Vita fraterna - anno II - n. 14-15 - 15 agosto 1918

VITA FRATERNA 111()jlo riiSoliutarne.n,tedovunque noi r'inconltr:iamo, nel1 '.la strada, nella· casenna e nella trincea, ma soffochiamolo anzitutto in noi ( o-ve pur sli 1 ann\1daJ ,prOltllto a p.rorom'p.ere at .primo r:ilasciamet].to deJI.a coscienza) soff ochiaim,onocon ~I cqragigiiiose. Quando arr~viamo in un a·ocamp,amento già occupato siiamo soliti di spar:ge._rvirovenite e bia:nca la cailce; e brudarnio attorno a noi nel granKk· fermento alnchie quest'arfiia. •mOinta che impestai, me• no d'i ogni .alltrai, ma ~pesta fata1menite ·La: nostra guel"ra. -Io non· sop.o un santo, ,non sono un innqcente, n,{)lt1) sono un senza mac• chia, o mi1 ei frait,eUi; sì vi diiico che io non, ho mai sentito un.a c0si · disperata sete di purezza come nello sgomento dielO!cb!estialità u:- mana che viene a profanar quasi sensibilmente la calma d'ivi11la di queste alture. Bi·sogna ,rovesciare neHa coscienza della più parte dei combattenti la ooncezione morafJe delll:a 10lttai che. noi c0<mbattiair11.o. . . . . .. : . . . . . . . . . . . . . . . . ; . . . . . . . . . . . . ......• Fra la vita ·e l:a mOTte, fra il consueto ,piccolo e dolce che si abbandona e l'atroce ignoto nel quale $i stia, per inabi:s'Sarsi, •.. • . . . .. l•'u,litimatappa di• riposo J.a coosuetucDine dei più trasforma nelFulitima orgia. Maiterialmente stivati, sporchi, stam.dli, i111ebbriati di desidierio •e di morte, tropipi d!ei nos.tri sembrano trasformati da Ci.ree. Sulla sogiliiadell'infinii1Jomister01, nJOn c'è innocenza, nè grazia, nè giovinezza che me•ritti fPiÙ una G.ar:va: <li ri,spetto. L'uomo pazzamiente rei'.mbesti.~tp nel qua.drunm.\tlle 1 ~dimiti vo, decamente mosso dai più ciechi istinti, sembra v,o,J;ersommergere ·in un'uhim:a {alt.Salmn1irua.r,iia, dli bengal,a il crreipus<:olo della vita che foirse si allontana. L'uomo non sente più che la preda . : . . . . . . . . . . . ... Qualche volta Ja necessità dlella ,guerra li redime, si allonta111a:rro ins-e.nsi 1 bilim:ente 1 i, tur,ipi famtasmi, u!1!a volointà airdien't1edi sa• cdficilO')purifica ,iOloro stesso lingu:a1 ggio, forse toirnai ai sorridere lontana., oltr.e le fostche nubi, l''im.ma,girne di una imdre, di una sorella, di un,a fid1 a-nzata. N·el più imhestiato d'eglij uomini ,c'è un angolo igno,to .agli altrit e più a '1ui stesso, donde possono a tll!l tratto -- germog1liar fio,ri dv cielo soitto i,I vento fecondatore <lePia tem.pesta. Ma se questo può esse.rie 1 ed è, non è detito che sia. it più so-.: v ente. Il vigli ace-o dinanzi alla debo1ezza ed all'innoc.!enza, il viglisax:coche sul luci:gnol'o che pur fumigava ha fatto a gara.i a ge.ttar l'ul:timo spuito, il vigliacco che con un incosciente sor·riso ,d'r tri.onfato,re si last;a addietro roviri-e e più di una d:onnai neUa vergogna- e -più di un fanciullo senz:a pane, senza nome e senza: poies~, e tro4)pe fan1i.gl'ie spezza.te, qùel vi,glia!cco sul J~,mitar:ede1\la guerra: è molto spes'so, stc1Jtene sicuri, un ,viglliaA:co,anche nel cor,- rente senso della parol'a, il viglia~co de1 campo di battagllia. Non Biblioteca Gino Bianco

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