Vita fraterna - anno III - n. 22-24 - 30 nov.-15 dic. 1919

Anno IlI, N. 22-24 - 30 Nov.-J5-3J Dic. J9l9 Conto cor:. colla Posta VITAFRATERNA RIVISTA QUINDICINALE DI STUDIO' E -DI AZIONE SOMMARIO z919 -- A proposito delle elezioni - Alte parole amiche - Sguardi all'Oriente - Il rovescio de la medaglia - Pel - ritorno alla terra - Con Gitanjali - Per la coltura della nuova classe dirigente - Per la conoscenza della questione russa - Conversazione - " Fiorenza Nightingale ,, (pagine staccabili). ·. AB B O N A M E N TI Ordinari Italia L. IO. - Estero L. 20. - Sostenitori ,, 11 25. -- ,1 ,, 3o. - Gli abbonamenti sono solamente annci. Numero separato L. o. So - Arretrato L. I. - . Questo numero (doppio) costa L. 1 Esce il 15 e il 30 d' ogni mese. DIREZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Spiga, N. 25, Milano - Telefono: 8r-16 Biblioteca Gino Bianco

[on~iliODi ' AIJ~onamento IIIAfRAifRNA per I' anno 1920. Abbonamento semplice L.. 10.- >) sostenitore L. 25.- Estero L. 20.- Estero L. 30.- , Gli a,bbonamenti sono solamente annui. X X X Abbonamento cumulativo con la rivista mensHe « ENERGIE NUOVE >i (Torino, via XX Settembre, 6o) - L. ::o (ossia: l'abbonamento normale di Energie Nuove - L. 15 - è ridotto a L. 12 per gli abbonàti di Vita Fraterna; - e l';,,bbo.namento normale di Vita Fraterna - L. 10 - è ridotto a L. 8 per gli abbonati cli Energie Nuove.) Gli abbonamenti si possono versare ugualmente all'uno o all'altro giornale. X X X PER GL'INSEGNANTI: Abbonamento cumulativo con la BIBLIOTECA CIRCOLANTE DEI MAESTRI ITALIANI (Milano, via Ugo Foscolo, S) con diritto, oltre .che ad avere via via in lettura i 14.000 volumi che ìa compongono, a ricevere in dono la GUIDA BIBLIOG"RAFICA, voL di pag. 300 L. 14.- (It t)rezzo normale di abbonamcuto alla Biblioteca è di L. 7.50; il 1:irezzo delia Guida Bibliografica è di L. 4). X X X Abbonamento cumulativo con la rivista quindicinale STRA SCliOLA >> (Firenze, Vallecchi, via Ricasoli,-8). (L'abbonamento normal'e de, La nostra scuola è cii PER GL'INSEGNANTI: « LA NOL. 14.50 L. 8.-). Abbonamento cumulativo con <( LA NOSTRA SCUOLA,> e la BIBLIOTECA CIRCOLANTE DEI MAESTRI ITALIANI con diritto alla GUIDA BIBLIOGRAFICA in dono L. X X X :Mandare con sollecitudi.ne le qµote con indicazione precisa, a « Vita Fraterna», via Spiga, 25, Milano. Biblioteca Gino Bianco

I30 Nov.-15-31DIQembre1919 - N. 22-24 VITA-FRATERNA RIVISTA QUINDICINALE DI STUDIO E DI AZIONE I A-ltlle11 I annuoordfnario L. 1 o Abbon. L'IRUI sestenltore L. a15 I · 19~9 bbiamo sa utato quest'anno al uo sorgere con o-101ae con fi.d'uca, per-chè con vol-ontà d-i bene. ra che quest'anno finisce, e se ne sente da ogni parte parlar tant male .... dO'Vremo noi dire ohe 'la nostra fiducia ne è stata I radi 1 a? che la nostra gioia ne è stata spenta? Ahimè, dovremmo in t~I caso, accusare di im~ufficenz.ala nostra volontà di bene._. Rie-ordiamo un ,poco l'annata scorsa. Sorta all'altezza trionfale d4Ila giusta vittoria, nel fulgore di speranze mes ianiche - si è antia.ta via via, continuamente abbassando di livello attraverso a un~ serie _di delusioni e di miserie. _ . fresto fu l'atroce delusione di Versaiile : l'egoismo stolt-o dei ~overno che sopravveniva a profanare e parve a frustare il sacri~cio santo d'ei popoli ,per la giustizia. L'Italia, che avanti tutti aveva vinto, fu ,pur.e la più straziata. Ebbe, con la delusione comt e a tutti i ,popoli, prima le clJiassa,te imperia'listidie pasciute d'ignoranza e d'imprevidenza, per la Dalmazia; poi le orgie disf~t1ste ,pe_r l'inc~ie~ta _di .C~poret~o; porta anc~ra nel cuore la ~m straziante del1'1tahamss1ma Fmme che le e contra tata·; ha avut nelle recenti elezioni una: nuova dimostrazione della m:seria d file sue classi dirigenti .fino a ieri, ha avuto, tost-o dopo, una pro sanguinosa della mi-seria dei digirenti oggi le ma.,se popolari, che le spingono noo aUa .gioia del .progresso nella giustizia, ma a la inquieta e .infeconda tristezza dell'odio; - tri tezza, stani cllez 'a, disorientamento si sentono lamentare da ogni parte jn quest anno che ha visto l'amnistia ai d'tsertori (e quindi la loro Biblto'teca ino Bianco

VITA FRATERN, ctleggib.ilit-àa deputati) - e l'insalto pubblico e l'esélusione cl.a. owii ricçmoscenza ufficiai-e del duce che primo aveva dato al p,o- ,gofo itaJ.iano la coscienza di 'l)Opolo guerriero dle vince; - e , lii.a visto l,a firma del\!a pace nei trattati, fra i J011tani, 111.a !'attiz- ~ ;r,si.di nuovi odii nei" cuori fra_ i prossimi .. Come, pernhè, dopo l'ardore eroico di questi ultimi quattro anni, l'aria si' va i.nfoscando, anzichè schiarire? ... E' possibile che fedi e ideali i,n cui si è così sincerament ©reduto da dar la vita - milioni, di vite - per essi. siano oggi ..,inneigati,, calpestati,; sepolti così? ... ~ rinn,ega.ti, cctJJfr_estati, seP,of.ti.... Se no,i sappiamo sollevarci un istante, un iuminoso istante, a.I disopra del momento in cui vivi,amo, e al disopra dei sogni, nella limpida realtà, ~ ecco, vedia,mo, riconosciamo c_he ciò non solo è -possibile - ·ma necessario - ma provvido anche per l'avvenire, seppur. triste appai.a oggi. « ..... se il chicco di grano non ca.de in terr,li e non muore, r1matne so/o .com:è;-1-11Jase 1nuore produce 1n,oltofiAiitto~- - Ecco, nei solchi aperti dal sacrificio di questi quattro anm di ,prova, i,l seme è stato ,gettato abbondantemente. - Pretendeva.mo forse aver subito dopo la setnlÌna, la fioritura e il raccol'to-? Stdlti ,e impazienti .... No: il seme è sepolto, e muore nel_mi terioso trnvaglio della germinélizione. Oggi,, muore. Ma produrrà molto frutto. Abbi-amo fiducia. Le delusioni patite, gli errori consumati, gli odi i inveleniti, sar.anpo medici11a a sè stessi: sono esperienza ruecessaria seppur dolorosa; saranno dimostraz-i-one e riprova delJ'eccei'lenza della verità e dell'amore. Abbiamo ·sofferto ancor molto quest'anno; ma anche questa sofferenza è stata viita, ci ha insegnato quaHcosa, molto! Non ha vinto la no·stra volontà di bene: i"ha anzi confermata ed esaltata. Anche il 1919, d'unque, è stato ttn buo,n anno. L'anno venturo sar,à, anche grazie a questo, migliore. -BibliotecaGino Bianco

