

media, garanzie contrattuali e sindacali ecc., è concentrata nel settore mo-
derno; l a sezione della forza-lavoro 'debole' coincide invece con l'insieme
degli altri settori, e specialmente con quelli a minore produttività. Nel corso
della fase di 'maturità precoce' è venuto stabilizzandosi anche un rapporto
tra i vari settori, nel senso che i l primo, moderno, è molto ristretto, anche
in termini di forza-lavoro percentuale occupata, mentre negli al tri si con-
centra la maggioranza della forza-lavoro. Non trascurabile resta infine anche
il complesso delle attività pre-industriali, artigianali e commerciali, con-
dotte su base familiare o non.
Si deve infine ricordare l a crescente rilevanza, specialmente nel Meri-
dione e nella fase di relativa stagnazione nella crescita di posti d i lavoro
produttivo e in presenza di un'offerta sovrabbondante di forza-lavoro qua-
lificata, del settore 'pubblica amministrazione' ( i n senso lato).
Indipendentemente da ulteriori specificazioni, s i vuole affermare che
nella fase di maturità precoce si ha una crescente differenziazione del mer-
cato del lavoro, con conseguente stratificazione della forza d i lavoro. Le
divisioni così emergenti all'interno del proletariato e in generale delle classi
subalterne costituiscono i l principale problema politico e sindacale per l a
classe operaia, l a principale ragione della sua debolezza.
Lo sviluppo ineguale, nel corso della fase di maturità precoce, produce
una specifica
disgregazione sociale,
che — a livello della struttura della for-
za-lavoro — oltre a manifestarsi nelle differenze accennate i n precedenza
rispetto al mercato del lavoro, risulta dalla concomitanza di processi quali:
la contrazione del saggio di attività, la distinzione t ra componente forte e
componente debole della forza-lavoro, la concentrazione della 'perificità' su
certi gruppi della popolazione, in certi settori e regioni, infine nel crescere di
situazioni di disparità socio-economica e del senso di deprivazione relativa.
Questi processi vanno colti nella loro unitarietà, in modo da ricostruire in
diverse dimensioni le contraddizioni dello sviluppo ineguale.
4.1.
G l i interessi d i classe
Passiamo ad esaminare alcune implicazioni di quanto detto finora per
la formazione e l'aggregazione degli interessi nella classe operaia. I n via
preliminare possiamo distinguere nella classe operaia t r e componenti o
strati: l a classe operaia "centrale", l a classe operaia "periferica" ( o pre-
caria), la massa marginale ( in quanto occupata). Tralasciamo naturalmente
ulteriori differenziazioni dovute alla struttura delle qualificazioni e a l red-
dito, al rinnovo biologico, ecc.
(a) La
classe operaia "centrale",
concentrata nella cantieristica, nella me-
talmeccanica, nella siderurgia, nell'industria dei mezzi d i trasporto, nella
petrolchimica, nelle aziende tessili, nella ceramica, nel vetro, ecc.; gode di
alcuni vantaggi relativi, a livello salariale, normativo, sindacale, ma è espo-
sta alle forme più intense di sfruttamento capitalistico razionale. Ad essa
possono essere imputati i seguenti interessi strategici:
garantirsi la continuità del rapporto di lavoro;
garantirsi incrementi salariali tendenzialmente non inferiori a quelli della
•produttività dell'azienda e di quella media del settore di attività;
garantirsi una qualche forma d i carriera o almeno l a cumulazione d i
vantaggi per anzianità;
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