanto a'more. Immagini perfette, la ces'ta della mattina, l'anfora della s·era: il raggiar dell'aperta cesta d'oro donde con la luce si svolge e si spande la bellezza della terra, e la profondità 'oscura luminosa dell'anfora d'oro che abbevera di pace il mondo. Il poeta non dipinge ma evoca, come fa la musica; i suoi lievi tocchi non disegnano alcun determinato paesaggio vespertino, ma con immediatezza musicale t'immergono nel vivo senso della sera. Campi deserti, freschi sorsi. <li pace ... Tutta l'anima della sera è con noi. In ·questa potenza musicale che comunica il senso indicibile del vivo. presente del proprio spirito sta la novità artistica di .Gitanjali. I * * * I veri, innovatori non sono mai parsi tali ai.- lbro contemporanei, perchè con forze che si sprigionano dal paasato edi,ficano, e ·iperdhè quello ic:he dij 11JUovocreano sfugge ana compt"en:sione dell'epoca loro. Occorreva giungere al romanzo moderno per comprendere ehe Dante ne aveva oreata la psicologia I . Biblloteta Gino Bianco

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