\ VITA FR.11.TERNl, l A I proposito delle elezioni \E stato detto che se le elezioni si fo _·ero f.atte ubito dopo 1a "littoria, quando il fervore e l'entt.LSiamo accomunavano tti gli, animi in un sen o di commosso or.<Toglioper l'eP,·lo<T-Ogranr 4iios_p, certamente -pochi si sarehbero sentiti di dare il voto a uomin e a partiti che non avevano creduto neUa vittoria e che contro ili essa avevano anzi agito durante una guerra resa più dolorosa.~ diffici·le anche dalla loro propaganda. l'? credibile che così sarebbe stato difatti; ma non si pensa che .1 radunare in quel tempo i comizi avrebbe voluto dire molto prob bilmente escludere dalla votazione la parte miglio e ciel paese ~ i combattenti - e non si -pen a al a difficoltà che significava .ar le el ioni in un momento· in cui tutta l'attenzione del Governo era altrove orientata. erciò escludiamo questa considerazione che mentre non dà ness n.a uce al fenomeno delle recenti elezioni, contiene un.a dichia azione implicita di impotenza, perchè chi a-iudica che dopo la vi oria avrnmmo avuto dalle urne un respon o diverso da quelio a, uto oggi dovrebbe entire anche una parte di re pon ab;Ji~ per · on .aver saputo agire nel enso <li ottenere anche 0<T· que mect4simo risultato che i sarebbe ottenuto allora. Occorreva mantenere eguali le condizioni de l'ambien e p icologico in cui le elezioni dovevano svolgersi. l , ue to non fu fatto, mentre poteva e ere fatto. e condizioni si mutarono durante un luno-o anno di di facim to politico e mor,ale, per cui ·l'e ito delle u time elezioni po--- litich si poteva preveder-e, non e sen<lo esse altro che "1 rifle o di taÙi condizioni. arebbe stato necessario che i fos e avuta a parte d lì uomi ,i che diressero la politica italiana dur.ante il periodo de le tratt, tive di pace una maggior prova di capacità anzichè di a -Oluta inettitudine. Le nostre tr.a.ttative avrebbero dovuto e re condi tte con ben altro spirito, affinchè .non O- e data al pae e la impressione di aver sciupato e resi sterili i ri ultati della no tra vitto~ia e di aver calpe tato le id_ealità per cui i diceva di c ~~~ . 1 oveva uscire da Ver ailles una pace di giu tizia per tutti. l'Italia - data l'ottima situazione' diplomatica in cui si tr vava al principio delle trattative - doveva ottenere la !riusta paBiblioteca Gino Bianco

VITA FRATERNA ce che avesse dimostrato a noi stessi il vaior,e dei n-0stri sforzi· e il r:conoiScimento da parte deg;i alleati ,di quanto aYevamo dato. JVfaa:>erottenere ciò doveva coraggiosamente collabm·a,re alla giusta vace degli altri, mantener fede a quei princip:i <li g·i·nstizia internazionale proclamati. durante ii conflitto, abba.nidonare quel1a tdlta po.liti'ca servile verso ie errate pretese deg-ii ·altri d intransigente'lnente annession·sta ,per noi, cara a molta gente di corta vista e favorita -da ·un nefasto binomio di uomini ,di gQIVcrno, politica che negava il valore anti-imperialista della ncsrra guerta. E' da credersi ohe davanti adi una -prova di sa,ggia. onesta, caraggiosa cond'otta po.litica e di,plo,m:atica, ~l -popo'.()Ii,taliano avrebbe ,espresso attraverso ·1e-urne un altro giudizio. Non avrebbe certo a]}P,O:ggiatocol1 o,ro che avevano si11 dal principi-o d-idhia·- rata 1-arrnpria s,fid11cia verso ,quanto noi attendevamo da·Ila con.- fer-enza di, Versailles-. Era necessario in sostanza che fosse o-ià san.z,:.onato il ri ultato deHa guerra - risultato che chiaramente ne riconfermasse l.a necessità -- i!ll modo che la piattaforma elettorale non si itnii:,iantasse st~il'esito della guerra e quindi anc-0ra ·sull:a sttperatissima questione cle.Jl'oppo-rtunità ,d'el nostr-0 interve·1to e sulì'eveatua:lità di nuo,·i conflitti; ma· si impia:ntas.se •sull'esame dei più ·i,mport'anti pr-c-b!emi della _ricostrnzio11e n.azio,na\.e. Un esame di, ques,to genere avrebbe potuto esser fatlo con un s.~nso di min.ore esasperazione di quanto, 11011 fu, s.oìo quando la so.hr.zione comipleta e ben defin~ta di tutte 1e questioni. 111.zionali ed intern2.zionafi derivate dalla grande conflagrazione aves e dato a·l popolo itali-ano quel: s~nso cli cafana e di fiducia in sè _stesso e ·nei propri dirigenti che sarebibe stato necessario. Ma tutto ciò non doveva verificarsi. Impotenza d'uomini e 11011 completa maturità di te~npi lo impedirono. Ora i.l fenomen,o delle elezioni in Ita:1ia si allaccia precisamente a q'llella serie di fatti susseiguiiti immediatamente alla .fine delle ostilità. che rivelarono il contrasto fra la vecohia nentalità reazionaria chiusa al soffio di una vera e sana democrazia e 1a sensibile mentali:t.à del nostro pop,o!o ri.s,·egliata dal1a .guerr.a che non voleva ohe i su,oi lunghi. e du.ri sacrifici· fossero resr vani da una pace che non. si, fondasse sui princi-pi di equità internazionale _per cui era stata ottenuta. Il fenomeno delle elezioni 11011 è che i,l-risultato di stati d'.animo ,prodotti dalla guerra considerata sotto ,tutti· i suoi aspetti diversi : militare, soci.a.le, ·politico, spirituale, economico, stati di animo esasperati in sèguito <la un esito che non SenJibrò corrisponBibliotecaGinoBianco

l VITA FJL",URNA 3g7 <i.ere al grande sacrificio e cne non era pm m: ~& per cui si era <letto ~i soldati che dov-evano combattere. e u civa chiaro il contrasto 'fra Jo sp.irito con cui si era combattuto e vinto campo di battaglia e lo spirito con cui si era diretta fa politica di '!roetta dalla qapitale e perdute 1e trattative a Versaille . Eqco che al_lora quegli ideali che erano stati concramati come finalità! da raggiunger.e attraverso la guerra e che non avevano trovato nella pace la loro realizzazione apparivano come menzogne diffusé collo copo di infiammare l'anima buona del popolo, affinché avendo davantii un'idea di giustizia a cui essa è sempre sensibile per everasse nel sacrificio. on si poteva du que più credere a coloro ·che avevan predicato la fede ne la guerra e non avevano poi"' saputo e si stessi e er fedeli allo pirito col quale dicevaih.o di averla fa<tta. Allora avevano ragione coloro che l'avevano a'vver ata, coloro che che l'avevano de i~a a -come una peculazio'.ne della borgne ia capitalista coloro che rivendicavano il propri-q passato neutralista. Qtjesto ragionamento' invero semplici.sta - anche se in e o v·er.a. qualche eìemento di verità - venne fruttato dalla propa- - ganda jelettorale dei partiti estremi cominciata as ai prima della immed ata vigilia delle elezioni. Si mirò a confondere 'impotenza di una categoria di governanti che avevano ancora la mentalità arretra a del poli icanLi - mo d41I'ante-euerra con tutti coloro che nella guerra· avevano credutct e. ohe per la vittori-a avevano ao-ito e combattuto con fede e con pnestà di co c~nza e di pr-opo iti per farne sor ire il ri u - tato m•gliore per l'avvenire di tutti i popoli. • if fece vedere da una parte tutti queKi che a,evano vo uto la guerra con tutti i suoi sacrifici, i suoi, lutti, le sue delusioni; dadl'.altra coloro che l'avevano avver ata e che avrebbero risparmi' to al popolo tanta sofferenza. Si fece vedere da una parte I incapacità a realizzare degli ideali troppo a lungo proclamati, la peculazi~ne pescecanesca, la cupidigia imperialista foriera i nuove conflagrazioni; dall'ailtra a negazione di .ma guerra che aveva dissanguato e stancato enza dare i frutti prome si e peré ti, la negazione di tutte te guerre, la vo.ontà di reazione all'ordi e borghese, la promessa di un ordine nuovo che venuto dal -popolo ne ascoltasse la voce e ne tutelas e fel:evazione_ In questo stato di co e non era po _ibile riaffermare di fronte ad 11na ma_sa stanca ed esacenbata tutta la somma indi_truttihiìe di valore della vittoria italiana, tutta -l'idealità contenuta nel acrific(o di quattro anni: riparlare di una patria che doveya e;;sere Biblioteca G no Bianco

