

di questa teoria: l a lotta di classe non si prefigura, si organizza, e si
inventa organizzandola.
Si vede bene che tutte queste teorie hanno un carattere idealistico,
si basano sulle idee confuse e sui sentimenti come il
piacere,
la
conten-
tezza, il riconoscimento (da parte degli operai), la prefigurazione e l'anti-
cipazione
(da parte delle avanguardie), la
paura
e
l'imbarazzo
(dei pa-
droni e della polizia). Esse hanno un netto carattere piccolo borghese
edesprimono una concezione velleitaria e confusa del rapporto tra
avanguardie e massa.
Altri compagni capiscono che i l problema di fondo è l'egemonia
proletaria nei confronti di questi strati piccoloborghesi che si radica-
lizzano: ma vedono in modo sbagliato questa egemonia, e (estremiz-
zandoquesta posizione) sembrano sostenere: per battere il terrorismo
bisognache lo dirigano i proletari. E' un concetto sbagliato di egemonia
del proletariato. Infatti i l terrorismo è sbagliato proprio come linea
politica e non solo perché non è diretto dagli operai. La rivoluzione
si fa non quando le varie lotte delle diverse classi sociali avvengono
contemporaneamente contro i l grande capitale, ma quando la classe
operaia ed i l suo partito di avanguardia sono capaci di prendere in
mano la direzione politica della lotta di tutte le classi contro l'imperia-
lismo e la grande borghesia, e non solo con un
coordinamento
delle
iniziative di lotta ma con un programma politico che vede egemone la
classeoperaia.
Altri compagni ancora confondono il problema della lotta contro i
fascisti con il terrorismo. Questa teoria della
protezione
e della
difesa
dice: quando i fascisti attaccano gli operai e le masse popolari, va bene
al proletariato se c'è una organizzazione che li difende, anche se non si
èmai vista prima, anche se arriva, colpisce e se ne va. Conquesta teoria
si rischia di confondere i compiti delle avanguardie con quelli di massa.
Infatti quando le squadracce fasciste attaccano gli operai e gli studenti,
l'esperienza insegna che solo la mobilitazione di massa, ben diretta ed
organizzata, può batterli e sconfiggerli sia sul piano della forza sia su
quello politico. In questo caso i comunisti si preparano non solo lavo-
rando per creare una coscienza di massa antifascista rivoluzionaria, ma
ancheorganizzando quei comitati,
interni
alle fabbriche e alle scuole,
capaci di iniziare, dirigere, organizzare la lotta contro i fascisti. Perciò
leavanguardie devono non solo creare questa coscienza e questa orga-
nizzazionema devonosostenerla con tutte le loro forze, aiutandola attra-
verso informazioni, istruzioni, collegamenti ecc. Ma l'organizzazione di
avanguardia non deve mai
sostituirsi
all'azione delle organizzazioni di
massa. Se queste ultime sono deboli, non bisogna sostituirle — perchè
così si indeboliscono del tutto — •ma si deve lavorare per crearle e
rafforzarle.
GiancarloAbbiati