

ghesia d i bloccare, a l ivel lo istituzionale, l e prospettive d i una ampl ifica-
zione del lo scontro d i classe. Questo non vuol di re che i giochi siano fat t i ,
né che s i sia realizzata una organica canalizzazione del lo scontro d i classe
entro l imi t i compat ibi l i col sistema. S i t rat ta d i un obbiett ivo t roppo am-
bizioso, né l a stessa st rut tura capitalistica i tal iana è i n grado d i operare
una così organica razionalizzazione. Significa però che l a borghesia ha rag-
giunto alcuni impor tant i obbiet t ivi qua l i una mad i o r e omogeneizzazione
del fronte politico, una adeguazione della stessa opposizione al le propr ie l i -
nee d i sviluppo, una maggiore aderenza dell'apparato statale al le esigenze
della repressione e, cosa ancor p i ù importante, una sensibile predisposi-
zione degl i st rat i intermedi a pol i t iche autoritarie.
Forse questa è una• delle conseguenze più gravi. E l o stesso par t i to co-
munista, da lungo tempo ossessionato dal problema del rapporto t ra classe
operaia e ceti intermedi, al punto d i averne fat to l'asse portante del la pro-
pria strategia, s i rende forse conto che a nul la è valso i l sacrificio d i una
prospettiva d i classe a favore del le ideologie degl i st rat i piccolo-borghesi.
I l sacrificio del la egemonia del la classe operaia i n funzione del la alleanza
coi ceti medi non ha portato la piccola borghesia entro la prospettiva — sia
pure r i formista — d i uno sviluppo al la lontana socialista ma, a l contrario,
ha rafforzato l a propensione d i questi st rat i ad essere disponibi l i per un
disegno repressivo. Questa è l a realtà d i oggi: e se a l
PCI
può servire d i
consolazione la vi t tor ia d i partito, se a qualche gruppo minor i tar io può ba-
stare la considerazione (che è veramente al d i l à del la nostra portata) che
la classe operaia mostra la propria forza e autonomia votando
PCI,
a noi non
resta che rifiutare la validità di entrambe queste affermazioni per riconoscere
invece che, dopo questo episodio elettorale, l a l ot ta pol i t ica, l e prossime
scadenze del la lot ta d i classe sono destinate a svolgersi i n condizioni p i ù
difficili.
* * *
MAGISTRATURA E POLIZIA
L'inchiesta sul caso Feltrinel l i e le al tre grandi inchieste milanesi della
primavera 1972 hanno mostrato con chiarezza che anche le più blande garanzie
formali della l ibertà dei cittadini sono venute a mancare. Lo dimostrano, t ra
l'altro, le migliaia di perquisizioni e gl i arresti compiut i a catena per setac-
ciare g l i ambienti del la sinistra extraparlamentare, at t i autorizzati indiscri-
minatamente e quasi mai mot ivat i con decenza, d i fronte a i qual i non v i è
stata possibilità d i control lo e d i reazione legale: i l sospetto, anche i l p i ù
assurdo o ridicolo, è divenuto indizio sufficiente per operazioni decisamente
orientate a conseguire r isul tat i pol i t ici e che hanno trovato sistemazione i n
provvedimenti in cui ciò che conta è soltanto la f i rma d i un magistrato
(1) .
(1) La motivazione degli ordini d i perquisizione si è ridotta nel migliore dei casi a
una formula di questo genere:
«Letto i l rapporto dell'Ufficio politico della Questura d i c o n i l quale si chiede
di perquisire l'abitazione d i
;
considerato che i mot ivi a fondamento appaiono
attendibili e che i n detta abitazione s i troverebbero armi , materie esplodenti, documenti
o quanto altro da porre in relazione con l 'attività delittuosa delle Brigate Rosse, dei GAP
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