VJTA FRATERNA diifesa e<l essere -com1pletat!a,che diveva difendere .e contribuire a •difenidere un patrimonio di civiltà c0111Unealle na,zioni civili, che <lCYVevaattraverso la guerra rinnO<Varsie ritrovare siè stessa; riparlare cli una mi·ssione riservata. arni'Italia, di mettersi alla testa delle nazioni ,imnori per proteggerle ed aiutarle a rnggiungere l?. libertà e <li erigersi a di,fesa di quegli ideali di 1giustiziaJumana ed internazioinale ,per cui vera.mente si .era 1comlbattuto e vinto. Ideali che sopra ogni, altro il po'J}olo italiano aveva fatto suoi. Versailles confermava fa realtà ben diversamente. E davaf1ti al ,po,polo colo,ro che eran~ ,stati per i"intervento precisamente per quegli ideali che Versailles negava, venivano confusi con coloro clhe avevano preso la guer·ra c,ome una inaspettata occasiope per trarne· ,gli immondi guadaigni. Si taceva però al popoki i•I fatto che i ,più accaniti neutralisti eran·o stati proprio i capi <lel·l'alta banca. e deH'aJ.ta industria in qua.nto il c011flitto rompeva una trama d'intereissi internaeiona•li - un'internazionale assai ,più reale e più soli·da <li quell.J.aoperaia. In ~guito l'interesse affaristico e bancario aveva preso i'I sopravvento ..su 1 ll"idealism0 mazzini•ano e wilso-- niano (e Wi.Json medesimò non seppe esser fedele a s,è stesso) e queHi ohe av,evano codii.ficato la pace non era11 gli idealisti. Ecco C'he·1"i.dealismocl.iu'na. el-etta schiera ohe av,eva creduto nella guerra poteva daigli avv,er-sari e sere dimenticato o confuso. -Così la grande mas.sa, stanca della !,atta terrj,bj,Jle, stanca · di troppe paro1e, stanca di sgoverno, timorosa di nuove complic~- zioni verso ·le quali, ainohe se difficil:issime e lontane, richiamavano l'attenzione i maneggiatori cL'ellefolle, si x.ivolse vers,o quei partiçi che nega vano ia guerra e di•ede loro, tt11ttoi•Lsuo_a,p,poggi-o. Il suo voto confermò forse, più ·ohe la negazione <li .una- guerra vittoriosa che non si cane.ella, la stanchezza di un 'lungo sacrificio, l'avversione a!Je guerre come fenomeno di violenza (anche -&e soppressore di tanti egoismi personali) e la sfiducia v-erso uomini che non erano stati all'altezza del comp,ito immane di condurre vittoriosamente anohe nel camlpo politi'~o una nazione al-traverso una guerra dandole poi, dopo urna grande vittoria ottenuta sul ca'll11po,la. pace 1giustaipromessa. • Ebbene: se ne po<tre,bbetrarre runa conclusione che non è paradossale: ne•lla votazione che sembra una negazione della guerra dovremmo vederne una nuova affermazione: perchè solo la guerra poteva produrre una coSIÌ v.asta •esperienza inaividuale e collettiva, da indurre una compatta maggioranza di ,popolo ad esprimere fa sua sfiducia verso una c1a se 1govern.ante incapace di goBibliotecaGino Bianco

VJT. FRATERNA ve are - giU'dizio che mentre non alSStnne fa petto di una rivoluzione ne vuole avere i1 ignificato per l'effe d di rinnovamento tende. erò si ,badi,: con questo non ci i vuol ra1Iegrare de1J'esito elezioni. Un tale commento potrebbe parere ti;oppo ottimi- . Si rileva _perta11to un f.atto: che la grande ma sa i rivela r.a ,tant-0 migliore della maggioranza di coloro che se ne erigon a rappresentanti. Nei movimenti sociali odierni la folla ha delle intuizioni che non hanno i suoi capi; i -quali, e .po onò ayer contribuito a formar e, certamente tendevano invece a -dir-io-eretali movimenti verso opi di distruzione che raggiungendo estremi pericolosi conivano a sviare lai folla, a farle !percorrere strade· false da cui pontaneamente rifuggirà, ma dalJe quali è neces ario ad oodo che tutti collaboriamo ad allon anarl.a, mo trancio e batle vie che es a pel uo bene ver dovrà percorrere. II popolo italiano ha manifestat-0 la propria volontà di nnnova.m nto con un voto dato a partiti che non e primono alte e sane idea ità, ma idealità che ricoprono in gran parte interessi mate- ;·iali tici. E' questo che ci deve lasciar pensosi. , fa ciò non deve più ar meraviglia quando si consideri come una ma a nÒn educata ia tata lavorata da una dit1turna propao-.anda che prometteealizzazioni prossime, cri~i di regime. ayvento di ituazioni que, soppressione di -quilibri tormentosi. ::\lag1!"ior par e però cause del succe o dei due partiti di ma_ e che abbiamo ogItalia è da attribuir i a.JLaloro opera po itiva, a quel corno di attività •pratica vera.mente meritoria: ·T'opera di as;;istenza er le classi operaie, le _cuole, !e case del :tpolo, i teatri, le bibl oteche, le associazioni. In qucs 'opera _te. veramente ·1 merito di q ei partiti. Attività completamente dimenticata dagli altri. i ha così da un lato un'opera di propaganda c.he molto pe - intravvedere realtà che sono ancora di là da venire o che potr.anno realizzar i, propaganda che vi a la ,.-erità. che acza il senso e0 oi tico del popo o, che spe so ne froda la fidutentando di guastarne l'anima buona che pur-e un momento à reagire. E il popolo a sorbe que11e parole e quelle idee co-- 1 verbo, ne fa .Ja propria fede e attende, crede, _j lascia ie tiene la sua disciplina per una lotta che dovrebbe daro-li un re che in o-ran parte ha ià ottenuto - ottenuto opratutto erito dei migliori uoi capi e ancbe o-razie ad un regime che ente qualunque elevazione. Propa-O"anda che esalta l'idea di dideprimendo quella piùl sacra di dovere, dre neo-a o t ascura Bibliotec~ Gino Bianco

