Vita fraterna - anno II - n. 14-15 - 15 agosto 1918

VITA FRATERNA ~ mieri che erano padroni nei r•~rti, p.ri~a del nostro arrivo. Ora stiamo adldlomesticaJt1idol~- è la parte sempr.a più penosa -del' nostro lavoro· - ma quando vedo.no •dlelllag;ente ohe ,taivora come noi Javoriaimo ·ora -' dieci dodici or,e senza un ,minuto di s'osta - senza ore .per i pasti, finiS<con.oalm1en,.,ocol lasciarci f.are, e forse col sentire la nost.r.a superiorità morale. Bisogll!ai dunque •distinguere la qu.es,tione degH ospedali ~dia campo dai territoriali. Anche 111JegoliS{Pedali da campo deUa. Sanità: n.01 i starno in forza e abbiamo una. ,posiz·ione ufficia.le. -· Certo potrebbero clefinirl": meglio i tnosiri compiti· che ,t/r.a!ppevoltei sono lasciati ail1°arbit:-io del -d:frettore (è sern/plre lui che dà l'intomzione) ma molto c;i è già fatto e 110,n -ci si ·può laimentar-e ~ ie poi, riipeto, 1m0Lto dipende dalla qualità (che non è ~emrpre nè di prima ne :dli secOtlld:a!).. Ritorno alla tmiai idea - imiliitarizzaTe bisogna ·Ee infermiere se si vuole avere almeno una garanzia di ·disciplina! -e frenare <Certe impul'- sivita :e volubilità femlmiinili. Ti garantiisco che ,p:arlo per esperienza. A me a S.... il ,direttore dis.se: si •ricordi ,che ha Le stellette e p11ni 1 sca se non fu. obbediscono (e .non: era tenero \p'elr l,e i-ruefrmi ere, tutt'altro!). Ma non mi basta - io vorrei anche esser-e p,u:nita dai miei superiori s-e mtanco. X. A Mifano s.i varuno interessando dleUa questione. anche gruppi d1 Infer,miere ·dii Guerra altri dailfa: Croce Roissa, ma che _pure pres,~ano servizio in Ospedali militari - e si occupano d'i interessarvi anche gr.uppi di altnel città d'Italia. Da altre ami,che - della Croce Rossa e· di altre ASisociaziorui di 1 assister12a ospitaliera di guerra - si accenna a questo ,piro,posito G~ 0 con ragione secondo noi) a quanto ·sarebbe desiderabile che tali assé1e ciazioni che si propongono lo stes,sia scoipo ,e la stessa o.pera· si uni/ d. cassero. - A. M. B. osserva che un unico centro di dlirezione e di di 1 stribuzione dell:e Infermfore Volontarie di Guerra otterrebbe u.n se/ e vizio miglfo:re ,e ipiù equamente ripartito. Non si vedrebbe cioè .&i,Jalchéospedale in cui s-ovraibbondano le Infermi ere (come .aivìVieI1Jepecialmente in quegli ospedali che hanno un gruppo di volontairie sorto aip-- positamente e unicamente per quello), - mentre in altri ,te Infermiere scar:steg<giano e so.1110quindli sovraccariche di lavoro, e forse non pl>Ssono giiungere a tutto; - non. si vedrebbero in cer:\i ospedali i soldati assistiti, curati, ocoupaiti piacevolmente e utilm.ente, divertiti. quasi vizi:a:t6, - e -in altri i feriti poco cura-ti, poco o nulla serviti,. disoccupati e aibbandonati a s,e ,stessi e alla 1nala noia.... · Ci ,par,e che questo sta vero e giusto. Noi dobbiamo ancora imparare che una oosai 1espriessa in parole non è -per questo ancora aff,ermata. Essa -dleVi·eaff,etimarsi dai sè. - Il modo di dti1"1,e ,di s·crivere che mai dòvrà diecadere è qu•ello d~ dire e di scriv,ere semplicemente; pnendete 1per ma1ssima 1uella di S1•dney: « Guarda. nel tuo cuore e scri'Vi >> ( 1 ). Colui che seri ve a se stiesso ,scriV1ead un pubblico eterno. Emerson (dai Sa.ggi). (1) e, prima, Dante: • .... I o mi son mi che, quando Anior mi ispvra. n.oto, ed a quel modo Che di'.tta dentro vò significando . - BibliotecaGino Bianco

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