Vita fraterna - anno III - n. 22-24 - 30 nov.-15 dic. 1919

VITA FJtATEl!NJI 15 Con Gitanjali I ( Co,1ti11uazicn1• ). Inoltraildooi verso la fine di Gitanjali n1 spessb in• ont,riamo il perusiero della morte; -ed è notevole allora l'attegigia~enio del poeta vèrso la vita terrena: egli ne prende c01:nmiato1con affetto (93), o ,va incontro alla morte portandole· in dono in Jlrutti1 delle sue fe.conde giornate umane (90). In uno dei più belli egli dice: < iPerdhè amo la -vita so ,che amerò dé1 i)ari la morte >. (9'5). Questa è in verità la parola del più alto equilibrio. Amor del~a vita e amor òella morte - che inizia altra vita - ar<lènti a:lnori,· ciascuno cantato <la grandi spiriti. N ece sariamente ritenu~i antagoni tici fra loro fin-crhè l'uomo (attraverso ,gli errori ai quali cia.scuno da olo conduce) non :impari a comporne :in sè la intesi. Nè l'equilibrio i ha -con l"affieyoJirsi- di cotesti amori: oh quant 'bi.sogna ama.rie, e la vita e la morte, per amarle del pa,ti ! È quanto è penetrato n,eJ profondo della vita chi sente il stio amo e per questa esigenza terrena e sere motivo di icura fede nell'amore che qual i asi ignota vita desterà! O du estremo adempimento del.a v:ta, o 1'forte, m:a morte, vieni, susurrami ! Giorno per giorno ti ho a_péttata; pe.. e ho a braèciato gli spa imi e ie gioie de:la vita. Tm:o ciò che io ono e che io ~o, tutte !e inie ~peranze e rutto ·1 mio amore _empre verso di te fluirono nel egreto profondo.> (91) L'anima sve te il polvero o abit-o da viag 0 -io « rosso-bruno> come la erra 94) e si adbrna di nuziale ghirlanda per muovere incontro alla morte come !a posa va incon~ro allo sposo « ola nelia solitudine notturna>. (84) Incontro ,de iato, fe ta e mistero d'iniziazione a vita novella. Ma ques o amoro o desiderio della morte, que to presen~imen o di misteriosa gioia, non velano al poeta il carattere patetico tragico, della morte umana. Anche ne! a piena erenità, quando ente che il nuovo entiero s'inizia bel:o in un chiarore d·aurora. e0 -Ii saluta gli amici perchè da olo deve compiere il viago-·o. e nel partire null'altro lo soccorre fuorche l'a pettativa che ha in cuore e la fillucia di attrnver are ille o a periglio a via. 94). Anche yerso l'inc ntro al' elato, l'anima s'inol ra « ola nella softudine notturna>; terribile scurità solitaria di co_ntra<la_.c?nosciuta, la < v~llata ~ell'èmbra e la morte> del alm1sta. Pm intensamente egli espnme qtlesto i un brevissimo ·canto, che io non o rilèggere senza un briviòo; n suna raffigurazione della morte me ne ha mai dato imBiblioteca Gino Bianco •

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