

fico», nel senso deteriore del termine. Le categorie di un pensiero sono confron-
tate con le categorie di un altro: migliore, più elevato, è ciò che, in una analisi
di questo genere, appare più rigoroso. Ogni passaggio dialettico, quando pure
esiste, è da costruzione teorica a costruzione teorica. Le implicazioni fra pensiero
epratica sono ignorate. Ciò che si riconosce magari pregevole in politica può
esseresottoprodotto a livello teorico: si adotta la dialettica dei distinti ( fonda-
mento ora e sempre di ogni accademia). L'originalità del pensiero di Mao sta
principalmente nel fatto che è i l primo grande tentativo di attuazione di quello
che in Marx restava un preannuncio e un auspicio: la fine del pensare filosofico
nel senso a cui ho accennato prima — e il sopravvenire di un pensarecollegato con
la pratica. S. ha pienamente individuato questo carattere radicale e creativo del
pensiero di Mao quando lo ha definito «ideologia pratica»: non già partendo da un
postulatomarxista, ma attraverso l'analisi condotta in un certo modo,
attraverso
un proprio comportamento pratico nel lavoro teorico.
C'è chi ha scambiato Franz Schurmann per un
China watcher.
Al contrario,
la sua opera segna la sconfitta anche dei
China watchers,
nell'ambito della più
generale sconfitta dei precedenti orientamenti degli orientalisti americani, di cui
ci informa ampiamente Martinelli. Chi volesse giudicarlo alla stregua di un
China
watcher
non capirà nulla di questo libro. Dal punto di vista degli indovinelli a
proposito di quale dirigente sia il leader di questa o di quella corrente di opinione,
S.commette diversi errori. E qualche errore si rileva, col senno di poi, anche
in alcuni degli esempi di interpretazione che egli fa del sistema di comunicazione
chiuso dei comunisti cinesi — del resto, con molte riserve e grande prudenza.
(Egli stesso dice chiaramente che non è suo proposito tentare di queste interpre-
tazioni specifiche). Aggiungerò che — salvo non si sia cronisti di professione
èsempreabbastanzasciocco dedicarsi a ricerche di questo tipo. Per molta gente,
anche fra quelli che si ritengono politicamente impegnati, è molto importantesapere
dov'è Lin Piao; mentre importa poco o nulla cercar di capirequalcosadellasostanza
dei conflitti e degli indirizzi politici e sociali attualmente in corso in Cina. Questi
atteggiamenti sono i l prodotto incrociato delle pseudodemocratiche concezioni
borghesi e dello stalinismo: due ingredienti la cui presenza nelle testeeuropee è di
graveostacolo a capire qualcosa della Cina di oggi.
Quello che conta nell'opera di S., anche dal punto di vista dell'informazione,
è i l complesso di strumenti interpretativi che egli ci fornisce. (Grazie all'uso di
questi, è riuscito — unico in Occidente, per quanto mi consta — a individuare
prima dell'inizio della rivoluzione culturale l'esistenza di linee politiche contrap-
poste fra i comunisti cinesi, i contenuti fondamentali dei due indirizzi, anche nel
'loro variare e articolarsi nel tempo, e i modi in cui posizioni differenti potevano
convivere, contraddirsi e alternarsi: le forme cioè della dialettica politica comu-
nista cinese — radicalmente differente ma senza dubbio non meno effettiva di
quella ipotizzata nei paradigmi democratico-borghesi).
Fra le categorie individuate da Schurmann non è quasi mai possibile identi-
ficare le une con sceltemaoiste, e le opposte con scelte — poniamo — antimaoiste.
Una identificazione del genere si potrebbe chiederese si trattasse di categorieappar-
tenenti a quella che l'a. chiama «ideologia pura». Le categorie dell'ideologia pratica
nonsono principi ma strumenti concettuali che interpretano e definiscono fatti e
indirizzi contraddittori. Sono elementi teorici di una dialettica pratica. Un esempio:
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