Vita fraterna - anno II - n. 14-15 - 15 agosto 1918

Anno Il, N. J4-J5 l5 Agosto J9l8 Cooto corr. colla Posta VITAFRATERNA RIVISTA QUINDICINALE DI STUDIO E DI AZIONE SOMMARIO In argomento di femminismo - Subito - Mare - Fede nella vittoria e governanti - America cattolica - Il vigliacco - Purezza - Lettere di guerra - Perchè? - Per l'esame di coscienza - Conversazione (Parole della Direzione) -- Fra lettori e lettrici - Fare ! - Orti di di guerra - Per la saggia economia alimentare - Dolore e vita - Piccola Posta - Cesare Battisti: Delenda Austria. ABBONAMENTI Ordinari Italia L. 6. - Estero L. 7. So Sostenitori ,, ,, ro. -- ,, ,, rS. - Gli abbonamenti sono solamente annui. Numero separato L. o. 3o - Arretrato L. o. 60 Esce il 15 e il 30 d'ogni mese. DIREZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Spiga, N. :25 - Milano. Biblioteca Gino Bianco \ ..

PAGINETTE INTERNE Voci dei nostri morti P.\OLO 1L\RCO~I da Verona. Sçyttotc11eiite degli alpini, + J 21 a11N1 sul JJ onte Ce11gcllo, 16 gwg110 1916. Roma, 9 dicembre 1914. Doni non ne \'ogliamo pm. I cloni ci hanno umiliato anche troppn finora. K oi non potr,emo amare che ciò per cui avremo sofferto. Pcrchè il nostro popolo :11:1a tiepid?-me:it~ la pat,ria? Pen.·ht troppo poco sangue, troppo pochi sacn,fic1 gli e ·co~ta:a ! . , . .t\ oi non sappiamo amare perche non conosciamo la v1rtu eroica :lei sacrificio ..... Noi non vogliamo Trento e Trieste) ... K oi_ vogliamo qualche c~sa di più importante e sacro. Koi non vogliamo riscattare Trento e Tnes .e: noi vogliamo riscattare e temprare l'Italia tutta! Piuttosto che al~ri doni, meglio rimanere quali siamo oggi. · Se non sawcmo fare, guai; guai a noi se riuscireltno aid avere ciò che non· avremo saputo 1neritare. . . . . . Roma, 2 fobbraio 1915. Questa è l'ora dei coraggiosi e dei forti, questa è l'ora del trionfo dei yalori più degni, questa è l'ora della giovinezza, poichè elci giovani è l'età nuova che sta maturando; la nos fra età, il nostro domani lo vogliamo crear noi ! Chiunque vi si opponga non potrà non venir travolto. Roma, 9 maggio 1915. Che tempi, cara mamma, si preparano! Io ne sento tutta la sovrumana bellezza. Poichè io sento in tu,,to questo ricorrere di eventi, (Orne un'oncia fatale che scorre perpetuamente. Ed è questo un senso misteri0so di fatalità che mi dà di fronte ad essi una tranquillità mvi dia bile: tranquilli .1à e sicurezza pure. Poichè io penso che se è vero ch'io nella vita ho una missio11ie da compiere, sei è vero che la m!ia vita tende ad uno scopo lontano da realizzare, la ventura di questi mesi non mi si potrà volgere nemica. Quindi io odio i predicate ri cli prudenza e di viltà: «Sta indietro, copriti, lascia esporr,e• gli al~ri». Ma che mi importa di tutto ciò, se io ho una missione, se io ho uno scopo nella vita? Possiedo io, o non possiedo tutto ciò ehe solo, solo dico, può assicurarmi contro la mala ventura? Se io la possiedo. perchè temiore ciò che presto o tardi può raggiungermi? Pcrchè coronare di viltà e d'inifamia una esistenza fino ad ora indegnamente usurpata? Dal fron':e, r3 febbraio 1916. }'[i spinse il dovere. non il desiderio. Del resto nulla è perduto <tuando si è giunti a tranquillizzare la propria coscienza. Tranquillizzare la propria coscienza e non conoscere prntimento, è il dovere cli ogni uomo di fronte a sè stesso ,e di fronte alla divinità. Qua!1clo ur~o. è in. reg:ola con la ,propria coscienza, h~ ben meritato degli uomm1 e çlt Dio. [o non sono mai sta ..o cosi sereno. E questa serenità mi dà la forza e l'animo di non lasciare alcun chC' di intentato. Chi mi trascina. fatalmente. per questo senticro conl.inuo e diritto, ch'io qcsrn ignoro m·c alla fine conduca? Giungerò io pure Jd un termine destinato. . Dal_l' opus.colo .li i\-!011ito dei r:omballtnti (L' Froica _ La Srelia, \"Ìa Galileo, 2. L. o,so; 1a Comitati d Assistenza e Propagand a. I..2,:io per I o copit'). BibliotecaGino Bianco

Milano - Anno II. 15 Agosto 1918 - N. 14-15 VITA FRATERNA RIVISTA QUINDICINALE DI STUDIO E DI AZIONE Abl)on.annuoordinarloL. a c::::O=> Abbon.annuo101tenltoreL. 10 • In argomento di f emìninismo Da ·t1111, rapido sguar<lb .a:1 lavoro di moilte nostre femministe ( 1), daill'osserv,azioine di quanto esse più insistentemente chiedono, di ciò che più lam:entano nei r,igua·rdi della lo,ro ancor quaisii,completai esdltusioaiie daHa viita pubbuica ufficiale, sono sgorgate alcune riflessioni dhe io -sento il bisogno di ,esporre qui in tutta sincerità, spiinta dal· caldo interesse che ho per 11 a causa d'tl femminismOI. A me par dunque 1c.he tro.p,po spesso il femmini 1 smo sia ancor~ inteso in un senso puerile estlerio,re e mate·rial'istico, anche da;l,Iie più ferventi femmin~ste. Vi è di frequenite in esse, di fronte all'uomo, l'attitud~ne del bambinto che dice: .« Anch'io, anch'io! » di' quel che fanno i grandi·; o ancora ·l'astioso .sguardo verso, il riiccd deL prqletario tesserato, assai meno animato da un sentimehto dii giustizia ,superiore che da i'nvidia di godimento e di potere; troppe volte è in esse un senlSIO di rivalità os.tilie invece che un bisogno ardente d'i .completamento, ,di migEoramenito - non dirò solo (modestamente o egoi1 sticamente ?) d'i sè,· ma degli altri, ,delle cose, e del mondo -' e' è più il senso del diritto ·che quiello del doi\·ere (e diico nel fatto stesso femmini 1stico) .più il desiderio d.i avere che , di dare: - S.iamo ancor troppo proletairie, sorelle mie!. .. E non voglio che mi si fraintenda: poichè nei disjcorsi d'eUe fem1niini.ste si sente parlar d'i do'V-eri quanto di di,ritti,, ma ·non è fors/e più facile v,eder oorger,e in essie l'indign,azione di f·ront,e a: qualche grossolana di'Suguaglianza dJi tra,ttamento 'tra uomini e do111Tie:(differenza di stipendii a parità di prestazioni - proibiizione alle d'onne nel momento presente di andare in automobile; ecc.), c:he non dli fronte a qualche, fatto triste per la mancata cdl'- (1) Faccio osservare ch\ei·dico molte, e non -dico tutte, a scanso dì proteste superflue. BibliotecaGino Bianco

