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RAPPORTO SULLA FACOLTA' DI LETTERE DI TORINO

Le pagine che seguono sono tratte dal Rapporto sulla Facoltà d i Lettere

pubblicato a Tor ino nel maggio 1971 dai sindacati scuola della CGIL e della

CISL come contr ibuto al l 'anal isi d i una del le facoltà universitarie torinesi

che preparano gl i insegnanti. Si tratta di un tentativo di spiegare, ricostruen-

do la storia degli ul t imi dieci anni di una facoltà che funziona i n condizioni

non patologiche, come le scelte politiche dei docenti portino ugualmente alla

inefficienza totale dell'insegnamento e s i inseriscano perfettamente nel dise-

gno della pol itica governativa.

Quale significato ha riproporre i l problema del rapporto t ra formazione

universitaria e preparazione professionale nell'insegnamento i n un momento

in cui i neolaureati delle facoltà d i lettere già non trovano più impiego nel

proprio settore?

1. G i à nell'ottobre 1971 300 neolaureati (di tutte le discipline) non hanno

trovato impiego nella provincia di Torino, cioè in una situazione t ra le meno

drammatiche in campo nazionale per quanto riguarda l'impiego nella scuola.

Vengono ora i n luce i risul tat i d i t re processi che si sono sovrapposti negli

ul t imi quat tro o cinque anni : a ) i l for te rallentamento del le assunzioni d i

insegnanti che, dopo la grande espansione dell'inizio degli anni '60, è comin-

ciato press'a poco con i l 1967; b) l'incremento della popolazione studentesca

nelle facoltà umanistiche, come f rut to non già della trasformazione dell'uni-

versità i n università d i massa, bensì della necessità d i off r i re uno sfogo a i

diplomati disoccupati degli ist i tut i superiori; c) l a politica d i stabilizzazione

degli insegnanti i n servizio, che i l ministero della pubblica istruzione, dopo

averla ricusata per anni, ha cominciato ad attuare a partire dal 1968, con una

serie d i sanatorie — pol i t ica a cu i non sembra estraneo anche ' i l f ine d i

coprire quasi tut t i i posti disponibili con personale già integrato nella logica

corporativa della scuola come corpo separato, senza doversi più preoccupare

della preparazione professionale dei neolaureati attual i e futur i .

2. Ri spet to a questa situazione del mercato del lavoro degli insegnanti

la popolazione studentesca del le facoltà umanistiche s i può dividere al l ' in-

grosso i n t re' gruppi: a) una minoranza d i lavoratori studenti i quali, senza

prevedere d i cambiare i l lavoro attuale, o aspettandosi dall'acquisizione del

titolo universitario solo un miglioramento del proprio «status» professionale,

frequentano l 'università con i l f ine o d i aggiornamento cul turale generico

nel campo delle scienze sociali o d i compensazione al le scelte forzate fatte

nella scuola secondiaria; b ) una forte percentuale d i studenti i quali, pr i v i

di motivazioni specifiche intrinseche all'istituzione, non s i pongono i l pro-

blema del la propr ia destinazione professionale, anche pe r l a difficoltà d i

identificare a l ivel lo d i consapevolezza pol i t ica un propr io ruolo professio-

nale definitivo; c) una maggioranza di studenti che pensano a un inserimento

professionale nel campo dell'insegnamento, senza peraltro prender coscienza

della situazione del mercato del lavoro.

3. N o n sembra che la facoltà d i lettere dell'università d i Tor ino (ma i l

discorso vale p i ù i n generale per tut to i l gruppo del le facoltà umanistiche

in I t a l i a) neg l i u l t imi t r e ann i abbia preso coscienza d i questo t i po d i

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