Vita fraterna - anno II - n. 14-15 - 15 agosto 1918

VITA FRATERNA 21! . .. non possiamo mandare ness~n . sollievo, neppur,e una parola? .... :.. Co.rag~iosi .... fonse qualcuno s1 ribellai e -p,ensa che n\On tutti meritano, l'attributo glorio~o ! ~~ fra tutti, mol~-i ~ono caduti perchè ..eroiici fin<;?' all'11lti,m10\p,er.che pnm1 all'assalto, ulttm1 ad abbarnd~nare 11 pezzo d1 terra di roccia che difendevano <lisperatamienrt:.e,o 11 fido coml}agno di b;onzo, c01me ·di bronzo sì faceva il loro petto e la loro, volontà all'a-vviainiarsi del niemico. Non pell!Sate ai colpevoli : la 1puniz·ione è venuta Ida sè, terribile; non pensate agI,i ingiainnati ,e agli ignari : ancheJ pieir questi la puniz.ioine è già VJenuta, più orribile ancora. E poi -s.eanche akuni rimanessero, se questi pochi ,potessero r:ic-ev,ere ,dia.Hamadne I tali a, che essi non conosceva.no, chle non h0l11JI1soél!puto di fondere aibbastainza;, perchè non Cé\!pivano,perchè non sa,pevano tante e1 tante cose, .s.etPotessero rioev,ere, dko, una pa,ro,la buona nella lingua loro che non odono più e che perciò amano ora come non mai; se un po' di dbo, un piccolo confJi"fo giungesse da q,ules,ta ter,ra, che sentono ben loro da qu'anido non la ca~pes:iano più, non ore.diete che t,1na gran luce dli ~peranza e d'a.n:!0re illuminerebbe Da· loro anima? non credletei che imparerebbero infine che cosa significa << Piaitria » re che, tornando, sarebbero degni di esserne •chiaimati figli? Io no•n so sie tutti iefledono a queste.... redenzioni. Io sì! io credo che 'l'animo IJ)iombato 111elletenebre diell'ignoranza, avvolta, da rnebbi:e e da,g]i inganni ohe lo hat11t10trasdnato all'errore, io credb che queist'.am,imopuò scuOltensiidal torporle, destarsi a,lla luce, vedere e cornip,roo1dler!e nion 1 sorridiamo aill'i1ea di giungere a tanto con l'aiuto materiale, oltre che .morale. - Tutti conosciamo qualche •piccolo gruppo dei nastri braivi fa~?, sappi,aimo la loro sensibilità, ·ta loro riconsoenza, saipipiamo come la più picco]a cosa illumi.rui di un bel -so,rriso 1di gratitudine quei volti onesti ie\ forti. Continuiamo l'O(l)(eranostra versa chi oomhatte e soffre· nleg~i \o'5pedaili, ma Jn;on diime1'iichliamo ~e moltie1Plici 15off erenze ,di quelli che ·son.o laggiù. Non è naturale ohe l'Italia, la Madre, tenda loro l,e bra.ccia •per sostenerli, dica loro, la parola che ooniforta? Oh Italia, tu aivrai bisogno di questi tuoi figli, essi devono ;ritor•nare a Te col cuore pieno d,i a•more, dievono tornare a Te coUa volontà, r energia, la capacità d'i farti sempre più forte e p,iù grand.le;· noi non possiamo far nulla per T,e, ma 1possiamo imped~re che l'aibbandono, la ,privazione, l'amarezza di aver offerto tébillt:oper ess,er,e poi dimenticati, uccida questi tuoi figlii, ucc:isione reale o an.che ~:roilomorale,. ugualmente, se non più dolorosa. Pa,rlo d~ tutti e specialmente degli eroi ose.uri di cui nessuno sa il nome e l'eroismo. Io v.omiei che ogni mammai, ogll1.Ìdonna ch:e ha tIDI SillO car01 nella mischia aidbt.tasse un nuovo protetto fra quegli sventurati, tJ)lerportar fortuna a chi combattie; vorrei che chi non ha nJessuno ,riceroa.sse un'anima piiù solitaria e ipiù soffierente delle alltre, un infelide più infelice, v1 orrei che tutti coloro ch!e piangono trovas·sero nel pensiero dbilicissii.modi amare e· dare, dare anco1ra e sempre, trovassero un co111forto al · loro dolore e asciugan·do le lagriime altrui concedes,siero1 una tregua al proprio pianto! Vi •sono tanti mezzi di fare un ,po' di betne: sor;ivere inviare pane e pacçhi : da.lf,estero senzai tess,ere, d!all'Il~lia faaendo~i cedere le tessere delle famiglie più povere, chie hanno lPango.sicia di non poter fare quello che vorrebbero e quello che sarebbe t11ece&sario per il loro caro. Occorre troppo d,enaro? Non arriossiamo, cerchiamo l'aiuto .- BibliotecaGino Bianco

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