I I I. I .186 VITA PRATERNA ·Iabooiaz·ione della donna, del'la ,sua potente intuizione e del suo delicato sentimento, (Cbmle, 1per esempio, fatti derivanti dalla insurficenite rp,rotezione del1'infan:zia)? Or.a è v•ero clle tale fatto di un senso urgente, rivO'litato del pro- ..prio· ,d!iriitto è .ampi1am1ente gùustifi.cato neUa maissa rd:ali conti1n11.1v0olgaTissimo abuso di potenza, che si risolv,e .in un~ infinità di vene e proprie ingiu-stJizie, d·a pa-rte degli uomiITTfvr ers,o le d!om.ne. M,a tale ·s1tato non è di sdla r.espons1abilità maschil1e, ,e nÒn soltanto per-chè J,e donne non si ri:volt:ano: lJ'uomo, con la. sua prepoteruza, è spesso tllil debol•e, il.l• qoo1'e, mentre si lasda dominarr1 e da chi è più forte di ,Lui,-si ipt1endiela ri1v1nc~t-asu .chi è ,piiù mite -e si sottomette. iGhi saipnebhe dirmi quante .volte ~lo stipendio di una modesta impiiegata non è in ragione i"nverS/a.del cooto dlel'l:a. ioapriccioisa m,an11enuta del p,rincipa1e? Che se poi la impiegaJta., invece di essere modesta ,e contenta di poco, ha la medesima sfrenata srnan-i!a di godirneruto d!ell pri'nicipalre, si troverà uno o più amici a cui oonicederà i suoi favori •e che le pagheranno vesti· ,eleg~nti e. s~a;ghi costùsi, 'Pe'r modo ·che i1 su:o stipendlio non sarà che u:nia piccola aggiunta aUe sue enttrate; e così il mondo prosegue suUo spediente, suH'equivooo, sul faJlso, come si trat±a.ssis,e d'una hurattinat,a qua- · 1unque, e l1 a morte niOIIl foS!se lì semlpre, a•lila fine, a c;hiieder conto, a dar tutto il suo valore spav•entevo11 e alla vi1~a ! E' certo -che simj•le condizione di co,se eccita la 1 rivolta in 1chi ha senso dli onestà; ma è qUJesto un faitto -prettamente di rapporto fra uomo e donna, o non più in1HmJam.ente fra spirito e s.p,iTito? ·L'i!ngiustizia di cui .soffr,e ,l;adlasse femminile non è forse un particolare della ·gr:andle .ing,iuSitizia che dom~na nel' m-ondo? Fria gùi uomini - maschi, - sonÒ for~ i migliori che Qdeupan:o i positi più alH e che ricevono il trattamento migliore? ... Vi~!... A questo si lavlOrai, sì., - perchè il r-egno delno spirito sia potente e stabil1iitoin tutto il suo miraibi,le sl_p-lendoce anche su1J:a ter.ra, - e con, fatica ci si, avvicina ( qwesta tremenda gu,er,ra, pur _faoendo tre pa&si avanti ,e d'ue indietro, vuole ben ad ,esso aldcostars~) - ma quanto lontano ne è an-C'ora il tempo!. .. _ Notn lJ>er questo è bene che la nostr,a i11ldignaz1one si attenui, an12:i ! ila si d!ev-e m:anten.er viva e .premente; o se no ,ci si adldormenta, e la ingh11Stiizia non si vince. Ma occorre che la indignia- :l:ione 11,on sia gretta, porti su11a questione p_iù va,sita, - spede in ~i donne. ' , · Ecco, per esempiio: si ha d'a essere più indignate c:he La impileigaltla abbia un p{~olo stipendio, che non che 1'a prostituta sperperi "un capit:alle? No, vivaddlio ! epipur~ troppo spesso è così, troppo Biblioteca Gino Branco

6pesso ci si ferma a lamentare i:l fa1:;terehl.oesiteriore, materiale, · senza risailire aHa ~ più gra-v,e, ben più tragica -origine n101riate; per modo che basteriebbe, pontiamo, che Jo stJiipendio <lelJJaimpiegata donna fosse ,alzato al livdlo dello . stiipendlio <Delli'mpiegato uomo peir chiudleirci. ·la bocca o farci fiori.ire s.uHe !aibbra oo sorriso d'i sod!d[s:fazione, e il commen1:o: · « Ah, iltl questo almeno, si è fatto un po' di gm.IBltiz~ ! ~ - senza ,che p~ù ci curas'simo che continui o no il ben ,Più ~r.ribile e profon<lb insulto al nostro sesso, de! . princiipare che ruvw:iJIJi,slc'e;e.SUierkchezze e ~a sua forza in omaggio a quanto è dli peggi~re in Ulna doll'J1la, e di una dbnna che noni gode e 1110l11 vive se non di quanto è .peggiore in- sè e in un uomo!..!, Or,a è apipunto quesita su.perfidalità, qwesta giriettez.za, qwestd materialismo, sia pur v·estito di sodi argomenti dial 1ettid e giuri~ dici, - che mi ipar di vedere a!ncora in troppe femministe - oh, non peirchè son femmirnste, lo dli1cosubito, ma perchè soffrono tuttora del mal'e di un secolo non cl,lnooratramontato pur nel preserute, e iche in tutto d fa soff ri,re col suo stra 1 s!Cilnlars:oiistina,to, neHa pollitica, ne1'1.aguerr.a, neHa sodetà, negli indivi<luL .. E' quie.. stai -eccessiva importanza ·a itutrt:oquet ohe è esteriore,. la p:arte eco110mp.ca, ammini1stratitva, ,politica ne-1 ·senso p,iù formalie ,e antiquato, la potenza materiale insomma, che h:a fatto ambi1re a molte donne una P;arità <l'i tali poteri coo gl'i uomini, giU1s.tifrcando111ile d~ritto suiDpresupposto <l'i una eguaglianza di facoltà e di1 attitudini ohe tail'Viorta,inqidlentaJm.mte,, ,esiste, ma che ,non è quetila che impor.ti a-I migliorame'n,to ie al ,completamento deL moindlo. I'lllù)orta fOll'se di più aggiungere altr,e quantità simili o non piuttosto quantità diverse qual1itativament•e, alla ricchezza e alla perfezione deUa! vita? Non pùò esser,e 'Che i1I molI11dbe l1a vi~a soc!iale abbia troppo ,sofferto della deficenza dli dementi essenzia 1 l,i alla sua co,mpletezzaì al suo equili'brio al sltlo miglil{)lramento, e~em'enti che han fatto di cerite famiglie deille piccole per'f ezioni <l'i co1Stirt:11t2ionve.,eramente universai nel roro tipo? El,ern!eniti d'intuizione profondia e dii tatt~ squisito, ellementi di caJ.o,ne materno e di p~sicme frart:ern.a, el,emeniti <l'i comprensione -diegli estremi ,è degli o!pposti che permette d'i sta;biilire iF « 1ponte » f11a i grandi e i piccoli, fra illl pw:ire e ì figli, frai le S'oI1el,L·,ee i fratelli, fr,a una ,genierazione e lt'altra, fra: g.11spiritii e ·l1etendenze e gli inJdlirizzi,più diversi:; elementi, an'C'he, di svelto ordine, spoglio' ci,i graviez1 ze burdcratiche, e di economia spicciolla.; •eJiemen,tinon tanto matematici, ma piuttosto di queUo « ,spi·rito •dii ,finezza» di cui ha d'etto imipareggiabilmente il Paisca1 1, e ohe è !11le.bessarionon pure a~la persOIIlia,ma anche a10a sola intelligenza stessa perCJhè .sia cornJpiletae forte? ... Elettnenti. in ~ootanza, femrn,i,niilli? · ..... Biblioteca Gino Bianco •