V!T.' FRATERNA la patria esaltando fego·ismo di classe, seminando odio invece· che amor,e. E si ha da·ll'a.J.tro lato quell'opera di assistenza, di protezione, di elevazione idei popolo dhe costituisce la parte duratura e sana dell'attività dei due par,titi che appoggia coi fatti J.'opera di c,onvinzione. A tutta questa complessa attivi,tà che si rivolge verso di lei, che le dà i.I senso r·eale di esse1_.e,protetta ed a:iutata, che le fa vedere che qualcuno si interessa realmente di J,ei mentre tan i altri par·la-no e ,predicano senza agire - dovreb'be I.a grande massa del popolo, troppo a lungo lasciata vegetare da classi non consci•e dei propri doveri, rimanere insensibi.le? Sareibbe assurdo oJtrecchè stolto. E' v.ano andare oggi a ri-cercare l,e cause di una disfatta nell'astensionismo di una ca-tegoria di ,persone: _anche l'astensionismo ,pLtÒ e51Sere segno <li Slfiicluciaverso istituti e uomini d1e si sono esautorati,_ E se esso ra,ppresenta Ua vigliac'Cher'ia e la ignavi.a di una classe è anc!J'-1egiusto che una parte marcia del paese non abbia suoi rappresentanti in Par.lamento. Si dev,e tendere a che oggi la Camera divenga sempre maggior.mente i·l riflesso della parte v.iva della Nazione: questa dovrebbe esser data dal popolo dhe lavora e da un-a arist,ocrazia del lavoro e del pensiero. La situazione sodale odierna d'l,talia è quale ci è data da'ila Camera nuova? Sarebbe difficile negarlo. L'orientamento generale deHe masse è quello che è risultato dalle elezioni. Nel quale orientamento· noi vogliamo vedere una aspirazione ohe forse non tutti scorgeranno: l'aspirazione ad una verità più a·lta, l'aspettazione di una parola di verità. Fino ad oggi la veri,tà •è stata fatta intravveder-e assai. lontanamente dai •t}artiti che vorrebbero esser-ne i •banditor,i. Le folle l'hanno intravveduta, ne 1è giunta a loro qua:lohe lontano palpito di luce. Ad essa .tendono. 1Credono di essere su•lla sua via oggi. Ma 'la verità 11011 sarà largita da quei partiti che oggi ha,nno riscosso la maggioranza dei voti del popolo italiano . . P.oichè 11011 si largisce la verità attraverso una educazione falsa che tr.avia ·l'ani,ma del popolo, che ne annienta le facoltà inibitori~ e il senso del dovere. Oggi il 1popollo11el rilassamento seguito alla g1.1erra è facile ad' a,b'bandonarsi alle lusinghe di un egoismo atrnfizza,tore delle migli,ori doti dell'anima. L',egoismo aveva fatto ,cadere i·l mo.n.do prima deMa guerra in una palude <la cui- semlbrava qua.si impossibile rius;ci1Ssea levarsi ~ Bibliotec Gino Bianco

VITA FRATERNA e dal quale solo per opera cli esigue minoranze cominciava lentamente ad affrancarsi. La .guerra sembrò aver sollevata l'umanità attraverso il sacrificio e il dolore in un piano di disi,nteresse e di offerta per un ideale più alto che 14 propria persona·'.e conservazione - per la conservazione cl'i un grande tes-0ro spirituale, in cui si fondevan le idee di patria, di umanità, dii do•vere che non eran più parole retoriche ,perc!hè per esse si <lava, la vita. Og,gi l'egoismo .non deve tornar-e ad abbassar-e Fanim di un ponolo. <lestinato a sa.lire .moHo alto se saiprà seguir la sua vi,a; non deve frustare l'eredità di qu<a:ttro anni di sa:crifici durati. No-i sentiamo ohe verrà la sana reaizione. Reazione che ci porterà IPÌÙvicini a,lla verità. Noi dotbbiamo aver fis'So fo sguardo alla verità. e ad essa dedicare ogni nostro si•a pur umile sforzo. Novembre 1919. Giustino Arpesani. Alte parole amiche Se1itivamo stupore e pena profonda per la coVifu io11e di idee e l'iJ.. lusione occasionata e accrescit.ta dalle el.ezioni, per c1,i noti poche persone note a noi per nobiltd di carattere . e sentimenti patriottici sono entrate, coi voto o dopo n voto, nei due partiti antinMiona.Ji e anti" idealisti (prego fa,re attenzione: ho detto partiti antina:::::Ona/ie a11ti,dealisti. il che ~wn esc/11.den' 11ega che vi possano essere e vi siano <lentro •indiYidui patrioti e idealisti), perchè sono i d1ee soli partiti di masse oggi, e, d'icono q·uesti buowi amici nostYÌ. l'unico modo di agire sulle masse. a; avere ·1111a ·reale azione nellri vita del paese, è orma·i quello di en1rMe in m, 0 di questi d11e partiti: « e11tratici, po,:, dal di dentro, potremo modifica·rli 1t01'.stessì nel senso della sincerità. e della buona volontà che V'i po7<- teremo con noi». I/J11sio»e, questa, che non vale oggi se non ad arricchire mometita-neamente di forze fresche e p11re partiti n. f1'eschi nè p11ri, e .Il far fare à q'ltesti ,m'esp-erienza che già altri (ottin_1i, alcirn,) hanno fatto. Ed ecco, ci gi,1mgo110da 1m eletto Am-ico nostro queste chiare e dritte e buone parole amiche, (da. imà lettera) . .... Chi vuo1e .conseguire il successo immediato si ascr·iva subrito o al P. S. U. o al P. P. I. Ma faccia p,resto perchè la li.qui<làzione di entrambi non è lontana, come è destino cli tutti o-li edifizi co.stru.iti sulfa sabbia. Nè il materiallismo aperto are ~nello velato possono. senza contraddizione servir di base alle società umane. · Società vuol dire autolimitazione •spontanea dei consociati, ~ quali non s·~possono indurre a guelcra se non per considerazioni trascendenti .o idealJistkhe. Le fol~ie si precipitano, e si BibliotecaGino Bianco

j . 402. VITA FRATERNA çapisce, a,ppi·esso ai ba11<li1oridi comode dottr:ine, ma poi le delusfoni immancabili convertooo i -saturnali in tristi lutti. I giovani disinteressati e vuri. dievono serbarsi intatti pe·r l'indoma·ni, alforchè le moltitudini or-a forviate, avranno imparato a proprie spese .Ja. verità, e ri.pagh-eranno di odio e dispetto quelai che o,g;gi 1-e i,n,gannano. (aiJcuni in buona fede). In quel giorno i pochi rcestati fedeli aUa cosòenza, alla patria, all'umanità saran richi,esti a guida per -novo cammino .. Forse dovremo assaggiare, 'I}riana ,di quel .giorno, rivoluzioni e rca:::ioni. Ma che farci se gli uomini han bilsogno d'imparare sempre nuovamente a proprie spese? Ma intanto esser fuori <lei partiti J110nvuol dire stare inopero i. Oltr,e al compito de'li'autofo1·mazione ur,g;e, quasi complementare al primo, quello della echicazione del popolo, che si svolge in mi/Ile modi. << Ama et fac quod vis». Quanto ai parlamenti odierni -e cra,stini, nul4a vide mai la storia di più effimero e vano. Chi è •pen;ua-so di queste ose non •si adiri con chi agisce diversameirute, in bu011,a fede, e sopra tutto non giudichi. Tutte le es[)eri-enze sono necessarie, per g,l'inidiviiçlui e le società. Tranne per .chi le abbia superate •con una più grande intelligenza d'amore. Quel .clre impor-ta è -che ciascuno vada per la sua via. Le vie dei- t'"etti sono con·vergem1ti, ed essi tutti un giorno, con lieta meraviglia, si troveranno riuni~i. B. C. Come si può aiutare la Rivista ? Abbonandosi magari co l'abbonam. sostenitore. Pagando subito la quota. Fac~nciola conoscere, procurandole abbonati. Scegliendo l'abbonamento di " Vita Fraterna. come dono ad amici. Sottoscrivendo - o facendo sottoscrivere da Associazioni di cultura e di assistenza; patriottiche, giovanili - numerosi abbonamenti per diffonderli tra gruppi e tra p~rsone che possano apprezzare e utilizzare e V VERI!: la rivista. - Procurando aiuti finanziari (necessari!) o con abbonam::nti, ·o con offerte alla sottoscrizione, o con • réclame ., della rivista o sulla rivista. Interessandosi alla rivista, leggendola, seguendola, tenendosi in rapporto con essa, in corrispondenza con la direzione, scrivendo sincerame_nte, liberamente, FRATERNAME_NTE: osservazioni, commenti, domande, critiche, suggerimenti, anche rimproveri!... · Bibliotec_a Gino Bianco

