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reazionaria della borghesia usa il terrorismo fascista per massacrare i

compagni e chiudere a destra le contraddizioni inter-borghesi, prepa-

rando le istituzioni dello stato allo scontro diretto contro il proletariato;

l'ala sinistra, la grande borghesia, usa sino in fondo i l terrorismo di

sinistra, con un piano molto più lungimirante e realista, per screditare

in anticipo l'idea della lotta armata popolare e per spingere i migliori

rivoluzionari sulla via del terrorismo. I n questo modo sarebbero gli

stessi rivoluzionari a legittimare di fronte allemasse l'idea che la grande

borghesiasparge della rivoluzione: che cioè essa sia un complotto, un

colpo di stato. C'è oggi, dopo la campagna Feltrinelli, una vera e propria

provocazione della borghesia contro i rivoluzionari: dicono i grandi capi-

talisti: perchè voi rivoluzionari non fate i terroristi?

2.

1 gruppi terroristici

di

sinistra.

Alcuni compagni, negli ultimi anni in Europa, hanno scelto la via

del gruppo terroristico. Bisogna però subito precisare che se si rifacesse

la storia della formazione di questi gruppi terroristici, si potrebbero

trovare le tracce concrete di questaprovocazione della borghesia: voglio

dire che si troverebbe in molti casi un intervento diretto, politico, di

spie ed infiltrati per spingere questi gruppi verso il terrorismo. Questo

andrebbe verificato e in ogni caso non giustifica il giudizio revisionista,

chesono tutti provocatori, ma è certo che soprattutto nei gruppi italiani,

ha agito questa spinta dei provocatori. (Altro discorso va fatto per la

Germania e per gruppi tradizionali come l'ETA).

Questi gruppi, che vengono chiamati Brigate rosse, GAP etc., hanno

tutte le caratteristiche dei gruppi terroristici: non sono legati a settori

di massa, tutte le loro strutture sono non clandestine, perchè la polizia

leconoscebene (come dimostrano i fatti), ma sconosciute e misteriose

per le masse. Non fanno nessun livoro di massa e non hanno nessuna

capacità di gestione a livello di massa. Non sono riconosciuti in alcun

modo dalle masse, perchè la loro clandestinità non è in funzione del

lavoro di massa, come hanno sempre sostenuto i marxisti rivoluzionari,

ma in funzione degli atti terroristici. Il terrorismo ha in generale, e anche

oggi, radici di classe.Oggi esso è precisamente l'espressione della radica-

lizzazione di alcuni settori di intellettuali progressisti contro i l grande

capitale e i reazionari. Questi intellettuali sonospessoseguiti da tecnici,

impiegati, (qualche sottoproletario), cioè da altri settori della piccola

borghesia che si radicalizza nella lotta. Poichè sono espressioni della

piccola borghesia intellettuale, le contraddizioni tra i terroristi e la

classe*operaia e i marxisti rivoluzionari sono evidentemente contraddi-

zioni interne al popolo; forse le contraddizioni più acute e tragiche

all'interno del popolo, ma sempre all'interno del popolo. Chi negaquesto,

come i revisionisti, ma anche altri compagni rivoluzionari, sostenendo

la tesi che sono tutti provocatori, si comporta in modo opportunista. I

comunisti infatti devono battere i l programma terrorista non dicendo

chesono tutti provocatori, ma analizzando le radici di classe del terro-

rismo, attaccandolo politicamente per i l suo carattere borghese, spin-

gendo i compagni a diventare dirigenti proletari e comunisti e non già

abili terroristi.

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