t88 VITA- l':RATEitNA Sì, c.osì è. E' inutile sforzaf'Ci ad a4.tro e fabbricarci Uln ca- .stello su ,basi fa:l•s.e.Noi non avremo vera parte n~Lla società e nella ·vita dello stato che in! quanto ~a•rerno diverse dagli uomini non in quanto sar-emo eguati; in quanto saremo fortemente, ,puramente, pienaln1ente dbnnie, nion in quanto saremo uomini attenuati o artefatti'; in quanto porteremo nella vita del1a repubblica qual1 - -cosa c.he ,a:nloora non h:a e deHa cui dleficenza patis.oe - perchè non arucoira entrammo a fairvi parte, - e non già qualiche quantità ,irn -più di quel che •g,ià possi 1ed.e, e di cui non ,sente altro bisogno.: s.arà non -per acorescere m,ateri'atmenite e qoontit_ativamente una ta1 v,ita, ma per completarla qua:litativ!amente e s11>iTi1:ualmente. O~a nOlllsi dice questo in via a:sisolluta,ipoilehè inon 'vi è nulla di assoluto nelle forme e nell!e ma:nifestazioni umane; ,come i.I ,poeta e l'arti1sta hanno -s.pesso intuizione femminile, così non· è raro che donne abbia•no inteHetto di maschia forma, spiriito d'ordine, di 01;ga•rui1zzati,onesuperio-re e di <:-0mandlo: e costoro bene faranno a iportar Fopera ,toro, il loro com.tributo ,aUa tSo·ci,etàse.condo questa Loro a-ttittlldine. Ma le elette fta le dionne sonb ,taH ·irr1J quanto profond1aimen1ie,generosamente e nitidamente donne; - ,ed anche l'a m~ssa molto meglio fa:rebbe a svol•gere l'opera sua neHe forme e seguenidlo le inicli:nazioni che le .son ;proprie che non 1sforzandosi nel'le vie e nelle forme maschili; quante V'Olte infatti le a:ssociaziorui fe.mmiinili, 1i1circoli, i comitati, voilend'o adottare vinC'oH burocratici, dli'vi:sioni, formule ,e forme delle iiStituzion~ maschili, non si disperdono in meschinità '.e .pettegdlezizo? Questo è certamente in paTte dovuto ad una ancOlI' rudimentale e imperfetta <l'isdplin:a mentaLe della donna, ma è dovuto ancora ,e fo,r!S 1e più al disa:gio d'i una! forma imp.osta,si dal1'esteirno e non v,enuta spontaneamente dalla sua in:t.eriol"le11elcessità. Ora io son 1oe-rta clle cot diiffo,ndersù dleFlo spirito nUK>NO tanto più Vclistoe più slpi-rituaJoe di q~11o che così tarda ia. ritra,rsi pur nel 1seco.Ionosltro e di cui tutti.i soffri.amo, ,spirito d'interesse immooiato, p-arti:c:olare e materiale, - .p:ur niel'liedonlnie, col -dleprez.• zamento di que!l che è potenza ·economita stJa.ti.ca ed esteriorie, e r:cllµprrezzannento dli qu·anto è slpfritua:He ,e <lli1namko, verrà 1.llI1a revii'Sionie, un rinnovato, o affatto nuovo esame di costirenza, e un gioilo'SOri~o!lJ()sci,mento d'e1 tanto <l'i più ch'esse ,possorno fa,re- i·h tal carnJpo. non solo individualÌtlente ma ~ialmente: Ira donna si ritroverà in ca:sa sua, - nel caimpo 'Slp-irituale,- e l'impeto ohe ne rioeverà ,l'opera sua socia1e sarà iilìlln!eniSò. Ma podcihe q~sto spirito rinnovatore J)'r'ooedle· con fatica in mezzo ai miasmi e le nebbie e gli incia.tnlPi dlel vecchio s:eniso, è Biblioteca Gino Bianco

VITA FllATJtl.N A bene che le- più alte fr;a le femministe che già lo s1 entono respirar iargo in loro, gl'i preparino alacremente 1 la via (I). AvantL a:vanti, - all'opera che è più nostra, all'essenziale - non alle forme, ai quadri, aHe cariche: - verran·no poi quellie che occorr·eranno, - ma chissà che il noisit:ro intervento ,in oollabora- :zione co1i l'o 51Pirito nuovo non ne faiecia sparir tante ·e tante di inutili, - e sono lie più! E all!ora che cosa servirebbe av•erl 1 e ottenute? .... OccUip~amoci della madr,e ,e dlel f aniciullo-. Ooc11ipiamo'.cidel combattente (e non fa-oda ·stupoire quest'ultima. richi,esrt:a, quando, è pieno il1 mond!o d infermi/ere, di visit,a:trici, di ntadlrine, ecc:; spie>- gherò altra volta che cosa intend·o ). Occup,iamocÌI di, quanto più chi·ede l,'01pera piiù predsa.m1ènte nost1·a-: senta la ,società ,che -non può far senza ,di noi, - e avremo finalmente i~ posto e la pa·rtJe che ci è dovut,a. Maria Carpi Arpesani. (1) Quante, fra l1e nostr-e f emiministJe conoscono non foss•e che un'opera di Lucy R•e Ba:rtbelt:t,ques,:0. vera femminista nello spirito? &OEIITO: - tla· ogni abbonato moros'O la quota deJP obbonnmentosoatenltòre. - da ogni abbonato almeno un nt.1ovo abbonamento 1918 per qualche persona amico, o pP.r qualche gru,ppn, ci1·colo di lettura, di assistenza, di propaganda, ca se del soldato, ospedali d-i 'guerra, ecc., ecc. - dagli abbonati semplici, che pfù nmano la rivista, la trasformazione del loro abbonamento in sostenitore (eon un vaglia .... di 4: lire). - da og'ni abbonato 1918 l' assi curazlone fln d' ora che rbmo• Terà pel 1919. Eeco <~f ò che permetterà nlla rivista di superare le gravissime difficoltà quoti diaue, di giangere sanamente alla Ìlne dell' anno, e di inJzfare, con le energie necessarie, Ja nuovÌl Invernata, che deve es!Jèr~ non meno, ma più operosa .di bene che le precedenti ! .l. Tanti, amf ~i ! / ( Bibliotec·a Gino Bianco •

I • 190 VITA FRATERNA .. Mare <Paginett, strctppate al mio quaderno)~ - sole sole sole ! - maire ma re mar1 e ! Che fa-re, dia.vanti a questo incanto sem!I) 1 re ugua~1e e iSempre nuovo? Ohe ,c:osa_agg,iuingere col mno a:gire ,a questa vita immensa? E che coiLpa 1 ho dunque io, ,s,e davanti a questa -dlistesa senza posa~ sotto questo sole potente e pr,epotente ,che mi invest,e e mi penetra ·tutta, non so più far niente altro lche guardare, guardare,. gt11a'T'da.r.e.. ? · In sJi1I.enlzioin, mezzo al ,chiaochierìo vano delfa spia,ggia, che nron od.o; in sHenzio e in ascolto ,de1Jiavoeie dell ondla che viene a morirmi ai pi,edij, e torna, ç ·riviene, una dopo 1~al'tra, senzia po~a, casì ( e odo~ stl, •la voce d'eii bimbi che trillano sulla sua riva, fiduciosi e :fieliiici sul _marginie dell'abisso, 1~ vita ·che ris'pond:e aHa vi~a). Seduta suNa rivaJ i piedi nell'onda, i,1 volto tra le palme, lo sguiard'o perso" sulle acque fin ·là, fin. -là dov·e il cielo tocca il ma.ire, al cerchio severo ollt:re cui l'occhio non giunge ma ,la, vita continua - o stesa ,suHe sabbi-e rov,enti, .a. bbamdonata alla vampa.i tj.'el sole ,che mi dliv()lfa,chiusi gli occhi che nolfl!regg01:o a tanta lu.ce, ma pieni at:itcora, pieni sempre de'lF-immenisa.visione azzurra, del fliuttuar1e immenso, dhe rivive anche ora al mio u<lii-tonel cantoi·nin~errotto ,e spumeggiante - o 1S!dlraia:tasul digradare dèBa Sìpiaggia che 1'oilllda·ruggente ricopre di candida spuma, fliagellandomi e sbattendiomi ,su verso il secco - e po~ abband'ona trascinando sassoliini e min:aociaJt1do di tra.volg,er.e me pulf'e 'che rido in1fa.ntil.mente al suo gio.co..... Che posso fare, a.Ut,roche vivere in mezzo a quiesta. vita -poten;~ tissima? So1e ! Mare! Sì - prendetemi! Non resi,sto, non ripugno a-l,l!avostra vita. Mi__ albbandono. Mi 1,ascio in vostra ha1ìa1 - fortists'imi poteri" irrèsisti1bH~,- godlo di ,sentirmi cosa vostr,a, dli lascirurmi .pen,etrare, domiinare dà voi e non f aiccio a,Ltro. Non ·agiis.co- riposo. Ho ta,nito ag~to finchè sono &tata lontama da voi; mi sono tanto Leggete tutti le Parole della Direzl~ne a pag. 204 . • Biblioteca Gino Bianco •

