Vita fraterna - anno III - n. 22-24 - 30 nov.-15 dic. 1919

• VITA FRAT.ERN.-\ • l)roietta su!lJa <liv.i·naluce uni-ca, è schermo che Dio si foggia attraverso le Sue creatur.e, « sèhermv dipinto d'innumerevoii figure co1 penµello de:] giorno .e della notte. » Ma dietro, nella pura _realtà pivina, fuori del tempo e dello 5ipazio, svanisce· ogn,it linea separata e separante, in una mi.steriosa concentrica fusione d'ogni vita: « Dietro lo schermo i1 l Tuo oog,gio è intessuto con mirapi'le mistere dì curve, S1Vanendoogini sterile rigidità di Enea.» •(71). E fra le ,pieghe di quel velario della· natura, « trama evanascente d'oro e d'argento, d'a·z;zurro e di verde», ,il poeta giunge talvolta a sfiorare « i Suoi piedi, :a;Jcui tocco l'uomo si oblia.» (72) - Così di continuo Gitanjali -canta la fed-e orientale, con l'amore· avvivandola e spingendo.a oltre ogni intellettuale negazione. X X X E' nella versuone inglese fatta dall'autore che Git.atn.ja,l,i, rivela i suoi segreti d'arte e di vita. La. tra'duzione italiana di Arundeì del Re iè superio,re a quella dei canti dtati in un articolo nella R(Jssegna co_ntemp1Jra1iea, i qual,i mi furono mandati alcuni anni fa; fu :allora cli.e io -volli tradurre Gifanjalì. Quando più tardi ho conosciuta fa v.ersione di ArU1I1delDel Re, e l'ho· cor1frontata nella mia, ho trovato che .ci eravamo cu-riosamente incontrati nel:la scelta di alcune -parole; diço curiosamente, ,perchè si tratta di frasi ove .per rend~r~ il pensiero -occorre. che la traduzione non· sia letterale. Altrove la sua frase è più scorrevole della mia, i vocaboli sono più eleganti. Pure, leg,gendo quest'a versione -perdur.a il senso che qualcosa dù estr.aneo si è frapposto fr.,_ l'anima nostra e quei carnti; li riconosciamo attraverso un vetro appa·n-· nato o irregolare. Non si tratta di fedeltà lettera:le, ,poiohè alle parole non baderemmo se con vivezza e chiarezza pari all'originale ìa traduzione ci comu11icasse il. •pensiero dell'autore. Trm·eremmo· a<leguata una versione che ,pur a,ttraver,so esteriori modi.fiche ci desse la st,essà impressione <leWorigiflale. •Che cosa manca dun;que ?... Non b magìa della rima e del ritmo, delfa melodiosa: dizione poetica, p0iichè, <:ome abbiamo già veduto, nel testo -inglese Gi'ta- '11ljabi si presenta a noi spoglio di questo fascino; lo ha lasciato nella sua remota lingua· bengalese. Di solito una poesia tradotta · in prosa è una farfalla alla qua:Je sono sta<te recise le ali, perchè perde la musica del verso, !''incanto delfa forma ,creata da4 genio; ed anche a molte ,squisite .prose l,a tradu~one di•strugge 1a' « gaietta .pellie » che in forza e bellezza esprimeva il ·guizzare dei muscoli;- BibJioteca ·Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==