V!TA FRATERN.'I Sguardi ali' Oriente , Chi ha fatto concezioni di avv~nire, partendo da mia v1s10ne so1~ratutto europea, s'affretti a levar l'occhio u altre ,parti de11'emÌ4;Jfero, guardi se per avventura non muova da punti remoti ,_ remoti di pazio più che di civiltà - un flutto d'idea e di possanza che minacci i nostri ipiani di equilibrio e gli sforzi di 1)3.ce, o com~que s'avanzi fatalanente a modificare gl'indirizzi di vivere eco11oinico, ociale, politico che foosero tabiliti in Europa, senza tenere conto adeguato dei illuovi fattori formidabili di progresso <:lrirntale. : Un popolo orientale ohe per l'alta natalità - in prevalenza I di :ma.schi - trabocca <lai propri confini, e ancor -più n~ trabocca moralmente per l'impeto d'una vitalità, perfezionata fino al miracol~, d'indu tria, di commercio, di agricoltura; un popolo balzato daÙe più gravi cond1zioni -economiche a una floridità finanziaria - melravigliosa, divenuto fa terza potenza marittima del mon o, gelos~imo, e o tile alla penetrazione straniera, quanìo consumato nel magi tero della 'Propria ,penetra-zione nei paesi es eri, deciso a fare da !sè e ad entrare in concorre11za accanita e agguerrita con tutto e qon tutrti; un popolo che turba da un, pezzo 1a tranquillità degli uomini di tato americani, e i pronuncia sempre più nél pro.fi-Jo I gi~antesco dei prob1emi di razza; un popolo impregnato di una -« sr-0olare tracLizione militare>, saturato di pre.parazione bellica dalle pri~e cuole in u,-esaltato da magnifiche vittorie quando si scontrò con e erciti di ~ltre nazioni; un popolo esuberante così di tali Jotjze; ricche d'incognite originali, e acqu· ate per virtù propria. c01iscio di è. bi ognoso ed avido di e pansione, s a, pressione, irresistibile>. alle port-e d'Occidente. I Que to popolo è il Giappone. E ci -sta .con seti indubbie di « guerre e di conqui te>, con febbri confesse d'imperialismo. E ci sta, con qualcosa che, tra le follie dell'imperialismo, contiene anche unlspirazione superna, una recondita profondità di vero per chi I ' Bibhotecà Gino Bianco

VITA FRAT~R~A penetri le recif1roche esigenze d'integramento dei popoli: la coli- · v-inzione e la volontà d'una missione: « E' missione del Giappone di presentare· alle varie popo.Jazioni asiatiche un esempio di Stato nazionale civile e indipendente e di formare poi u,na. confedera-- zio-ne di tutt'e le nazio1•ii asiatiche sulle ba-si delle legqi ir~terna::,iona-l,i precisame11tc com'è missione degli Stati Uniti 6i formare ,1111-a vasta unione, pan-am1erica,na. In fra,[,nodo, noi potremo, oUrccl&è rafforzMci, anche rc;uierci capaci di aff retfa;re, per q1rnnta è possibile, il progresso del mondo intero ». Chi vuol vedere dimostrate e s.vilup.pate Ile affermazioni del mio cenno irr uno studio eminentemente efficace, rapido e succoso, rnateriat<l- di cifre, ricco <li concetti che spingono l'occhio ai colossali probfemi mo11diali, come lo raccoligono in p-arti,colari meditazioni, per esempio ·sull'acuto -significato dei problemi d'emigrazione e d'immigrazione, legga il lihrn cli Ernesto Spagn-olo: li G-iapf'cne 11el presente e neU:avvenire (Treves, Milano, 1919). Io - interventista del-la prima ora - q.i sento vivacemente da una vena di pessimismo che l'autore ,scopre, volendo o non volendo, al lettore, ,con apprezzamenti propri, e col riporto sottolill1'eato di apprezzamenti alltrui, ,sul fatto della distruzione che ,la guerra ha portato in Europa, depauperandola paurosamente. Sì: una_ quantità s,paventosa éli ricchezze e <li mezzi, e SOJpratutto di vita, è stata -distrutta, ma una legge ·interna di compeTuso, la legge divina dell'amore ,che apre e<l eleva al cielo gl'intelletti, che ·suscita e molti- '[YJi,cale forze degli individui e delle nazioni, presiede misteriosamente al-la v_ita e alla morte, e, ridona in qual-ità feco11,da. sull'altare del sacrificio santo, la facoltà invio1cibile_ di ,con,servazione. di difesa e di grandezza. Ma alil'opera, sulle al'i frementi, di que.6ta virtù creatrice! Ma in marcia, su-hito, a coprire, con tutti gli scudi deHa scienza e della ,produzibne. 1-e·mu:l-ità esposte dell'Occidente, e<l a ristabilire i livelli, a egu.i,!ibrare i rapporti: a fraternizzare neHa stima e ne1.Ja potenza pari cli ge,J11ti•dignitose, ed avanzare insieme! Una italiana. BibliotecaGinoBianco

c.ise. I VITA FRATERNA I rJvesdo de, la medaglia I. I bimbi. La visita di Sua Eccellenza. D 1 rriiinn .... La Direttrice corre al telefono. Per le undici? s:ss'gnore. issignore. Non dubiti. Tu to all'ordine per le undici preD rriiinn .... ' La comunicazione è tolta. La Direttrice rimane· •perple sa un attimo: Proprio oggi, neppure u a s·gnor~na di turno. Ossia, una si: la ifalvasì. Quella che no manca mai - che ha tutti i fratelli in guerra - e compie qui i suo dovere di guerra con idealismo ed abnegazione. La l\Ialvas ..... va bene; ma cì vorrebbe qualcuna de le altre, la signor,n Bqnora, la conte s;na Arduin ...... La direttrice si riaaacca al telefono: Venaano ubito, per l' amor di Dio! Il ministro sarà qui a le undici con tutte Ie autorità Senza di loro l' asi o non è rappresen ato. on manchi . on m nch:no· >. « ·, contes ina, comiuca pure anche ua sorella; le metteremo una ct·vi-a qualm que. Ma subito, contessina. o-razie. E la Direttrice esce nel vestibolo, dove una inser ·iente · occupa,a a riappendere in ordine i mantelli ed i erretti che 1 bambin hanno avventato .. arrivando. come vien viene sul loro µiuolo .11..merato. " < 1 aria, a le undici arriva Sua Eccellenza. Pu ite appertutto. appertutto. Sono o-ià e nove. Che fa G ovanna? >. Gi va.nna, I' a tra in erviente, si affaccia da refettorio a hocca f iena: « Qui». < u prepara la tavola - lava i bicchieri ustra le posate - metti i fiori nei va i. Ile undici sarà qui il mmi ro >. Gi vanna à ingollato: « ignora Direttrice - fa io dc o u- ·.:ire p r le mere de. Se no. mi chiudono i • egoz: >. « 1 0, no, no, Niente merende. Ora pensiamo a a. vi ita del ministr . Andato via lui ci occuperemo de le merende; e e i negozi sa anno ch:usi, ci arrang-er mo. Ma pulite dapper utto; non Biblioteca Gi o Bianco

