Vita fraterna - anno III - n. 20-21 - 31 ott.-15 nov. 1919

VITA"·'FRATERNA. la sua i-nfluenzà, come ila più accentuata, cominciò un mormor.io in « sordi1t1a» èhe mi dava alquanto ali nervi,: malgrado rico1,oscessi primo dovere •d-i un'infermiera, la to.t.ale abolizione de0 i « nervi » ! Ma ci,eHo! come potevo domì,narmi? e,ra ·troppo brusco e troppo· s.piacevole i-I pa.s.saggio dalla quiete d'i i.eri a!Watmo.sfera di rivolua zio11e di oggi ,p,erchè io non mi sentissi. scossa nelle mie fibre di in(ermiera des'i.derosa del massi 1mÒ buon or,d~n,e! . • Per due giorni continuò ad aleggiar-è intorno un venticello di malumore che mi ·11iusciv_aintollerabile: pensai fra di me clìc il mio sistema di « in,fre,s;sibile ri,go-rismo» (che- per la prima volta mettevo in atto con somma difficohà. pcrc·hè contra:rio al n-iio modo di· veder,e) forse non era il piiÌ adatto a vincere gli spiriti indomiti dei miei nuovi degenti. Aderendo a11a preg.hiiera di uno di loro·_ un buon figliuolo, per la quarta volta; ferito e-dev_toto a,1 Campi con tutta fed-èltà - , accordai·. -il permesso d"i foma,re in co-rsia a quei feriti costretti a letto l'-intiera giornata, fra i quali, ·era Campi. - « A patto pe~ò che no"n vi fasciat.e co,glie,re quaindo pa,s.sa una « vi,sjta » ! » ~ Su questo punto mi die-dero le più.ampie assicurazioni, Non mi reggeva i'! cuore· di ,negare quel pi,ccolio ,svago ~i soldati che, obbligati a letto, da lunighi ·mesi vedeva·no da Ele _finestre•·i com•pagni passeggiare tungo i-viali e sui pra1ti d-e1vasto gi:airdino e ques:te passeggiate seguivano co·n occhio malinconico. Il Campi1, forse per manifestarmi i1~qualche modo -la sua ,r,iconoscenza, mi rega,lò un « abrégé >i de!Ì~ sua • · ,p,rofes,!ìion,e.di· fede. · · Nion più .giovani-ssinio - contaya 34 o. 35 a,nni, portava impresso nelle linee del. volto fortemente aiccerutuate. la risolutezza dJl'uomo èhe vuol raggiun,gere ad ogni oos:to i-1fine; solo quando sorr,i,d-eva, nei momenti di· buon umore, il viso pre·ndeva una e- !iPressio,n,e infa111tifo,quasi i,Uumj,nato dal riflesso di intima letizia. - Ftu .questo sor-riso che cominciò a dare -il crollo alle mie prevenzioni . . M-i dis-s-e il Ca·mpi di essér.e « s:ocial-ista rivoluzionario >i e po.icbè ·dubitava della profondità de11e mie cognizioni in fatto di 5ocial1smo, mi spiegò che siociali-sta. rivoluziJOnario era .qualcosa di più di 5ocia,lista sempli~e ·e qualcosa di meno.- ma poc-◊ ! - di anar.chico. Non _dubitava, n,on 1&iad-di.venis-se, un gionno o l'a1tro, all'a:bolizion:e del-la -proprietà, anrzi a quesito gfor.vo tendeva con tutte le forze. La r.ivofozione però dov,ev·a es·sere condotta ben ~1-trimenfi che non i•n Russia. Prima di tutto: nessuna ingere-nza. straniera (non era. ancora g.iunto atl'aboliz1one deHa patria) po·i ordine e metÒèo, ma tutti i s,igmori- schiacciati! Biblioteca Gino Bianco

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