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disciplina come unità di libertà e solidarietà (46), che si distingue sostan-

zialmente dalla reificazione giuridica di un «sistema di diritti e dove-

ri» (47). L'organizzazione viene qui intesa come la forma in cui i soggetti,

nel processo della loro presa di coscienza, si sciolgono in modo critico-

attivo dalla reificazione capitalistica (48) e si uniscono nella solidarietà

di classe; questo concetto dell'organizzazione e della libertà riconosce

la sua parentela con l'elaborazione del «lato attivo» compiuta dall'idea-

lismo tedesco (49), ma anche in questo punto la dialettica filosofica di

soggetto e oggetto è passata attraverso la critica dell'economia politica.

Nell'ambito di una dialettica materialistica di reificazione ed emanci-

pazione Luicks riprende le posizioni di Rosa Luxemburg nel dibattito

sull'organizzazione, dandogli fondamento sistematico e sviluppo politico:

dal riconoscimento del carattere dialettico e processuale dell'organizza-

zione comunista (50) sorge la concezione dell'unità dell'Internazionale

come«unificazione del proletariato attraverso le azioni», cosicchè l'unità

secondo i principi dovrà concretarsi tramite «aggregazioni unitarie tatti-

che», invece di venir proclamata da un organo centrale (51). Questo

esempio, unico fra i tanti possibili, viene richiamato per indicare come,

adispetto di ogni leninismo «messianico», la penetrazione dialettica dei

problemi organizzativi, che è l'espressione teorica del pensiero antiburo-

cratico e antiistituzionale del primo Lukàcs, salvi la sua teoria della

rivoluzione dal decadere a scienza di legittimazione del potere (52).

Anche in Karl Korsch l'elaborazione prioritaria data al contenuto

dialettico del materialismo storico assolve una funzione critica su due

fronti: da un lato contro la perdita di sostanza del marxismo nel revi-

sionismo della I I Internazionale (53), dall'altro contro la riduzione gno-

seologistica e dualistico-metafisica del materialismo storico operata da

Lenin e dal marxismo sovietico (54). In, questa seconda direzione si

muove l'argomentazione di Korsch contro la teoria del rispecchiamento,

a cui si contrappone — come già nella polemica con Talheimer del

1924 — l'unità della dialettica di conoscenza (in quanto teoria della

società) e prassi del soggetto rivoluzionario (55). Ciò gli permette di

(46) Cf. SCC p. 389.

(47) SCC p. 395.

(48) Cf. SCC pp. 411-14.

(49) «Come è già stato riconosciuto dalla filosofia classica tedesca, la libertà è appunto

qualcosa di pratico, un'attività». (SCC p. 416). Cf. anche p. 387 n. 15 e p. 389, n .17.

(50) SCC p. 390.

(Si) Organisationsfragen der dritten Internationale in Kommunismus a. I , n. 8/9, p. 249.

(52) La posizione antiburocratica di Lukks prese corpo nella lotta di corrente, all'interno

del Partito comunista ungherese, contro i l «gruppo di costruzione del partito» che

faceva capo a Bela Kun. Cf .

Noch einmal Illusionspolitik

(1922), ora i n

Werke

vol.

I I cit., pp. 155-160. Per il concetto di scienza di legittimazione, riferito al mani-

smo sovietico, cf . i l saggio introduttivo d i Oskar Negt a l volume A. Deborin -

N. Bucharin, Kontroversen iiber dialektischen und mechanistischen Materialismus, ed.

Suhrkamp, Frankfurt 1969.

(53) Karl Korsch,

Marxismo

e

filosofia,

ed. Sugar, Milano 1966, p. 24 (abbreviato i n

seguito MF) .

(54) Cf. K. Korsch,

11 materialismo storico. Antikautsky,

ed. Laterza, Bari 1971.

(55) Riferendosi allo sforzo di Thalheimer di ripulire i l marxismo dai «resti della dialet-

tica hegeliana», Korsch scrive: «I l metodo materialistico-dialettico di Man, che nella

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