Vita fraterna - anno II - n. 14-15 - 15 agosto 1918

VITA :FRATERNA SOI ...... ,.aibhiarnopoi il nostro Piero: un ahro caso, pièlost> di un :soldatino dli v,ent' anni - ohe ferito in pametthie riprese ebbe come -conseguenza di una fierita al braccio tre ditai piegate, irrt- •med'iabilmente irrigidite, e per di 1più i:l suo sist,~ma nervoso rimase assai sicosso per i forti spaventi; e i 14 mesi passati aH'os.peda!le se hanno S'er,vlitoa curare le ferite non hanno certo giovato ai poveri nervi già scossi. Al primo i,n~nitrò non -ce ne a~-corg:emmo , pere1hè parlò spedito raccontandbci deU1e,sue ferite e mosbr:antdbci urra pa!UottoLa C!he gli fu estr.a:ttai dopo sei mesi. Ma in .seguito 1.o incontrammo sulla· via armiaito dli un gr01sso bastone, tu:tto eccitato; dli 1 c1 eva che voleva dif endier1si:perchè i suoi lo volevano uc-ci1dere. Cercamlmo calimaJril 1 0, quindi con mia nipote ci dirigemmo suhilto a1 1la sua pover:a: casetta dove trOiVammo la madre ,che piangeva. Drsse che il figliolo torna:to dia po'co d;a:ll'ospeda:le non era più lui - ogrui tarnto era assalito -Oja grandi sipav•enti, e la sua fanrt:a:sia i:ntventava •el ingitgarnfrva l'e cose p,iù li1 evi - momenti passegigen, ,ma terribili! AssicUJrai la madre clhe mi ,sairei presa cura diel figliolo-e infatti presi a ipa·rilargl,r,,ad! esortarlo a tranquiUa,rsi 1 a non temere dei s.'uoi nè di altri., ,e da allora Piero è divlentato nostro amico - pa,ssa sp.ve.nte da c:a:sanostra owuire vado io a ca6a su.a: è un buon ragazzo che si affeziona ogni giorno più: i momenti cattivi vànno faoenido,si più rari, e spero coi consigli, ooHa: dokez.z:a di persuaiderlo, o meglio dli vincere quellia perturbaaiionre nervosa; e forse, chi·ssà che coll:'aittto deH'aria nativa e dlell'ambiente non possa . guanre .... J?eroh..è? se sorge un giornale frivolo, stolido, immorale, disfattista, insidioso comunque della salute spirituale dei suoi lettori - tanto e tanto spesso vive, prospera, cresce, si diffonde, trova appoggi effettivi e aiuti da ogni parte. Perchè? un giornale che - osiamo dirlo e possiamo dirlo, poiché non siamo soli a dirlo ._ non è nè frivolo, nè stolido, nè immorale, nè disfattista, nè insidioso, - ma tutt'altro si pr.opone di essere - stenta la vita, e continua solo giorno per giorno, a tbrza di fede e di volontà ostinata di pochi, e di gràvi sacrifici, ed ha ancora fondati timori di dover pur cessare da un mo- ,mento all'altro, nonostante le parole di simpatia, d'incoraggiamento, d' augurio che da tante e tante parti gli vengono. Perchè? ' · Biblioteca Gino Bianco

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