...................................................................................................................................... ---········ .. · ---··········-··-··-·-·-··-·-·-·-····-·-·····-··········-··-·-·-·····•············- - VITA P'ltA TZRN A faticata senza permettermi stanchezza, tra le vie e le case e le ,carbe dell1 a città lontana dal mare. Ora -no: ora riposo - ora sono al mar-e, - e mi vi abbando,no. Ecco - entro nelle onde, nel mare ormai deserto (i bagnanti ne ·sono, usciti e posano e ciarlano S1Ullaspiaggia - che m'importa di tutta questa gente superficiate, 11!ellacu:i moltitudine ho guardato e ho cercato senza riconoscere un'anima? \ohe m'im'Porta dli questi alcuni gioviani che non hanno dato nè -il loro ·braocio -111è il toir,o animo alla patria e aH'umamtà, oggi! - e l'oggi ·sembrano ignorare? - che m'importa di queste mo,lte donne giovani o vecchie - che non sanno altro - oggi! - che deplorare la podhle.zza dei d~ v:ertimen.t;, 01 le dliffico,ltà della cucina? - M'impo,rta, sì, - vi amo! - di voi, bimbi, puri e dolcissimi neHa vostra .letizia nativa - ma noi?-posso condurvi con me dove voglio andare ....) Voglio andare laggiù, laggiù, lontana d!alla riva, in mezzo a quel-l'azzurro liqu-i,db, sotto queH'azzu_rro etereo, verso quellia vela ca:Illd1da,che 'Sogna all'orizz-onte, nel sol'e. Viado. Il corpo, più lieve nella Hquid'a via, muove dbkemente, portato nell'orudeggia•re aJmp-io, ,su, giù, su, giù. - La vela ca:nd'id1a,·che è la mia mèta di sogno. a,ppare e ·scompare, aippare e scom,pare, via viia che mi ergo o mi a v;al1lo Sll'lilie·liquide cime o nei solchri azzurri de1 mare Vado vado vado sono .sola. Non sola! In questa immensità· viva, la vita si ,es.p-an<llecome in un più al111.Piorespiro, in un p1iù capa.ce abbraccio. Vivo! e quanito più viv1e oggi è con me, in me. Vi ho meco, voi tutti che amo - vi ho meco, voi tutti con cui ho comunie la fe.d/e, l'aspirazione, la volontà, che oggi è lr-1,ragione e il -senso della nostra vita. - Qua., 1ionta;na da tutti i presenti vanii, sofa in me2zo all'irntl\CilSa vita, all'imm•ensa beUezza, mi fermo, contemplo, gioisco profond~eillte - e prego. E' in me l'ani,ma d1ella bellezza immensa che mi vive intorno, - e si fon.de in me oon la bel1ezza eroi,ca della lotta che si combatte, det sacridicio che si offre, dell'amore e del -dolore d'oggi. E fa pr-egh1er1 a die sorge e si espande dlall'a:nima mia - è già fede, è gi,à certezza di qua'Ilto chiede - il trionfo dei nostri ideali, la vittoria della giustizia, della libertà - perchè è insieme Biblioteca Gino Bianco

VITA FltATERNA offerta e accettazione delle condizioni - quali sia:tro - di questa vittoria, - è •comprensione - in pa.oe - in profonda vita - dell'aTmonia di o,gni dolore, di ogni sacrificio nec!essia.ri,o,con •queHa vittoria, - è se111soindubitabile, ,e che :v•ince ogni turbamento e Io ser•ena, <lell'a unità, della eternità d'eJllavi~a - Il solie si avvi,a al tramonto e si fa .più mi,te - iL m:a1·e, sotto il cielo sereno e d'olcis&imo, è tutto :per,le ·e foglie di rosa ondeggianti nell'azzurro. - La vela candli4a spl~nde all'orizzonte con una purezza geniti1lisisima ritorno. l Fedenella vittoria e ' governanti .. Abbiamo fede nella n:ost>ra•v.ittoria? Noi sì, il gov,erno, no. 0111 e' è da nascondercelo, è cos,ì. a. Due fatti, fra ta,nti, di1 versi di isostarnza e di aspetto, ma che tragg0tno dalla stessa origine,· ne sono indizi si.curi; .la politica verso le n1aziona~ità oipp,r,es1se<llallA'l'ustria, e il trattamento diei prig~onieri ausitriaci. Non s,i osa <llal Governo, e spede dal Miniistero degli Esteri, gridla.r forte il nostro « Dele-nda Austria! » P'erchè? iperchè si teme che 1 1'Austria vinca anico,ra: e al.lora sarà meglio non aver ,avuto propos,iti troppo radicali contro di lei; - si dà <l'a mangiare ai prigionieri austri,aci più .che al popolo ital,i,ai110(due etti di c,arne al giorno. in taluni lll'oghi, mentre per .noi ne è stabilito un etto alla ~etti~ana, mia' ,chi lo ved(e?) - pe,rchè si teme che l'Austria - vi1rnca: e ai11ora come ci tratterà? Dico si teme: non id.i-rò proprio s:i cffede: certo, non si ,cred\e.di vinlc.e•rnoi,; nella m,i,glior ~potesi si ,pens1a che nessuno dei d'ue gruppi vincerà, che ,si v_errà a urna parce d accordo, dli comip,romesso, la solita vigfo1,t.ca paoe diplomatica, - che la,sloerà ancora ben fonti qu,eg1i al1tri1,e noi id~ fronte 1a loro niella consueta attiitudine inchi111e1v101ledi pr1im1a,- d!a pO'po1lieternamente servi 1e infedori ! Non si crede da molti 1d!e!giovernanti, - pertahè non si vuole~· - perichè non si è voluta la guerra, e noin si vuolie la v-itto1ria con tutte le forze dleiU'anima, per'chè in guerr'a si è stati trascinati, perchè 11101la1 si è mai ca;p1 ita, non 1,a si è capita neippure mentr,e la si andava facendo, per-chè si è ~nte d unra menta.Età cristaillizzata, perchè si è sprr.itualmente troppo vec-chi, - anzi, - già di là .. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATllltN A Ora, c:i s~ può 't'aSS<\:,O'lJ:1.aJre in molta parte deHa vita ad esser molto noi il nostro gòverno, ei si può aniche, tetnJpOraneamente, e quando il davesciare un governo sarebbe peri1 colo maggim·e, ac.comod'are a rJm0trchi·airlo f atkosamente •e lentamente ad' agir come noi vogliiamo; - s.i sa, q1;1ando'una istitu\Zion.e tocca terra, è molto slpesso cosi; a~t:he nleil 1 le epoche ,piìi vital~ ,deHa Chiesa, non furono qu1 as.i mai SIUJslegigio 1pantifido i massimi v1 ailori'; Giovanni e Paolo furono più grandi, ·e più d~namid di Pietro; •e ,così Ambrogio e Agostino, e così· frate Francesco.· Ma che. poi il GoMerno agilSCa contrariam:eute a quanto la mi- :glior parte ie l:a piiù e1etta ,e la più pensante e l·a più sofferente del pO)polo vorrebbe - o anche non a,giscia, areniancio 1a ,gra.11v1ela d'e!l .destino di una naJ.zlilone- è ·cosa ammissibiile, è cosa sopporta.Jbile? Non era già parte nositra, fare avanti ogm~ altro e più ampiamente ciò chte fece l'Ing,hilerra, - proclam1 are altamenlte, chi,a:ramente - che ci sierntis·sero ben forte an'Che ·là a Vienna e a BerHnio, il ritlQtloscim/ento d1 ell:a nazionia!lità czeco .slovacca, e non s'Olo, ma <lie 111'a pola1e:ca, della jugosliava, <l'ella serba, d1 el'1a rumena, fra ·qureii popo'li ,c'he sta:nno sotto i1 1· giogo austro-:-unig.airioo? E poi fare :altrettanto per qu:eUi, ,ch'e -starmo soto la Turchia? Non era se- _.guire il <lle&t:ino,, 1a dhiamata d'[taliia, il grande angelo liberatore ~dei p,oipoli med1iterramei-, che freme di non poter spiegare lie al.i al suo còm1pi1torad~ooo, - e che non sarà gra:n<l'e e libera e ver:l ~ ·sicura ,s,e noo quando 1'avrà compiuto? Non, ~rai semplficemiente, _prosegui,re il patto <li Roma? Ma a ,che cosa lo si vuoil'ridur-re, quel patto? Che cos'è il mistiero del Miniisitero d1 egli Esteri, aSisente in es.so, a:sSiente di poi, in tutta 11a pollit~éa che riguardla. appunto questo grande còmpito d'Itailiia? E' sempre quiel d'.anina.'toe ·,più o meno sacro egoismo? Se la va henie, avr-emo Trieste, Istria, Da.11.tnazia, e(dc., ( vecti -patto d'i Londlra); glii a1'tri popoli soggetti all'Austria si ,arf\angi:no; se fa. v'a mia.Je,vuol di.r:e che '1' Au'stria ici .tr·atterà meno ipeg- _gio degli ailitri.... cos~ un lumino al diavO'lo, e uno alla 1fadonna .... Ma sem1pre v'è sotto la premessa dogmatica che l'Austria peri- -duri,, a-ntme dopo, più o m1 e-no, qu·a;P è. Oh bebla ! c'è dia tem,JJo iimmemorabile, perchè la ·si dovrebbe di·struggere ora? Ma che « de·- lenda Austria » ! Sono chiacchiere .... Ah, m'a non per questo sii è andati a 1nodre nel'J.Pa:Ss:altoe a 1a111guireiin trinlcea. non p:er questo d si consuma il cuore nel pensi!ero di querni ,che sono là, e ci si consuma l'anima in que9ta BibliotecaGìno Bianco

