

cesso di offerta di forza-lavoro rende impossibile al sindacato un'efficace di-
fesa dei lavoratori periferici, e la mancata azione sindacale e sindacalizza-
zione a sua volta è condizione della persistenza e riproduzione delle attività
economiche 'regressive'.
L'assenza relativa della fabbrica come sistema razionale d i rapporti
sociali e l a conseguente dispersione e molteplicità delle esperienze lavora-
tive. oscura l'evidenza dei rapporti sociali d i produzione e quindi l a na-
tura del conflitto di interessi che oppone le classi. Esperienze lavorative pre-
carie, saltuarie e discontinue (nel senso di non cumulazione delle esperienze
di lavoro) impediscono anche lo sviluppo di quel legame all'esperienza la-
vorativa
( 'work commitment',
secondo l a definizione d i Morse) senza i l
quale non può esistere quella integrazione
oggettiva
(14) della classe operaia
nel sistema produttivo che la costringe a porsi in prima persona i problemi
della natura dei rapporti di produzione e del meccanismo di sviluppo com-
plessivo.
Tutto quanto precede viene detto non per negare la natura proletaria e
la centralità politica degli strati periferici• del proletariato, ma per sotto-
lineare i problemi che occorre affrontare teoricamente e praticamente nella
fase attuale, poichè siamo convinti che bisogna comprendere l a 'disgrega-
zione' per capire i n cosa debba consistere l'aggregazione e l'unificazione
politica.
5. Sul l a borghesia del sottosviluppo.
Senza pretese d i competezza, è però opportuno accennare al la com-
plessità degli strati medi e alti che, nel loro complesso, vivono di sottosvi-
luppo: ricavandone occasioni di lavoro e fonti di reddito, e soprattutto ge-
stendolo contro gli interessi delle classi subalterne. Si tratta di quella parte
della borghesia media e alta che è la base sociale della nuova struttura di
potere nel Sud, anche se in tutta una serie di alribiti decisionali può venire
scavalcata e a sua volta dominata dalle frazioni predominanti del grande
capitale nazionale e internazionale. Essa gestisce realmente i l potere a l i -
vello locale e regionale in conto proprio o di altri; contro la barriera dei
suoi interessi costituiti si scontrano quelli di tutti gli strati subalterni. L'in-
sieme dei gruppi componenti questa zona medio-alta della struttura sociale
è sia compatto che complesso; v i sono contraddizioni a l suo interno, ma
pur variando la composizione di questo blocco, nel suo complesso esso sem-
bra notevolmente stabile, proprio grazie alla sua articolazione insieme eco-
nomica, politica e amministrativa.
Tralasciamo qui gli strati che traggono i l reddito da attività terziarie
minori, per concentrarci invece su alcuni altri settori: l'industria edile, l'in-
dustria media e medio-piccola orientata prevalentemente al mercato locale
(in qualche raro caso in funzione di fornitrice di grandi aziende impiantate
al Sud), e la nuova professionalità.
(a) Quanto all'industria edile si può ipotizzare che i l suo primo im-
pulso sia venuto dall'investimento di capitali prodotti nel settore agricolo
in un settore in cui non poteva esserci concorrenza da parte di aziende set-
(14) Sul concetto d i 'work commitment', cfr. Morse,
op. cit.;
sull'idea d i 'integrazione
oggettiva' v. Serge Mallet, «Intégration objective et intégration subjective», in G.
Balandier (ed.),
Sociologie des mutations,
Editions Antropos, Parigi, 1970.
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