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L I B R I

IDEOLOGIA E SOCIETÀ IN CINA

E' finalmente comparsoanche da noi questo libro (Franz Schurmann,

Ideolo-

gia, organizzazione e società in Cina dalla liberazione alla rivoluzione culturale, I l

Saggiatore, 1972, L. 6.000), per riconoscimento unanime strumento indispensabile

allaconoscenza della società cinesecontemporanea. La sua validità non è compro-

messa,nella sostanza, dal ritardo della pubblicazione in italiano rispetto al periodo

in cui è stato scritto — prima della rivoluzione culturale. (L'ultimo centinaio di

pagine, relativo appunto alla rivoluzione culturale, è stato aggiunto mentre questa

eraancora in corso, in occasione della secondaedizione americana).

Come è evidente non appena ci si accinge a questa lettura — e come ripetu-

tamente sottolinea Alberto Martinelli nella prefazione — gli strumenti di analisi

di cui Schurmann dispone non sono marxisti. Egli si è formato alla scuola della

sociologia occidentale e impiega categorie derivate da Mannheim, Schumpeter,

Parsons,Weber. Si può aggiungere che la sua ideologia personale è di tipo razio-

nalistico per quanto riguarda le strutture concettuali, e di tendenzaneoanarchica

per quanto riguarda le inclinazioni politiche.

Il punto di partenza è dunque tale da far storcere il nasoa tutti i custodi della

purezza del dogmamarxista (1). ( I quali custodi non solo sono riusciti a imbal-

samareMarx e perfino Lenin, facendoneoggetto di eruditi esercizi filologici, manon

sonostati capaci di darci finora un'opera valida sulla rivoluzione cinese— un'opera

di qualsiasi tipo, dal reportage all'analisi politica, ideologica o strutturale. Per

non parlare degli interpreti sovietici, per i quali rimando agli accenni fatti da

Martinelli nell'introduzione, e alla scelta di testi pubblicata recentemente nella

rivista «Ideologie»).

Fra i custodi della purezza non si collocano solo i conservatori, quelli che

appartengono politicamente all'area riformistica della sinistra ufficiale, ma anche

alcuni fra quelli che si definisconoseguaci del pensiero di Mao. Nei primi troviamo

undogmatismo coerente, informato e squallido; nei secondi troviamo a volte una

ricorrente vocazione a tornare indietro dai venti ai cinquant'anni; ma una uguale

assenza di «coraggio di pensare e di agire», per usare le parole di Mao.

Il carattere che contraddistingue l'opera d i S. è non solo la dimostrata

capacità, ma anche i l coraggio d i pensare. S. adopera, come tutt i e sempre,

l'arsenale teorico di cui dispone. Ma nè l'arsenale nel suo insieme nè alcuna delle

suecomponenti si distorcono mai a quadro-struttura della costruzione. Gl i stru-

menti che egli usa

non si -sostituiscono

all'oggetto dell'indagine. I l punto d i

partenza è di accordare, per così dire, una ragionata fiducia a questo oggetto, cioè

alla rivoluzione e alla società cinese e alle regole che la governano. Non si sogna

neppure di voler sostituire o sovrapporre a queste regole interne all'oggetto i

propri soggettivi strumenti di indagine.

Questomodo di procedere ha origine da una incondizionata fiducia nella

ragione — intesa nel senso lato di intelligenza, di capacità dell'uomo di compren-

dere ciò che è dell'altro. La fiducia nasce sul presupposto che l'altro è partecipe

(1) Questi si adoperarono dapprima affinchè l'opera non fosse tradotta nè letta, assimilandola

alla produzione dei

China watchers

e dei sociologi volgari; e oggi cercheranno d i disto-

glierne i lettori, magari sotto i l pretesto che è invecchiata.

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