194 VITA FRATERNA fame e sete di •giustizia, in questa ardente necessità di un, m,ondo mig11orato ! Ma quando si dke che si cmnlbatte per la civi,ltà contro J,a barhari•e, e per la giusitizia contro i'l. sop,ruso, noi lo si di-ce sul ·serlio, vi vaddii o, e non per i,I· gusto di dir <lielle beiHe iparo1e ! iç11è per que.11· gus,to, state siicuri, non si dà la vita e l'anima· .... e ,dunque? ... m. c. a. A m·e r i e a e a t t o 1 i e a Ancora una volta: Viva l'Amer~a.J Non solo essa d manda navi e soldati, a:rmi ed aero,plan'i - ma ci m,an<la una 1 parola sublime, sole'l1'nle di fede é. d',a:zio11e. l,l Con:si•glio d1 guerra Cattolico ,nazi10,nialedi New York ha in qu·esti giorni pubblicato un rrtanif.es:to fomato dai tre Emin·e·ntissi-. mi Cardina•li americani che cosi comincia: « Tutti i ca.ttoiHci americani la!v1o,ra:nocon entusiasmo e con « -p-iemo cuore aHa continuazione ,d/ella gwe:rr:a per -if bene degli uo- « mini ,dli og,rni naiziione. D,a ogni angolo dell'America sorge un « .apip.ello de1l'antima v•e-risoDio. La n,azione è in ginocchio davanti « cd Re dei Re tdl è il s.elgno più sicuro die La America mon fallirà, « ma condurrà le naz·ioni del mondo alla vitta,ri.a- suUa forza bru- « ta4e. Se combatf\io..mocome eroi e se preghiamo come Santi l'A- « merica avrà presto ragione della for:za facendo tllSO di un,a forza « più grande e trionferà de11'a pOltema avid'a <li dominio con la « oobiltà dlel Sacriificio >>. ~ Graindii, benedette parole ,son queste che rialzano il prestigio del Catto-lioismo, minatdciato ,nie1'la sula bellezza dlal neutraHsmo e peggio ancora <lall'austro,fiHa <li certi cattol.k.i. . I t-r~ Cardinali americani sooo stati · coincol"di nel frr:mare H manifes.1:o. Qu'a111itdeeHe nostre Emi111e~1esedlenti in Roma li avre~- bero 'imitati,? Nel centro d,eil Cattolidsmo, dliciamolo con dolore., regna m,en cihe al:trov1e il Cri,stianesirn.io vero, vivenite, i•I"ra-diian.tesi con sp,lendlore nella vita poli_tica deHe Nazioni. Noi mii,s,eri se il Cattolicismio .d'ovesse ridursi a un semplice umanitari1Etmo,per quainrto benefico, a una. Croce Rossa per prigioniieri ed infermi.. Noi ,miseri se 11'elterrib1·l,e co111flittodi tutto il mondlo in armi,. Biblioteca Gino Bianco

VITA J'ltATaUf.\ la. neutralità ,dli un Ca·po spi·rituia:}e,,e cioè la inoapacità di cti,scernere il bene dal male, il vero da.I falso, op.pure l'01pportunismo e scioè la mamic.anza <l'i coraggio ,per sohierairsi ,Cdl partito della giusti•zia d01vlesser0i,ess,ere l'ultima parol~ della fedle oattolica, dovessero farsi credere il portato dello Spiirito Santo•! Ri,n1graz·iamo·Idldio ·che1 accanto alle timide, vi sono coscienze cattoliche q,~bere e forti eh/e non esitano a dichiararsi. Co.me un tempo fu grande .vi·rtù dei patrio.ti il contraddire aii tiranni con !"immolarsi per la Di 1 bertà, così og,gi è grande virtù H contraddire aiMa rueut!ralità dominante dall'alto e .i.rusorgere cont·ro la brutale -v·ioilenza tedesca che vuol -soggiogare il mondo. Q,uia.le coinltrasto però nel seno della Chiesa ! Qua'l:i opposte correnti.! Per tutelare •la perfida Austria e la barbara Germania il Catto.- Iicisimo è in· con f.litto nel mondo iintero. F.r·emiamo per il domani -delJa vittioria ! Già sembra che lio si presenta e c'he si· cor-ra ai ripari con una campwgna non ma.i fin qui v.ed!uta a esaltaz•ione del Prupa1:o,. Idd'io abbia pi,età della Chi,esa ! Chi sa se Benedetto XV· reggerà a tanta lotta o -non preferirà il gra.~i rifiuto? Se ciò avveniisse, nessuno glielo potrebbe ri:mprov,eraire. Chi non s'•imrp:i,etO'slÌ'rebbseuUa stlla incompr•ensi<one. degli eventi, -sullliainanità die' suoi ,cona·ti ? Venlg,a, vienga un univ.ersale pl1 ebi1 scito cattol:ico il quale faccia · eco all'appello dei Ca,rdinali americani. Osino i ,cattoLioi sentire ac- -cari.to al, fascino del'le forme, il fascino della giustii~a: - osino senfrr,e la causa dei popoli ,come causa s.tesisa di Glesù Cristo, e -comie ta•le meritevol,e che si versi il ,sangue p:er ,es,sa e si compiano -i sacrifici neicessari al suo triionfo: - osino S/eh:Ltireche questa non è per noi inutile strage ma sacrosanto o:locausto.... · · Pianger di continuo sulle vitti.me e 'non pianger-e s,ull'i,ngiustizi.a. -è una erra:ta pi·età, non è oggi i1 momento del. dolor-e dd singoli - ma queIDo del d~lore dei popoli: non è dli l'agr,ime che oggi al>bisogniamio ma dli forze. Lo sipi•rito nostro ha bisogno d'irudtamento -e non di compassiorne: perchè è ,dallo spirito che sarà d'ecisa anche la sorte d!ell:e armi. Ed è un nemico co~ui _che-i,n_iSistea p!arlarci di ·paice e idi 1>ianto, prima che la vittoTia. la imponga e gli osianna -possano aisoi,u,gare le lacrime. . La nota yeramente Cattol'iéa l'han fatta udire i Cardinali am""ericani in queste parole: « ComlJattia·rno cotne eroi. Preghiamo com-e Santi!:. Viva 1' America! (dall'Azione di Roma). Attilio Begey. Biblioteca Gino Bianco

