Vita fraterna - anno III - n. 22-24 - 30 nov.-15 dic. 1919

VITA FRATi'.RNA ai'lora non ba ta che il traduttore comprenda il pensiero del uo autore, è nece ario -ch'egli sia rli e211ale valentia artistica, affinchè dia a quel pensiero nuov-e ali degne, nuova degna epidemide. Collaborazione d'autore e di traduttore dalla quale nasce una nuova opera, che potrà anche valere più di quella originale, e la maggior-e virtù è nel traduttore; ma senza di questa collaborazione, o se in essa il traduttore èimpari al uo com1>ito, perdendo I'este- - rio re beJ:ezza quelle oper.e -rimangono ·mutilate o <letur.pate; ben poco serbano del loro valore. Invece in altre opere la parola conta meno, perchè esse contengono tale vigor,e di caratteri e di azione. che pur camuJfate deplorevolmente dalle goffaggini dei traduttori, conservano ancora la lor.o forza vitale; tali sono i grandi romanzi russi. E vi sono ancora le ope_re di tpuro ragionamento, alle quah non occorre la nuova creazione artistica del traduttore, poichè possono ayer,e traduzioni fcdebissime, sol che alia cono"cenza delle risor5e della prop;·ia lingua si ago-iuna-a la piena comprensione del testa. Ma Gitan.jal,i è qu1.'cos'altro ancora. Quale giunge a no'Ì, il valore suo è tutto interiore, s,:mile in que to alle opere russe ricorriate; ma se deg;i uo-rr.ini d1e veniamo a conoscere mediante l'azione loro fra g1i altri uomini ci i conservano intelligibili e reali anche se le <parole cne narran quei atti non sono le migliori, non avviene co ì ,per un mondo di pen iero e di _entimento, ove una espressione .che non è pienamente con eia della verità che vuole dichiarare offusca o memoma quella veri à. è po iamo porre Gitanjali fra quelle opere di pen iero che ,per es~ere tradotte adeguatamente richiedono soltanto cono_cenza della propr:a •·ngua e comprensione del testo, p-erchè G:ta11jal-i non è peculazione as ratta, non è ragionamento; iè esperienza, è pas ione, è poesia, e perciò una comprensione ,l_}Ùramen~eintellettuale non può ha tare. E so appartiene alle oper,e mistiche, le opere di poesia tutta interiore, e per opere simili comprendere ign,ifica immede imar i con qu-ella passione, partecipare a quella esperienza; i;uoi dire aver vi ujto quei « momenti dello spirito> per lo meno abbastanza da intuire il loro aspetto -p,iù vasto e -intenso nello sp:rito del poeta. Vuol dire amare la verit.à di ciascun canto che si traduce. Quando ,è present-e que,ta compren.sion~ appassionata, le opere come Gitan.jali ( ed anche i Salnz,i e l' I mi a::i01ie furono di queste) ro ono passare attraverso molte lingue senza perdere il loro carattere, senza iche la foro verità si ,pmebbi. senza che la loro vita i raffreddi. Biblioteca Gino Bianco

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