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adire il vero questo mi sembra solo uno degli infiniti esempi della sua

sesquipedale asinità. Aggiungi chese in Inghilterra c'era la pena di morte

aggravata per i l reato di spergiuro, nel nostro cattolico paese non ci

deveessere certamente mai stata (almeno dopo la legge delle XII tavole,

da cui Hegel prendeva le mosse), altrimenti decapitazioni e squarta-

menti avrebbero notevolmente ridotto l'incremento demografico. Quindi

l'inconscio di Plebe non aveva nulla da paventare, casomai il suo sper-

giuro sarà premiato con i l laticlavio. Ma io non credo che egli abbia

commessospergiuro alcuno. L'unico giuramento l'ha reso davanti alle

Maestà dell'Ignoranza e della Malafede, e ad esso si è mantenuto ligio.

Anzi la sua conversione al fascismo non è che l'inveramento del suo

essere più profondo, secondo la massima di Nietzsche: divieni ciò che

sei. Perciò egli ha ragione di rivendicare, nei numerosi curricoli che

ammannisce a lettori ed elettori, tutto i l suo passato. Gli spergiuri

eravamo invece noi intellettuali di sinistra, che per malintesa solidarietà

tacevamo le sue malefatte o le minimizzavamo. E qualcuno gli ha dato

perfino la cattedra.

T. Tu parli col senno di poi. Senza prevedere i l tradimento era

difficile distinguerlo da casi consimili. Dopo tutto, si trattava di un

comunepulcinella accademico.

A. Che cosa intendi per pulcinella accademico?

T. Intendo buona parte dei professori universitari che popolano le

città di provincia, per lo più insulari. La loro prima occupazione

sembraessere quella di mangiare; la seconda, di raccontare barzellette

sconce. Inoltre, vanno al cinema e leggono libri gialli. Tra di loro non

parlano mai di cultura, neanche per sbaglio. Eppure scrivono enorme-

mente, nei ritagli di tempo, spesso in viaggio, in tutte le posizioni. Ne

rullio nè beccheggio, nè rombo di motori o grida di conturbernali avvi-

nazzati giovano ad arginare tale attività scrittoria. Grazie ad essa, ben

prestoprogrediscono da incaricati ad ordinari, finchè viene i l giorno

in cui, chiamati a un'università importante, magari a Roma, disertano

per sempre le trattorie a lungo frequentate, ciò che provvidenzialmente

•coincide con un palese declino della cucina locale.

A. E questo giorno, per Plebe, è già venuto?

• T . Non ancora. Forse per questoadesso vuol farsi eleggere senatore.

A. Tutte le vie conducono a Roma. Ma dimmi: quali altre categorie

di professori universitari conosci oltre a quella dei pulcinella?

T. Gli asceti accademici.

A. E questi che fanno? Non mangiano?

T. Mangiano anch'essi — anzi sonogeneralmente più grassi dei pulci-

nella, perchè meno frenetici e più sedentari —, ma in silenzio e di

malavoglia. Non raccontano barzellette sconce e ridono solo per educa-

zione a quelle altrui. Anch'essi parlanoDOCOdi cultura, però più per

pudoreche per mancanza di interessi reali. poichè questi li hanno, siano

essi di natura generale o soltanto •specialistica. Scrivono molto meno

dei pulcinella, ma dai loro scritti si può sempre ricavare qualche utilità.

Alla cattedra arrivano molto più tardi dei loro colleghi, e qualche

volta non ci arrivano mai, a meno che nelle loro discipline ci sia poca

concorrenza.

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