196 VlT~ FR_ATi-1?.MA , ... It vigliacco Ria-scolti-0.m-0,Amùhe, Amici soprattutito !, le parole 1·oventi e purificatrici ehe ci, giu,ngo-no - attravers(! il silenzio augusto deUa· . toniba - da. qitesto fortissimo tra i nostri _qra.rndiMorti. La moral1'i,tàde:f~ gtt1einra è ,enerigi:atesa: fino a-~ saicriftcio di se stessi !per qualcosa che vale più della nostra v.ina. E' forza, è violenza protesa a .superare un'atltra i:ngirt.1Jstìcl, violenza. E' il braccio a:rmajtci del div.i'l10progr-ess,o. Perciò ,i :suoi peccaiti' hanno un unico denomi·niator-e che -si chiama viltà, ,sia dessa poi ril,a.sciamento del- • . l'elliergia dà.vanti aJla minaccia nemica, infiacchimento <l!i tutto l'es,- sere, deboilezza, sia .invece sfr:eniamento ed ahuso del!la forza davanti a chi non: resiste, liin.tiurgkti,mento .dell'energia, .at11CQra una vo\1Jta ed in altr,~ forma debolezza .. Riicord'aite i g.i1ganti danteschi c.he ,ru-otano sub vuoto delna ,g-rarÌ ghiaQC.ia le 1 lor0i brarccia ilnutilmcntie viqlenite? La mora:Lrt:àdel.Ja. gu:er-ra suona sì energ1ia, ma enieu-igi.adiretta a vincere una resi.stenza opposta: ùa .l'uce contro le · • tenebre. Se .io ho visto qualche episodi°', assa: :rair-o,d' el1la prima e più vair,ia fo,rma di viilltà, ancora dentr-q .1n1i. fircme Io sdegno impotente di fronte a.w.~,aJtral,a più .!30ltitiled, iffusa e maischerata vi,g.liacdìeria ca.pace di -contaminare la nostra ,guerra. Io so purtroppo il ferito abbandonato da due miserabili nella grotta; ~a ho anche visto tuitto un ploitone bal'zare nella nottie, neHa. tempesta, assetato, a ff aIlllélìt:::>, esaiu.sto scaJaire in mezzo aiHYi,nsidiail carra1Ione deHa morte, frugare sin101al1l'ialba,e ,riportar:e i!L povero corpo dolo,r.a111tceon ore· ed ore di striisciamento felino entro la !linea dei1nois,t1ris,occorsi:. L'altro viglia,cco in.vece, it, .pÌIÙ frequent~, non è colpito egualmente da un'es'ecrazione istintiva, da una specie di collettivia riparazione di tutta la -massa. L'altro vigliacco è fircondato qua5,1 da U1n'aJU:rdai srcheno bilia:n<lod, 'i,ronia, d'approvatio.ne indu~gente,. di i-ndu1 Igenza scand'alizzata. Non ha nullia .a. ohe fare colla m-ilizi.a~ tremenda e sev,era chiamata, i1 cui fedeJli son .segnati: da una riga di dolore firamezzo aJlle ciglia os.SfllJte;anzi d'ail!lavita borghese trae· turtJto iO fradicio che ordiinaidame:nte · i,mputrida: nei sottosui01li e che un pudore con:venzionaf,e studiasi almeno di riicopri.re, ma nella milizia: l'ostenta e l'espande e l'in'gigantisce s~no al paradosso .pec la stolta bestemmia. che Ila guerra, tl 1 eigge s'U.premai, si'ia sinonimo ddl'attivìità senza I,egge. Questo v.ig.liicroco,. 0 am1ic1, schiaffeggiaBiblioteca Gino Bianco

VITA FRATERNA 111()jlo riiSoliutarne.n,tedovunque noi r'inconltr:iamo, nel1 '.la strada, nella· casenna e nella trincea, ma soffochiamolo anzitutto in noi ( o-ve pur sli 1 ann\1daJ ,prOltllto a p.rorom'p.ere at .primo r:ilasciamet].to deJI.a coscienza) soff ochiaim,onocon ~I cqragigiiiose. Quando arr~viamo in un a·ocamp,amento già occupato siiamo soliti di spar:ge._rvirovenite e bia:nca la cailce; e brudarnio attorno a noi nel granKk· fermento alnchie quest'arfiia. •mOinta che impestai, me• no d'i ogni .alltrai, ma ~pesta fata1menite ·La: nostra guel"ra. -Io non· sop.o un santo, ,non sono un innqcente, n,{)lt1) sono un senza mac• chia, o mi1 ei frait,eUi; sì vi diiico che io non, ho mai sentito un.a c0si · disperata sete di purezza come nello sgomento dielO!cb!estialità u:- mana che viene a profanar quasi sensibilmente la calma d'ivi11la di queste alture. Bi·sogna ,rovesciare neHa coscienza della più parte dei combattenti la ooncezione morafJe delll:a 10lttai che. noi c0<mbattiair11.o. . . . . .. : . . . . . . . . . . . . . . . . ; . . . . . . . . . . . . ......• Fra la vita ·e l:a mOTte, fra il consueto ,piccolo e dolce che si abbandona e l'atroce ignoto nel quale $i stia, per inabi:s'Sarsi, •.. • . . . .. l•'u,litimatappa di• riposo J.a coosuetucDine dei più trasforma nelFulitima orgia. Maiterialmente stivati, sporchi, stam.dli, i111ebbriati di desidierio •e di morte, tropipi d!ei nos.tri sembrano trasformati da Ci.ree. Sulla sogiliiadell'infinii1Jomister01, nJOn c'è innocenza, nè grazia, nè giovinezza che me•ritti fPiÙ una G.ar:va: <li ri,spetto. L'uomo pazzamiente rei'.mbesti.~tp nel qua.drunm.\tlle 1 ~dimiti vo, decamente mosso dai più ciechi istinti, sembra v,o,J;ersommergere ·in un'uhim:a {alt.Salmn1irua.r,iia, dli bengal,a il crreipus<:olo della vita che foirse si allontana. L'uomo non sente più che la preda . : . . . . . . . . . . . ... Qualche volta Ja necessità dlella ,guerra li redime, si allonta111a:rro ins-e.nsi 1 bilim:ente 1 i, tur,ipi famtasmi, u!1!a volointà airdien't1edi sa• cdficilO')purifica ,iOloro stesso lingu:a1 ggio, forse toirnai ai sorridere lontana., oltr.e le fostche nubi, l''im.ma,girne di una imdre, di una sorella, di un,a fid1 a-nzata. N·el più imhestiato d'eglij uomini ,c'è un angolo igno,to .agli altrit e più a '1ui stesso, donde possono a tll!l tratto -- germog1liar fio,ri dv cielo soitto i,I vento fecondatore <lePia tem.pesta. Ma se questo può esse.rie 1 ed è, non è detito che sia. it più so-.: v ente. Il vigli ace-o dinanzi alla debo1ezza ed all'innoc.!enza, il viglisax:coche sul luci:gnol'o che pur fumigava ha fatto a gara.i a ge.ttar l'ul:timo spuito, il vigliacco che con un incosciente sor·riso ,d'r tri.onfato,re si last;a addietro roviri-e e più di una d:onnai neUa vergogna- e -più di un fanciullo senz:a pane, senza nome e senza: poies~, e tro4)pe fan1i.gl'ie spezza.te, qùel vi,glia!cco sul J~,mitar:ede1\la guerra: è molto spes'so, stc1Jtene sicuri, un ,viglliaA:co,anche nel cor,- rente senso della parol'a, il viglia~co de1 campo di battagllia. Non Biblioteca Gino Bianco

' VITA FRATERNA ' m~-lita.r.e, anzi vergogna e niegaizione ,della milizia, 1,etame borghese trastcinato dall torrente -entro il gran mare ove tutta si riversa l'I ta:ma., ess'O è la b-estemlmia dielUo' ra- present.e. Per qt11esto io ho voluit-o iparlarvi dielLe parole ama,re, irritate di tutta Firritazione dlei miei nervi stanchi daUa trinK:lea,pungenti di: tutto i,1 dblore che .attanaglia. il cerv 1 eHo ed i muscoli durante la mar,da notturnla, ma 1e ho dìette nèl niome santo d'Italia. E se la voce mia sarà m~lesta.... Consapevole deUa 1I1ea1!1:à, non per questo dli!sertofle alfa -comune fede, io vi ho parllart:o del nia:le, pokhè so che noi abhiamo la capa/cità del bene. La nostra goorra non doVTà somigliare a .niessun'a1tra, nè 1 alla russa, niè alla fraJt1tesie,· nè sopra.tutto aHa tede,sca, e noi vogLiamo esserne i1' sale. _ luglio I9IJ - dalla trincea. Eugenio Vaina. Ptt.re.z.za.. (Una giova-ne amica ci manda questo suo P'ensiero, e lo accompagHa · con queste parole: ~ può andare per Vita Fraterna il mio piccolo < Pensiero? Se non vale, se ne andrà sorr:idente nel cestino. Ne resterà e l'essenza nell'anima. mia ». Perchè nel cestino? :.. Perchè non quì, a portare un alito cli .f,1rte purezza e di gioia nell'anima di chi leggerà, come esce dall'anima di chi ha scritto f Eccolo:) Haii provato la skurezm che ti viet11equando accanto a te è un uamo puro? Tu ti apri tutta, serena, e senti intor11IOnell'anima, tanta luce che viene dia te eh~ sci pura, da ,Lui che è !PJU!ro. Io credo che Dio abbiai messo fra Le gioiie ,più graindli; un attimo .. d'uniolflle f.raterna, · della tua anima vibrante ,e della forte anima di Chi ti v,ede, ti sente «donna>> nel veJro, alto significato. T. F. Gli abbonati che ricevono regolarmente la rivista, non I' hanno -- disdetta, ma non ne hanno ancora pagato la quota di abbonamento sono a tutt'oggi più di 80 !... Faccia ciascuno di loro il conto del danno materiale a cui con la propria dimenticanza (certo non è altro) contribuisce ·per la piccola rivista in tempi tanto difficili. E si affretti ciascuno di loro a mandare a " Vita Fraterna ,, I' abbonameflto - ·sostenitore! Biblioteca Gino Bianco •

