Vita fraterna - anno III - n. 22-24 - 30 nov.-15 dic. 1919

VfTA FRATERNA Ci duole' di sentire da molte parti che queste PAGINE PER LE INFERMIERE non sono state ricevute reg·olarmentc dalle abbonate in questi ultimi mesi: Rimandiamo questi ultimi numeri a tutte, - e cureremo che in cguito la spedizione si-a fa.~a ,p~'rfettarri.ente ordinata. Procurateci molte molte molte RUOve amiche tra I~ vostre compag-r_ie. Pei malati di mente Le gra11ru influenze generali non si compongono eh• di azio■j i,articolarl. li contagio de,l.lJcne.non é mena reale d1 qaello del male. E. Legom,i. Fino da giovinetta, ho sempre avuto una ·silll1)atia :profonda, nutrita cli pietà, pei malati d-i mente, tanto eh-e l-egig-evocol ,più vivo interesse gli articoli d1 eglii psichiatri, che mi •capitavano sot-· focchio rnelle Riviste e nei giornali. Fu du111quecon una spi,acevole sorpresa c11e notai come, nel ,~Corso » tenuto dalla « Croce Rossa » alle sue infemniere, mentiric sulle -11;1alattie·nervose avevamo avuto bellissime lezioni, sulle malattie_mentali nulla ci era stato detto. Ne .scris,si in propo ito al iprof. 1 cav. Giuseppe Antoni-ni, Direttore del Mani:::omÌroProvinciale di Mombello (Milano), e professore di psithiatria all'U111iversità di Modena; ·•ebbi con lui u11,al:>boocamento - ali' AstM1Iteria <li via Lamarmora 35, che qui a Milano è g~usta;nente -considerata come l'antisala del nostro Mai111icom:io, e, dietrt(invito die!,professo.-e, mi recai a visitare 'il magnifico Manioomi'ò. ch'egli dirige. Si era al'bora alla metà di a-go to de-J 1917. Silibi-to parlai; e poi scris.si all'illustre professore, per fal"e in modo.. che le infermiere della «· Croce Rossa», potessero assolvere il dovere dYoccupar.s-i<l'ei malati <l!i mente, parendomi semplicern-rnté inumano ·che mentre nO'i -infermiere assisti11mo anche gli infermi di .malattie contagiose, e non temiamo, com'è naturale, I~ infezi"O)li -che ci possono venire da queste e dalle· àssistenze chirungiche, per quan:to riguarda qu~sti infeli-ci, riman:iamo freddamente. estranee, come se •per essi dovesse ·cessare la frater.nit~ umana._ Per una còmbin.a.zione di -culi non, fui causa, il caro còm:pito che mi ,ero imposta, rimase interrotto; finchè nel .giugno del 1918, comfri:9iai una piccola -campagna nei vari giorna.Li e Riviste a cui collab-oz:o,non solo nel .pensiero ,che questo primo .pa,sso d:elle infermièr~ della Croce Rossa dovesse l!egnare i-auspicato interess~- mento dei profani verso questi fratelli così dlu:ramentè ,colpiti, ma. Biblioteca Gino Bianco

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