• VITA FRATERNA si sa mai dove quella g nte non ficchi il naso, pur di mostrarsi. zelante. Mi r.accomando. Mi raccomando i gaibinetti :_ creolina e spugna~- « Si!g:n,ora Direttrice » salta su Maria con 1a mano a;ppoggiata al piuolo n. 67 su4 quale è a,ppeso i:! rispettivo manteHo e berretto - « creolina e spugna, va bene, ma poi questi zotici conrt:inuano a servirsi dei gab:netti, e qua.ndo vengo 10 quei signori, trovano altro che creolina e spugna! ». .« Va bene - i bambini si serva,no tutti del gabinetto, subito e poi basta fin -dopo la v-isita. Sono crist:ani, finalmente, e 11011 bestie! ». E la Dir,ettrice e ce in giardil).O. Un giardino un po' selvatico, di città di provincia, chiuso tra mura alte e rivesti.te di verde. I bambini sono cento. Ba,mbini e bambine. Teste bionde e test,e bnme. U11iforme rosa. ·Cantano, intonati da la voce pura de la signorina Mal vasi, chç si eh :na ora su questo, ora su quello per riassettare un dettaglio del v.estiario, per inci,tare, per disapprovare con lo sguardo .. Cantano, i bimlbi- Dei più piccdli. qualcuno che ~ aricora in collisione con la disciplina, si è seduto in disparte sul prato e fa i balocchi con i sassolini . Wilson ha solo due an,ni e giuoca coi;:i Firmato che ha circa ·l'età •sua. è- Wil.son, nè i suoi genitori hanno u111a~dea de la orig;ne di questo nome; e lo pronunciano Vilsò. Firmato è il nome proprio di Cadorna, ed i·l soldato suo ,padre, par.tendo per la guerra, ha ingi_unto a sua moglie di dare al bambino futuro il nome del supremo duce. Ma J)Oi il ):labbo di Firmato è morto sul ponte del' Tagliamento, ne a riti-rata; nè era più a·l caso d'imparare che il generale si chiama Luigi, sebbene q..iesto non sembri un· 111on1eda ,generale - ma è quello che tanti poveri portano - che anche i:1 nonno di Firmato portava .... · Ma Firmato non ne sa nulla, perchè la mamma, tutte queste cose, non gliele ha de,tte. Essa ha preso un altro uomo, che è .imboscato e militarizzato a lo spoletificio - che non voleva la guerra, che giurava per il ministro Giolitti. Dà. esso 'ha avuto un altro bambino, che si dhiama Giovanni. Firma.te e Wilson giuocano coi sassoli,ni. Non si accorgono che il canto è cessato; che le bambine grandi arrivano in fretta, avendo fatto passare i piccoli dal gabinetto, dal lavaitoio - e recando, a due a due, ampie ceste con i grembiuli di gala ammonticchiati in ,pile. Con i .visetti vermigli per il ·lava-ero vì,goroso e recente - i bimbi passano da le mam BibliotecaGino Bianco

VlTA FRATER,'A. de la sig or;na Malva i che li rive te, a. que1le de a Dire tr:;:,e che li ri;i>ettina con violenza: « A'.lineati lì ~- « E Filenzio l). « Si~orina Malvasi, bisogna ·cartarli : hanno I « ..... 1»-· Gigino, Carlo, Mar'.o Ferranti la Luis:i. le scarpe troppo rot e ». Il piccolo gruppo ·degli scar4:i si allonta,na senza protestare I v1s1 lavati inuti·lmen,te, di fronte a lo tato dèile scarpe - _caJcagnate, sfondate -· sostenute al piede da un 1eo-accio o da uno pago __: scompagnate fra loro. Jcn è ancor -venuto il momento in cui 1~ Preparazione Civile le pnò sostituire. Si va per turr.o - ne l'drdine in cui sono state fatte le dom nòe - oppure · • ordine a' fabetico - o in ordine rionale...... (Tante sorte di ordini sonq state inventate). o1tanto una raccomandazione poten e può far i emergere un foglio da l' ultimo al primo p' ano. e ai aver le /ìCarpe prima che" scocchi ora presta ilita a bimbo e 12.sarta de la signora X od al bimbo <le la cuoca de la conte a Y - non siempre quello che più ne aveva bi ogno - spesso queì o 1:hf! pote' a averlo da la fonte stessa che gl. dette a raccom~ndazione. 1 - Ma nel crocchio de gli 4'.Scar i» Gigino i è messo a piangere gaardando desolatamente a signorina Ma vasi - da 1a qua e. for e, gli può venire qualche aiuto. - « Signora Direttrice», d·ce la signorina, mentre infi a la divisa di gala a Carletto - « Gigi~o ha la miglior voce. on me lo levi!-~. « G:é~; ma le scarpe? Un'idea!>. La \Direttrice cerca con gli occhi quelli che, ne'. cori e de tono tacbre ». Bersani, Gilli, Tiroli. Li mi ura con lo euar o: ··i Bersani!, vieni quà - camb:a le tue scarpe con qne1le di G"gino. Les.to. Si'editi lì .l>. A G1gino, le scarpe di Bersani sono un po' s rette; ma egli .se lé caqcia in piedi con pa s'.one, e dà a Be:t:sani una tale occhiata di. trionfo, che Bersa,ni, improvvi ameante, cap·sce il torto che gli J fatto; e, storcendo la bocca, comincia a piangere amaramente +- mentre una de le grandi finisce di a accarg i al piede quel che). per la giornata, gli è destina o; e, da pi~de risponde a la smorfia ohe fa la bocca del nuov-o padrone. Ma tton· c' è tempo da perdere. La Diret rice, che consulta ad ogni trat o il suo orologio, lo ripete cootinuamentc. « S0-$0 le dieci e mezzo .l>. In f: etta, le grondi tirano a posto le man:che dei grembiuli Biblioteca Gino Bianco

408 VITA FRATERNA rosa cavati di roves~io, e li ripieg·ano sommariamente, ammontkcil1~av.dolìne le ceste. La colonna :biancovestita s' ingrossa sempre, mentre il gruppo roseo, che dim:nuisce e s' impazienta., viene redarglli•to da i' inserviente Maria, che ha finito di mettere in ordine lo spogl'at>oio e i gabinetti e le scale el è venuta in giardino « a dare una .mano» a chi fa i preparativi. Ora è· lei che pettina furiosamente i b;mbi, 1 biancovestiti da le man: de la sigmorina Mal vasi, e,d interrompe le dispute che s'iniziano con un· ab.l'e manrovescio, precedutto e -seguito sempre da una occhiata circolare. « Fermi. Diritti, s:Ienzio. Silenzio;» - ripete continuamente Dei «·rosa» non i cura: sono così sporchi, che possono anche essere ma!educati. Ar'stocratica nei gusti, Maria suol disprezzare quest: straccioincelli, avendo servito in case signorili; e preso ivi, con l'amore di qùegli aspetti e di qucile abi-tudini, la persuasioqe · di essere una signora anche lei - si· sente tutf urw, ora che è tra i poveri, con que; sigrìori - che odiava tanto, qua.ndo, essendo fra di ess·, se ne sentiva molto lontana. La Direttrice, frattanto, ,è corsa dentro a contro!lare I' esecuzione dei suoi ordini: Lo spogliatoio, il refettorio, la guardaro,ba, la cucina, le scale, i g·ab:netti, il layatoi?, tutto brilla <l' :_nusato nitore. Giovanna, .pettinata e rivestita, a.veva chiuso la finestra -al suo i111namorato,credendo sempre d: udir le automobili - e si agg ·ra, toccando nn oggetto, rimovendone un altro, e rialza la tenda nei momenti, di tranquillità,. per incontrare, die'tro le finestre di fronte, l' occhiaita espressiva di Nanni, che da due ore, spolvera lo stesso angolo del salotto de la sua padrona. La cuoca, anch'essa in divisa di gala, dopo aver sfregato -e lavato ti,tta !a cucina., si tiene ora, per non insudiciarsi, a mezzo '\ metro dal pentolone de la minestra, e la r:mescola adagio, perchè qualche schizzo non abbia a. raggiungere il suo candore. . Ha messo nel pentolone tuitto il formaggjo e tutto il burro assegnato (accidenti a chi veniva a ingerirs: degli affari altru; !) perchè il signor Ministro sarebihe stato capace anche di_assagg:ar ta minestra e magari d_i ~rovarla insipida...... . Certo che il signor Ministro, a ca~a _sua, doveva mangiarne de la migliore! Ma allora, che facessero meno economie sul bilancio del Nido,, lesin,anrfo i vivei-i ai figli dei sol-dati. ( che era un,a vergogna!) e certo la, minestra _sarebbe stata migliore. Tutto questo, la cuoca Teresa pensava con· una sp~ci,e di aberrazione volontaria .de la m_ente, tanto per aver ragtone avendo BibliotecaGino Bianco