VITA FRATEJlt.NA 199 L·ETTERE DI GUERRA da 11,ui'Jnfermùra al fronte. Sai cosa mi ti,ene sveglia? Il cannone 1che d~ quando in quando scuote Iia nostra .ca-sa,come se -ci fosse H ter,r,emoto. E' da qual-, che giorno che ·si fa sentire molto più foirte del solito: devooo esS!ere i pezzi groS'si -entrati niel concerto. · · T**~ è una cittadina beI.I:issima- ha una corona di montaigne meravigliosa - daill'osp-edale, che è un po' fuori, e dia.I m-io reparto che è ora a:l secondo piano e guarda v~rso i monti., godo una vi1 sta incantelv!ole. Mi baista. gettaTvi unl'o:c~hi1atiatra una faooendia e l'altra, per sentiitmi ·inondare il -cuore di un senso di compiacènza e di fierezza. Come è beHa qUtesta nostra Italia - e come ,l'hanno saputa difendere bene i nostri .sol<llat!i Io so ohe sono lassù che v,egliano - che quesito estr-emo- baluan:llo all'i111vasio11b1aerbara, è stato conservato a prezzo di eroismi indicibili - dhe il P1asubio, il Cengio~ .iJ N,qvtegno, il bordo deglii Altipiani sono stati, lLavita, l'onore per - l'Italia e questa icoirona di montagne mi s.embra sacra -. la guardo con riverenza. E a ,questi ·sentimenti, un ailtro se ne aggiunge più ìnttmo e persona.II.e,m,a dol,dssimo .... quassù ha tanto combattuto ,e sofferto il mio Lui-gi.... la senti tu la mia tell'erezza, La mia' · fie~ezza di sorella, <l'i mamma? 11:1famo1 so ,dente del Pasubio ,aJila riconquista del quale Luigi ha partecipato col suo batta·glione, nell'ottobre 19161 (d'ove è caduto -i11 .p01Viero O....),, non lo posso guardare senza un brivido di commozione, senza un muto inno di grazi 1e ,a Dio! . Proiprio davanti a•lle .mie finestre, -si apr,e la va.JOedeH'Astito, così -ridente e ,plasitorale - chi direbbe c:he ,è disseminato. d'istrumenti di morte? In fond'o la VaHe pa·re Clhiusa dal M. Ci,mon e dallie irte ·punte del1lo Sp•i 1z: Tonie.zza, ancora in· m•ano degli austriaci. 11a ·le lasceranno una buona vol1ta, e per sempr,e.... Son troppo beHe, son9 troppo nostre (lo l\1~de anche un bambino) per poter rimanere nel~-eloro mani·. Che gioi.a le vittori,e in F,rancia ! e come è beHo raccontarle ai E1oldati,,commentarlè lieta,menite insieme! H moriale dei. soldati mi pare infinitamentre migliore quest'anno dQpo Le vittorie, e più iSim,pati·ca è la .propaganda, è molto più fa-cile: d sono i fatti. ., Biblioteca Gino Bianco

200 VITA ft.ATBalfA E se tu H vedessii .passare quando vainno in ,bi'l]ea i reggimenti o quandb tornano a riposo. Marciano fieri, col4'air~a 'S,]}avalda che non ~vieva:no piiù l'anno S'corso - si .sente che oono i vittoriosi di dggi e di d01mami. Io me li con1bempl'o semp,re come -unla mamma si rimira i1 suo figliuolo - e tante _vo1te mi sento ancora gli occhi umidi, come se ormai non dov1 essi essere aibituata a questo wettacolo, e nOTll doveS:si essermi indurita un po' iw cuore! Qui ci sono molti ingl,esi- - edl io vedo cc>n gioia -ohe i nostri bei soldati, ,non tSfigUJranoni-ente v.icino agli inglesi, quelli sono meglio ,vestiti, ma i nostri sono più svelti e hanno l'aria piiù birichina e intelli- "' gente.... II 1aa,rriél;ggi e i ca:vaHi degli inglesi sono magnifici e ti dànno un'impre'SISione dli for;z1a e di ri-cchfez.za singolare - ma anche .i 1 nostri umilli tn1Ul,etti, infioccati e ooHe mostrine dei reggim,enti fissati suUa testa, sono tanto simpatie~! E 1poi sono italiani e ·basta!. .. P. di due « senun-atrici di corq,ggi.o :.. Ma111tova; 2-8-1918. . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ... da una s.ettintarna tanto io che mia sorella facciamo pairte di, un Comitato ,cJhe si ,proppnie la confezione di -corredi aintip;arastsitarii, da spedire ai soldiati in trincea. A noi venne atfailato l'incarico d'i trdV'are td1a di lino usata., t.a-glfa·rl,ae ·prepa,ra:rl1 a in ·striscie, Clhie altre .poi cudscono e preparano coi disiln,fettanti. E ·così fu un baftere a tU'tte l'e porte delle nostrle « Seminla:trici » •e sonio lietaJ di poterle assircuratre che ne.sS11.H1a si è rifi.urt:ata di ait11tarci. E coo questo nuovo incarico la IllOstra giornata è interame!nte riempita, perc1 hè ,mia ,so.f'elila continua a far 1scuol1a anche durante le vacanze, e come lei sa, tutte le sere t.e passiamo al Ritrovo del soldato. Non aibb'iamo dlonna d~ servizio, dò éhe vu.011 ditre non sol.. tanto ~are e spolV'er.are, ma risciaquaTe le stoviglie e fare anche il bu:cato. Ma il buon umore non manca. Siamo diventate assollutam.ente vegetariane, la « carne per noi :. sono i oomuiniicati Italiani e Frarucesi ,e quando si -pensa agli e·roi,smi dei nostri sold'.ati, ohe importa il resto? · Ho anche cer-cato di persuadere moltissi,mi à r'inunic.iare alira vilLeggiatura quest'ia,nno, a non oom,plic.are l•e già neceSISlarÌ'e diffilco1tà dei ri-forniimenrti; non le ·pare che sia anche questa una nostra uti-le propagan!da ?... C. A. Biblioteca Gino Bianco

VITA :FRATERNA SOI ...... ,.aibhiarnopoi il nostro Piero: un ahro caso, pièlost> di un :soldatino dli v,ent' anni - ohe ferito in pametthie riprese ebbe come -conseguenza di una fierita al braccio tre ditai piegate, irrt- •med'iabilmente irrigidite, e per di 1più i:l suo sist,~ma nervoso rimase assai sicosso per i forti spaventi; e i 14 mesi passati aH'os.peda!le se hanno S'er,vlitoa curare le ferite non hanno certo giovato ai poveri nervi già scossi. Al primo i,n~nitrò non -ce ne a~-corg:emmo , pere1hè parlò spedito raccontandbci deU1e,sue ferite e mosbr:antdbci urra pa!UottoLa C!he gli fu estr.a:ttai dopo sei mesi. Ma in .seguito 1.o incontrammo sulla· via armiaito dli un gr01sso bastone, tu:tto eccitato; dli 1 c1 eva che voleva dif endier1si:perchè i suoi lo volevano uc-ci1dere. Cercamlmo calimaJril 1 0, quindi con mia nipote ci dirigemmo suhilto a1 1la sua pover:a: casetta dove trOiVammo la madre ,che piangeva. Drsse che il figliolo torna:to dia po'co d;a:ll'ospeda:le non era più lui - ogrui tarnto era assalito -Oja grandi sipav•enti, e la sua fanrt:a:sia i:ntventava •el ingitgarnfrva l'e cose p,iù li1 evi - momenti passegigen, ,ma terribili! AssicUJrai la madre clhe mi ,sairei presa cura diel figliolo-e infatti presi a ipa·rilargl,r,,ad! esortarlo a tranquiUa,rsi 1 a non temere dei s.'uoi nè di altri., ,e da allora Piero è divlentato nostro amico - pa,ssa sp.ve.nte da c:a:sanostra owuire vado io a ca6a su.a: è un buon ragazzo che si affeziona ogni giorno più: i momenti cattivi vànno faoenido,si più rari, e spero coi consigli, ooHa: dokez.z:a di persuaiderlo, o meglio dli vincere quellia perturbaaiionre nervosa; e forse, chi·ssà che coll:'aittto deH'aria nativa e dlell'ambiente non possa . guanre .... J?eroh..è? se sorge un giornale frivolo, stolido, immorale, disfattista, insidioso comunque della salute spirituale dei suoi lettori - tanto e tanto spesso vive, prospera, cresce, si diffonde, trova appoggi effettivi e aiuti da ogni parte. Perchè? un giornale che - osiamo dirlo e possiamo dirlo, poiché non siamo soli a dirlo ._ non è nè frivolo, nè stolido, nè immorale, nè disfattista, nè insidioso, - ma tutt'altro si pr.opone di essere - stenta la vita, e continua solo giorno per giorno, a tbrza di fede e di volontà ostinata di pochi, e di gràvi sacrifici, ed ha ancora fondati timori di dover pur cessare da un mo- ,mento all'altro, nonostante le parole di simpatia, d'incoraggiamento, d' augurio che da tante e tante parti gli vengono. Perchè? ' · Biblioteca Gino Bianco

