

in più e non era riuscita a prevedere e prevenire, neanche strumentalmente,
neanche in parte, ciò che stava per succedere. Ma i l puro rovesciamento non
ha creato un buon metro. I n un senso i l «sistema» riassorbe sempre tut to.
E non è detto che per vincere bisogna attaccare sempre e non r i t i rarsi mai.
Nel caso specifico l a contraddizione che s i contribuiva ad accentuare era
(ed è) al l ' interno degli studenti prima che all'interno del sistema. l o è ogget-
tivamente, perchè senz'altro l a maggioranza degl i studenti è interessata a i
privilegi che i t i t o l i comportano ( i n gran par te studiano per quel lo), ma
nulla è stato fatto soggettivamente per eliminarla. O meglio è stata fatta una
intensa propaganda per convincere tut t i che l'istruzione è utile solo ai padroni,
che l a cul tura «borghese» è veicolo dell'ideologia del padrone ecc., mentre
dall'altra parte, almeno nel le sedi i n cu i è r imasto un legame reale con
la massa studentesca, s i chiedeva l a difesa dei t i t o l i e i l presalario. Ogni
tendenza d i liberalizzazione e d i r i forma è stata assunta come funzionale al
capitale, anzi come parte del suo «piano». Coerentemente con questa premes-
sa non s i è fat ta alcuna precisazione sul t ipo d i scuola che s i voleva; s i è
esasperata l a
propr ia
contraddittorietà. A l l imi te si è chiesto d i aumentare
intollerabilmente i l costo dell'istruzione, che al la lunga grava sempre sugl i
operai, senza precisare mai che cosa coloro che ricevono l'istruzione devono
dare i n cambio. Pensiamo che i n effet t i una posizione d i equi l ibr io dal la
situazione attuale possa essere raggiunta con vari t ipi di scuola, tut t i compa-
t ibi l i con qualche at t r i to con una società capitalistico-corporativa come l a
nostra. Si t rat ta d i analizzare quale d i questi t i p i d i scuola è p i ù coerente
con gl i interessi degli operai e con gl i svi luppi della lot ta loro e delle al t r i
classi subalterne per i l socialismo. Certo una scuola con validità giuridica dei
titoli, forte selezione corporativa. accesso ed uscita predeterminati è la scuola
ideale per questa società.
E '
ben difficile però che una qualsiasi forma d i
potere riesca a produrre qualcosa d i simi le; è improbabi le anche che c i
provi. La esclusione avverrà senz'altro con modi p i ù indi ret t i .
Anche una scuola con val idità giuridica dei t i tol i , ma poco selettiva, con
accesso i l l imi tato e produzione i l l imi tata, che formalmente è una contraddi-
zione i n termini , è però compatibi le con i l sistema. Perchè d a u n l a t o
vengono create scuole parallele e aggiuntive (quelle private e gl i ist i tut i post-
dottorali) che ripristinano la selezione; dal l 'al tro si ha una svalutazione dei
titoli, una forte disoccupazione dei laureati che crea tensioni sia politiche (e
non d i sinistra) che d i mercato e al la f ine una limitazione d i fat to degl i
ingressi e una stabilizzazione delle uscite. Nel frattempo la burocrazia del lo
stato avrà assorbito qualche migl iaio d i dot tor i i nut i l i d i p i ù e l a totale
contrapposizione t ra i l «dottore» e l'operaio sarà rimasta.
Secondo noi una scuola ad accesso i l l imitato, di istruzione piuttosto che
di selezione con accesso (o obbligo) al lavoro a metà tempo e forme di retri-
buzione ai non abbienti i n funzione del la presenza piuttosto che del rendi-
mento, indubbiamente compatibi le anch'essa con una società capitalistica,
tenderebbe però ad eliminare la contraddizione t ra gl i studenti e ad intro-
durre nella produzione for t i spinte egualitarie e pressioni sull'organizzazione
del lavoro. Nessuno ce la regalerà; non è stato affrontato da nessuno nè a
livello d i governo, nè a sinistra i l problema del lavoro degl i student i ( a l
metà tempo c i ha pensato Pirel l i , ma non nel mondo adeguato: u n metà
tempo da casalinghe), sono però problemi che vanno aff rontat i e r isol t i .
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