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borghese di giustizia proletaria. E' falso che gli atti terroristici impauri-

scano la borghesia. Forse qualche capo o capetto si sentirà meno sicuro,

ma la grande borghesia si fa beffe del terrorismo, anzi se lo alleva per

darsi un alibi e intensificare la sua criminalità contro i l proletariato.

Alcuni compagni hanno scritto su un volantino «Quale padrone si sente

sicurostasera?», in realtà, i padroni, con intuito più sicuro di questi

compagni, è molto tempo che hanno paura e non già degli atti terrori-

stici, ma della lotta di classe e dei suoi possibili sviluppi rivoluzionari.

Il terrorismo esercitato da piccoli gruppi di intellettuali, non inde-

bolisce per sestesso il proletariato. Perchè il proletariato è estraneo al

terrorismo degli intellettuali, che esprime la contraddizione tra questa

piccolaborghesia e il grande capitale. I l grande capitale cerca però di

approfittare di questa grossa contraddizione tra le forze rivoluzionarie

per spargere idee borghesi tra il proletariato, per sfiduciarlo nel possi-

bile sviluppo armato della lotta di classe, per dimostrare che sul piano

militare e poliziesco il potere borghese è imbattibile (ed è vero che oggi

i gruppi terroristici hanno fatto una magra figura da questo punto di

vista, vedi vicenda Brigate rosse, Baader-Meinhof ecc.). Chi invece

viene indebolito direttamente dai gruppi terroristici sono le avanguardie

rivoluzionarie.

Infatti in un periodo come questo, in cui le forze rivoluzionarie

sonochiaramente incapaci di dare una direzione politica generale e

complessiva alla classe operaia e ai suoi alleati, sia per scarsità nume-

rica sia per difficoltà oggettive e soggettive, se i migliori rivoluzionari si

mettono sulla via del gruppo terroristico, chi farà un buon lavoro di

massa, chi darà al proletariato gli strumenti per crearsi il suo partito?

E' anche per questoche conviene ai grandi capitalisti spingere i migliori

rivoluzionari sulla via del terrorismo. E perchècascare in questa trappola?

3.

Lenin contro i socialisti rivoluzionari

(sostenitori del terrorismo degli

intellettuali)

Sullaquestione del terrorismo quasi tutti i giornali della sinistra si

sono riempiti di citazioni di Marx e di Lenin, più o meno abilmente

camuffate in un discorso differente, con lo scopo di dimostrare che

Leninsosteneva su questa questione proprio la tesi di questo o quel

gruppo o partito. In realtà se uno leggeva bene (con un minimo di

conoscenzadella storia) si rendeva conto che, neanche stiracchiandoli,

questi passi famosi dimostrano le tesi di chi li cita in pompa magna.

L'Unità ad esempio cita passi di Lenin contro il terrorismo per dimo-

strare ciò che Lenin ha sempre negato: che lo Stato borghese non si

abbatte con la forza armata del proletariato, ma con la trasformazione

progressiva e graduale della democrazia borghese. Ma anche i compagni

di Potere Operaio, riempiono di citazioni il loro giornale per affannarsi

adimostrare l'indimostrabile: che Lenin fosse favorevole all'azione terro-

ristica dei piccoli gruppi di intellettuali (e invece li ha sempre criticati

afondo).

La tesi revisionista (che lo stato borghese si cambia e non si abbatte

eperciò i l terrorismo è provocatorio) è troppo nota per tornarci su.

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