202 VITA FRATERNA PER L' ESAME DI COSCIENZA Ho letto con, vivo ir~teressaiment_oe aipprovato cordialmente l'artkolo: « Ino3Pitalità ». Ed ho ricordato la sofferenza acuta che provai un giorno per questa grainde distinzione che facciamo, fra le dimostrazion~ ufficia1i nellle quali l'entusia·smo si manifesta sincero e caldo, ,e lo spenta.neo -gesto ind:ividìu,a.1 1 e che (mancanza di sempliicità, timidezza,, sbaglati convienz~onaLismi?' ) quasi sempre vien meno. Passavo in una via deHa grande città aJbba,stanzia lontana dal fronte perchè 1e tragiche s-aene d!ella guerra vi possanol giungere, impressionanti e ammonitrici, vidi - e fu forse unta, deUe visioni che della guerfia mi r,esero più viva e reali~ l'i'mma:gine - passare tre c.arrozironi tirati dalla forza d'un tram .eJ,ettri.co,pi,eni di feriti. S-i fermarono davanti a un ospedale teirrito:riale, e i ferì.ti SCtesero: laderi, infangati anoo·ra del fango -della trin1eea, con 'lle braccia fasciate, o la testa ben!data, alcuni privi ,d/'unia,giamba, o con un piede amputato. Uno di essi, ,ah'era in condizioni più gravi, venne ,portato a braccia dai C01t11tpagni. La g€nte che passava - io compresa - si fermò a guardia-re; ctiedb che tutti1 :provassero, oame me, un'emozione v,i-vissimia::commozione, ammi-razrone, gratitudine, brama; di ~ooperare con essi, per es.si, per la Patria. T essuno - -io compr,esa di,ede, con un segno esteriore, prova dli quanto ipa.ss.a1vanegli animi. Qua:Iche parola sommes.sia scambi~ta; un luccicar di lagrime trattenute; silenzio, per pa•rte mia, perohè almeno il ,sil-enzio, <lli-de; 1 qualche volta, qualchle ·cosa.... Poi 1c,redoiche tutti s'allonta:rnassiero col rim.pian.to che io ·pure iprm·avo e. coll'umiliazione ,e col ximorso di non aver saputo, di non aver osato fa:r nulla. Pendhè gli uomini i quali tutti si tolgono il èalp,pe1lo(comodo e facile atto dli ossequio) al pasStar. dJuna bara e molt-i al pas•sar deHa croce, non 101 fanno davanrt:i a queste scene dleg111dei olgni ri-sipettos,adimostrazione? Perichè non si usa? Ahimè, ieo,ipie,quanto paraliz.za, guasta, -imrnliserisce e frena questo codardo ·no n si usa! Pare,r,e oniginal~ è uno spau rac,c'hio dei più temuti; ma soltanto coll'originalità isi ,esce <l'al vo1gare, dai bana)e. oi donne poi, non abbiamo ammesso· da:lla coIIBuetudine, un ,atto che corrispornda al co:miodo e féliCileatto dli oss1 eqpio che usano g1i u~mini; e io mi accorgo, da vanti a queste soene girandi • e pi1 etose di fare, quasi involonta·riamente~ un i1nchino impercettibile col capo, che niuno avJVlert!e nessuna 1prova ,d'à de1 mio reveBibliotecaGino Bianco

VITA FliTllXA 203 -rente saluto; ma l'anima ha le sue ragioni alle qua:li è impossibile -disobbedire. Rammento la penia., il m.mm.ar:iico,qhe ,provava una signora lo -scorso aiutunno, quandb gl'irr·edenti: ex ;prigionieri ,dlella .Russia ·giunS1eronella no.stra città festeggiaiti, ufficia-lmente, in mod'o indimienticabil:e, e slpOntarreamente, 1eon slancio, dalla folta accorsa :-td incontrarla·; poi essi s'aggiravanlo per le vi,e, ogg,etto, certo, di una grande simlpatia, c!h"enon v,eniva più esternata, individualmente, se non.... da qUla:llqheoriginale che aveva H coraggio di· vinc,ere la prop,ria tin1i/dezza e il « non si. uisa~. Quella signo·ra mii diaeva : < Quando passo loro ac-canto vorr,ei ri•violgrr loro una parola, &are un saluto, espr.imere qU1elche sento. Ma i ,rndei figli ,e mio marito si nk:comantllano: Non essere· fa;natica, mamma: ti fai osservare!...» Ma facciamoci osservare! Parecchi si meraviglieranno, molti SOJ"lri<l-eranno...e. qutalicuno imparerà, trarirà coraggio, imiterà; 1"origi111al~tnàon potrebbe <l'iventar-e un'usanz~ bella:? Chil non senite ballziarsi il cuore iru ,p,etto ogni.i volta che i suoi occhi si posano 1Suld'i.stintivo dei mutilati che brilla sull'uniforme d'un ,giiova-ne.aitante 1ahe porterà pe·r s:empre lle stilgmart:edlel suo sacrifido ? Ma g-li passa acc·an,to ,e si tace, colme sè la massima indifferenza regnasse in noi. Oh dliiciaml()llala pi.arola che ci sal,e spontanea aHe labbra! Dio vi benedica 1 foatel.lo ! Viva l'Italia! Grazie, fratello! ... Perchè le teste non si S'cop,rolnoal suo pa·ssaggio? In una cerimonia patriottica, Ile test,e canute d'ei vecchi, le bionde testoiline dìei ragaizz,etti, si scoprivano allo sfilar deii mutilati, e queH'o1maggio reso - ufficialmente - .a quielilagioventù veneranda •era dbveroso, ·era .gìustò e commovenlte. M.a le c)erimonie uffic,iali sono '11ll1l ;pd come le :feste d'i fami,gl.ia chie dànno occasione alle cord!iali, irref.renate ma:niifesta.!z 1 ionii dei senti,m~ti più belli che ognuno n1t1trenel proprio intimo; però l'onornaisdoo, il .genetlitaco d'u1.caperrona c-aira ric-o,rrieuna v(,!lltal'anno; ed è nella vita consueta, continua, di tutti i •giorni clte i sentimenti d'affetto, l1e pro-ve di dlelicatezz,e, harnno modo di e·sipantders,i•e dànno l'intona- -zione, rivelano 'La profondità, la IC'oStanzaloro. _ n saluto al1a bandiera naziornale, ai mutilati, qtl!al cosa educativa, giusta -e gèntilie ! Un giorno mia z.iiae mia sorella piassariono v,icino a un bel militare ITTiOn più giovane, marrial:e, imponente, col petto dcoperto dli segni reommemorativiiie d'i rn,edaglie al valorie. Lo guardarono come si guarda un uomo che simbolegg~a l1a gloria, la 1gra:nldezzadella Patria, al qu~de dobbiamo la nostra libertà, il nostro onore. Egli Biblioteca Gino Bianco

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