VITA .PJV.TEINA torto - gi, cchè, nel fondo, ella sapeva .a perfezione èhe a le mi- ·nestr-e de l'fs'lò era provv,eduto con larghezza, tanto che lei poteva faR:i ~u il suo quotidiano .commercio - suscettibile anche di allargar~· - ,quando le riusciva di far passare i generi scadenti per b-f1oni,•guadagnandoci- su l' acquisto e su la rivenòita al vicinato -1compEce - per.chè credeva al proprio tornaconto. . La J?irf.t,tri~e è contenta. J?à u~' occhiata 1a la -nnestra p~osp1cente 11 1ardmo, e vede la s1gnonna Malvas1, ola ne la scbu~ ra biancove tita, che ne comanda le evoluzioni. E' un po' r.auca, un po' spet inata ---'- ma «tiene>. Purchè vengano le altre ! Un qua~o a 1-eundici. Entrarnh tutte e itre in una volta., la signorina Bonora e le contessine. l « Oh b ,ave! Corriamo· a ve tirci.. Guardino m che stato sono!,. In guarparoba ci sono i camici bianchi <le la Direttrice e ~ Je ~ignorine afsi~tenti. Toltisi i c~ppelli ed . i .guanti, se li in~Ia;110 111 fretta. s, disputano lo specdhiO; hanno ne le borsette la c.lJ)na; qualche fonfellina di rincalzo. «_ Signora Direttrice, io ho _pre o questo camice qui: chi a _,. h. , ? -u1 c 1 _e. >. 1 • A:m:liamp. In giandino, docili al comando, a passo di marcia i ba1:11?ini ~l ri.parti~ono i~ tre ~hiere. {_:iascuna è a1 comado di una s:gnonna. Ogm bambino sa 11 propno numero e sa a quale schiera appirtiene. • <ì'. Si,gnotilll!a Malvasi, brava> - di,ce la Direttrice < corra a vestirsi anche lei >. · La siJorina «corre> effettivamaente. i toglie il gr.embiu1e grigio per 1 scale, balza al suo attaccapanni - il uo camice non c'è. Forse na de le altre ..... Ma non c'è tempo. Fruga tra i camici aippesi ·-·· Il. suo non c'è. Ne cerca un altro febbrilmente. Questo, for . .e, le andrà. E Io infila. Ma non è pulito ed è grande per l~i. ,Di fiù sale il rombo de le automobili in arrivo, e scoppia il chiaro ejiva -d-eibimbi. Abbott andosi il camice -in fretta la signorina Malvasi corre .giù per le cale ed esce in giardino. A la testa ciascuna, de la propria sch era, le signorine .ricevono -g,l-iomaggi de.I: ministro e degli altri fignori: il iprefetto, il sindaco, -il deputato, gli asses- !ori, i -consi !ieri ..... quattro automobili stazionano su la via ed- al .portone si ffaccia il popolo, si affaccia Ja madre di qualche fanciullo ricov rato. Pensa: Il ministro è qui per i bimbi dei soldati, I l;3iblioteca Gino ~ianco

VITA FR TERXA per il b:mho mio, che, forse. ne avrà uno sguardc, una carezza: ... E si affretta, -più ,lieta, al lavoro. Ma, ad· un cenno de la Direttrice che ha v:sto riapparire la signorina Malvasi, tutti i bambini intonano l' inrio nuovo, mentre Fe altre signorine li secondano, esprimendo, più che con la voce, con lo sguardo· e con l'attitudine, come sono pervase dei sentimenti che es,primono. H segretariro personale del Sqttosegretario ha notato di dove parte la bella voce, che ora guida ed ora cop,re le voci infantili, ed un momento si è chiesto quale anima può nascondere quella piccola donna infagottata nel· camice gualc,to troppo grande - da la voce angelica, da lo sguardo ìumino~o. Ma i suo: capi non hanno detto nulla. Ora il presidente de la Preparazione Civile, presenta le signorine, mentre i bimbi compiono un esercizio ginnast:co, al comando de la Direttrice. « Bonora --' Bo.nora > ripete il ministro, cercando .n:ei suoi ricondi e ~ssando !,a .!)el!a fanciulla -che ha dti:nanzi. Ma i:! prefetto viene in suo aiuto: . « Il più grande proprietar :,o di terre de la provincia. il prob1.1bilecandidato del terzo collegio alle. prossime -elezioni. E queste, le. ·contessine Arduin, profughe, che dànno UJndnplice esempio di pietà e di patr:ottismo ». « Ah. i conti Arduin ! di Udine: è vero? I vecchi nomi, i vecchi nomi! », dice il min'.stro che è :-.tanco e costretto a e_spnmere evasivamente i suoi luoghi comuni. I comandi sco_ccano precisi da la bocca de la Direttrice. Tutte ad un tempo, le manine. sventolano, le braccta si .stendono orizzontali, « teeese ! » dice la Direttrice ..... « Ma ce n'era un'altra» dice il prefetto. « ,Con tutte vogliamo congratularci, a tutte vogliamo dir grazie ..... ». · · «Dov'è l'altra signorina?», chiede il segretar:o del sottosegretario di Stato. « Sig,r10re », · risponde fa Direttrice, « ,è uscita nn momento, a prendere i bi.scotti per la mer-enda,, prima che chiudano i negozi ~. Ma il prefetto ha fatto la domanda soltanto per dar prova di spirito di osservazione, e per fare udire la su,a bella frase. Del r~sto, il chiaro· eV"t1iva dei bimbi copre le ultime parole de la Direttrice, rnentre le Au,torità già ·si affret-taJ!llO, indtandos:i l'una. l'altra a pas_sar prima, verso il porton,e, dove è fatta avanza,re la prima automobile. . « Evviva 1 evviva! - ,gridano ~d un tempo Le ,cento voci squi1:- lanti dei bimbi, che l'attesa, lo sforzo, hanno eccitati, e che proBibliotecaGino Bianco

