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i rappor t i sociali d i produzione, che s i esprimono per l'operaio come cost i

elevati ( i n termini d i orario, carico d i lavoro, nocività, ecc.) pe r riuscire

a garantirsi un l ivel lo d i v i ta 'adeguato'; ma l a crescente impossibi l ità d i

procurarsi t rami te i l lavoro, cioè i l salario, determinati beni essenziali, co-

me una casa decente, l o studio dei f igl i ecc., tende a f a r divenire fonte d i

conflitti l o stesso meccanismo economico-sociale del lo sviluppo capitalistico.

Le contropart i quindi sono sia i l capitale che l o stato ( i n senso lato come

gestore pol i t ico del lo svi luppo).

Per la classe operaia periferica la situazione è complementare: deve di -

fendere i n pr imo luogo le basi del la propria sussistenza ( i l posto d i lavoro

anche se precario e sottopagato, la possibilità di fare lavori part-time, ecc.),

deve sopportare cost i anche p i ù elevati del la classe operaia centrale p u r

di godere i l di r i t to al lavoro e d i non cadere nella sfera della massa margi-

nale; l e interessa quindi p i ù l a stabi l i tà del posto d i lavoro e del reddi to

che l a modificazione del le condizioni d i lavoro: quest i obiet t ivi hanno co-

me controparte più l o stato che la classe dei capitalisti, p i ù i l meccanismo

di svi luppo che i rappor t i d i produzione. Naturalmente s i t rat ta d i di ffe-

renze relative, s ia pe r i l nesso t r a queste due f on t i del le contraddizioni

(nesso che però deve essere i n gran parte ancora acquisito al la coscienza

delle masse proletarie, e Reggio Calabria l o dimostra), che per l a gradua-

lità che d i fat to esiste nel passaggio dall'uno al l 'al tro strato del proletariato

industriale.

Tut t i quest i obiet t ivi esigono per l a loro natura l'azione col lettiva or -

ganizzata del lo strato interessato; tut tavia nel caso del la classe operaia pe-

riferica sembrano esistere maggiori occasioni per una soluzione individuale

del problema del la sussistenza (s i a pe r i l distacco non ancora totale da

mezzi d i produzione i n cer t i casi, sia per l a maggiore dipendenza da mec-

canismi cl ientelari). Inol t re è probabile che essa, propr io per l a sua rela-

tiva peri ferici tà, s i a costretta a lot tare pe r obiet t ivi immediat i e di fen-

sivi (posto di lavoro). Quindi presa isolatamente non è i n grado, né al l imi -

te interessata, a l l a liquidazione del le condizioni del la propr i a privazione

tramite l 'azione col lett iva sindacale e pol i t ica. Solo al leata e sot to l'ege-

monia del la classe operaia centrale può essere messa i n grado d i l iquidare

la propr i a posizione d i classe operaia

"peri ferica".

D' al t ra parte, non è

escluso che la classe operaia centrale tenda, specialmente i n fasi recessive,

a difendere i propr i vantaggi marginali rispetto al lo strato immediatamente

inferiore de l proletariato, l imi tandosi a manifestazioni d i sol idarietà ge-

nerica con esso. Infine, non si deve dimenticare che — grazie al la maggiore

sindacalizzazione, al la central i tà del la sua funzione produtt iva, a l t i po d i

organizzazione economica i n cu i è collocata, ecc. — l a classe operaia cen-

trale è mol to p i ù i n grado d i quel la periferica d i tradurre i n r isul tat i po-

sitivi gl i obiett ivi d i lotte congiunte. Nel la fase attuale si prof i la una prova

decisiva per i l collegamento non casuale t r a i due st rat i : l a lot ta cont ro

i l fenomeno degl i appalti.

4.2. Condizioni della formazione della classe operaia.

Per terminare occorre sottolineare un fat to cui abbiamo già accennato

in precedenza: l a relativa -assenza del la fabbrica capitalistica nel processo

di svi luppo ineguale nel Sud. Con questo intendiamo d i re che condizione

essenziale della formazione della classe operaia come classe è — come spesso

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