ì VlTA FRATERNA 4n 'f,an-0 oJa, la necessaria reazione al · cadere de la ten ione - 1IDposta, mentre ·odono la campana de la refeiione. « Poverini . «·c~ri ! > - dicono quei signori, commossi, un poco, a 1' - spetto di tutti qqei b:mbi cura:ti e lieti in quest' isola d: pace che è il Nulo, mentre intorno, rugghia .a guerra - comÌno i anche • un 1lÒOO su di se stessi - a cui tutti gli evviva vanno - artefici, dunque,: di tanto -ber.e. Melli. ì . . Condizdio'anbi bonamsnto aVITAFHATEBpsftrli'lann1o9ZD l Abbona.mento semplice L .. 10.- Estero L. 20.- » sostenitore L. 25.- Estero L. 30.- Gli iJ.bbonamenti ono sol~mente annui. Ab}jc-namento cumulativo con la rivista mensile « ENERGIE !1lUOVE >l (Torino, via XX Settembre, 6o) - L. 20 (ossia: l'abbonamento normale di Energie Nuove - L. 15 - è ridotto a L. 12 _per gli ~bbonat'i di Vita Fraterna.; - e l'abbonamento .normale di Vita Fraterna - L. 10 - è ridotto a L. 8 per o-li abbonati di Ener- . gie Nu~ve.) Gli 1abboP...amenti si possono versare ugualmente all'uno o alI. al l'altro ll[IOrn e. PER GL'INSEGNANTI. I Ab~onamento cumulativo con la BIBLIOTECA CIRCOLANTE DEI MAESTRI ITALIANI (Milano, via Ugo Fo colo, 5) con diritto, ioltre che ad avere via via in lettura i 14.000 volumi che fa comp!ongono, a ricevere in dono la GUIDA BIBLIOGRAFICA,. voi. di pag. 300 L. :q.-. (Il prezzo normale di abbonamento alla Biblioteca è di L. .50; il prezz~ della Guida Bibliografica è di L. 4). Abb'onamento ctunulativo con la rivi ta quindicinale « LA NO- ' STRA SCUOLA» (Firen-z;e, Vallecchi, via Rica-oli, 8). L. 14-50 (L'~bbonamento noTmale de La nostra scuola è di L. .-). ! Abbpnamento Clij:D.Wativo (per gl'insegnanti) con « LA NOSTRA ISCUOLA» . e fa BIBLIOTECA- CIRCOLA TE DEI l • ~ MAEST!RI ITALIANI con il diritto alfa GUIDA BIBLIOGRAFICA in qono L. 20.- ; Maridare con sollecitudine le quote con indicazione preci a, a « Vita traterna ll, via Spiga, 25, Milano . . Biblioteca GirhoBianco

412 VlTA FRATERNA ,( P el ritorno alla terra 11 podere Vir~iliaoo. • Due etta'ri pe,r una famiglia. Laudato in~cnlia rura, cxiguum colito . . VIRGILIO. Io non dwl}i.to che due ettari di terra buona e medincre, col-'- hvata intensivmnente, basterebbero a mal1!tenere una famiglia colonica di 5 a 7 ipersone, tra grandi e !Pi<ocoli,purch:è dorme, vecchi e ragazzi prendano parte al ·lavoro .secondo 1a loro capacità. Ma devono Ve1"~ficarsi,le seguenti ,cond~iz-ioni: 1.0 Divisione del fondo in almeno 4 pariti uguali, ,J.eprime due desti111ate·alternatiivamenrt:e: a) al frtllffient-0 c0111 tri·foglio o sjmiJe; b) al mars, o ail,Le patate o a tutt'e due. Le a.Jtr-edue fomiano: e) i·I mediéaìo da di!Sfare ogni 4 o 5 -anm, il !prato da disfare ogni 10 o 12 anni. Avremo così una rotazione - ,parzi.a.le di 2 anni, totale di 10 o 12. '(In collina e in montagna, fin otr.e i 1000 metri., dove la tena non sia ipianeiggiante si dia l_apre'ferenza agli al'beri da frut1' to (peri, meri., susini., noci, avellani, ca,stagni). In luogo del grano coltivare segala, orzo, ,patate, grano saraceno, •topinambour, o anche Je.gumi, come fag•ioli, piselli, ceci, lenti.) 2. 0 Il frumento va seminato in .ri.ghe di&tanti al!meno 18-20 cm., 1?er essere .sarchiato, zappato e ri-m:alzato. Nei climi temperati ,si può s-eminar-e fra le righe: ravanelli, insalate, spinaici, raipe e carote piccole, cipolle eoc. A questo effetto seminare per tempo, onde cimare i'! grano, accestirto che sia, e avere 'ltn'l• ot-timo foraggio fresco. Nel marzo, rax:-colti gH ortaggi, si za,ppa, si 'rinica:lza e si semina la le.guminosa. Quindi, arven.donie,si ipuò spander del terri,còo, o della rterra imbevuta di materie fecali già da qualche giorno. Chi vuol ·,praticare il trapianto, come ,si usa in Cina, farà 'beni~simo. ,Così i1 P.terr,eno dest-inato al ,grano si può utHizza·re dilver- · samente sino a primav-era. . 3. 0 A1llche tra i fi.Jad del granturco· van ,coltiivati gli orta.ggi (cicoria, cavoli diversi, carote, rape, barbabiettole, zucche, fagioli o pise!E ·nani e lenticchie, navoni eoc.). · Biblioteca Gino Bianco

4-0 I gelsi van c-0ltivati in gin~ al podere, come iepe, mentre gli: alberi da frutto, a radice fittonante, e disposti ìn larghe file distanti 10-12 metri, a,ssicurerebbero un nuovo prodotto. 5.0 Viti basse <:on!qua,lche rarissifi!-o fico -possono fiancheggiare l'uno dei viali che attraver:sano il podere in far.go e in lungo. L'altro,si ,può- destinare a frutta .scelte coltivate i ,controspalli~ra. (Le ,frutta più appariscenti si vendpno. Le altre si consumano verdi o in conserva cuocendo insieme le frutta acidule 1:on l'uva, i fi-chi, oppure con le barbabietole. Baista il 10 % di zucchero o di- miele.) I r 6.0 I semi devono e sere ben selezionati e medicati. folto me~lio produrli da sè. . 7.0 !Tenere in talla una vacca da Jàtte e (mdderatamente) da lavoro, e un asin-0 o un mulo, per i trasporti e le zappature-rincalb.ture che non si potessero fare a , ano. II- prodotto del prato e d~I medicaio ( un ettaro complessivamente <:o.Il un prodotto di &:i-ioo quinta:!i ·di fieno) -e i vari rifiuti e qualche panello basteranno a mantenerli. Si può a,ggiungere una capra per avere il ·iatte nei' brevi periodi che fa mucca non 1e dà. l • 8.0 Tenere inoltre ap.i, e v.ari animali da -cortile, COille co-- nigl~, :ga!,Jrine,-anatre, quak'he sumo. ; 9.0 Utilljzzare t1itti i rifiuti della casa, del podere e delle industrie circostanti per i mangimi, i <:oncimi, le lettiere. Aenzio- . nerb le ceneri, a11'cheminera'.l:i (se grat'Uite), le anse, le melasse, 1-evinacce, gli spurghi dei fossi le spazzature, le fe!ci e le ginestre e tutta la vegetazione pontanea che non ~erva_ da mangime e purchè non inif~tì ìl terreno coi semi. Delle dejezìoni poi non va siciu,pato un _atomo. 10. 0 Zappare assiduamente per tenere i-1 uolo mondo dalle e11ba<:cee soffice e .aerato. 11. 0 Av,ere ogni· cura della concimaia. e questa n0:n è 11 macero, che .il mucchio sia empre ben compre o e coperto dì terra e, al bisogno, :ina.ffiato. 12. 0 ,Curare l':igi-ene delle piante. Spennella.re tronchi _e rami in aut1-tmizo con soluzioni cakeo-cupriche condensate, e irrorare spesso, <la!U'aprile a,t Ju:glio, _con·po1ti,<>'liabordolese. 13. 0 Nelle terre ~che e nei climi aridi eminare la medica e lo ">tesso frumento sopra una .crocifera sovesciata (_enape bianca, colza, rape ecc.). Biblioteca Gino Bianco

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