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— evitare la dequalificazione;

evitare le conseguenze derivanti dall'eccesso del carico di lavoro e dalla

nocività (subordinatamente agli altri obiettivi).

Questi sono obiettivi centrati sull'esperienza del lavoro i n fabbrica ed

hanno come controparte diretta nella lotta e nella contrattazione i l pa-

dronato; da notare anche che alcuni obiettivi sono formulati i n positivo

come incremento di risorse disponibili, altri in negativo come tentativo di

ridurre a l minimo certe conseguenze negative del lavoro nel 'settore mo-

derno'.

Ci sono poi obiettivi più generali, non centrati sulla "fabbrica", ma sulla

"città" e che hanno come controparte le autorità pubbliche:

— evitare di cadere in uno degli strati proletari inferiori, anzi tentare l a

promozione sociale della propria famiglia, magari i n via indiretta tra-

mite la scolarizzazione dei figli;

— evitare un'eccessiva ghettizzazione della propria esistenza, cioè i n po-

sitivo — richiesta di servizi sociali (compresa la casa) e riforme.

(b) La

classe operaia periferica,

concentrata nell'edilizia, negli appalti,

nella piccola e media industria operante prevalentemente su mercati re-

gionali, spesso marginale o gestita sulla base del credito politico e con men-

talità speculativa, ha invece i seguenti interessi:

— ridurre al minimo l a precarietà del rapporto di lavoro o garantirsi al-

meno un reddito annuo minimo complessivo (questo implica utilizzare

possibilità di lavoro part-time, o cercare d i ottenere integrazioni e ga-

ranzie del reddito anche di tipo 'assistenziale');

— garantirsi incrementi salariali che coprano i l costo crescente della vita,

indipendentemente dagli incrementi di produttività e non far aumentare

il proprio deprivilegiamento rispetto al lo strato superiore della classe

operaia;

gli altri obiettivi sono del tutto subordinati ai primi; tuttavia assumono

crescente rilievo obiettivi intesi a d evitare d i cadere definitivamente

nella massa marginale, e obiettivi miranti a garantirsi alcuni servizi so-

ciali essenziali, anche senza particolari standards qualitativi (casa).

(c) La

massa marginale,

i n quanto sotto-occupata, i n genere• dispersa

in attività semi-industriali, artigianali, terziarie svolte con un'organizzazione

del lavoro che prescinde dalla 'fabbrica capitalistica, è interessata a:

— garantirsi un reddito di sussistenza nel breve periodo di qualunque fonte

(lavoro, servizi personali, 'devianza'), compresa l'assistenza pubblica, l e

risorse distribuite da clientele, ecc.;

— cercare di entrare a far parte della classe operaia periferica.

Obiettivi più articolati difficilmente emergono, anche perchè v i è un

forte adattamento coatto alla condizione d i marginalità, con parallelo svi-

luppo di interpretazioni sottoculturali d i tale condizione.

Per riassumere gl i interessi imputabili a i t r e strati del proletariato,

possiamo dire che la classe operaia centrale ha interesse a partecipare in

modo crescente ai vantaggi dello sviluppo economico a costi (fisici, psichi-

ci, sociali) decrescenti; l a classe operaia periferica ha interesse ad un'occu-

pazione stabile a livelli di reddito prossimi, ma superiori a quelli di sussi-

stenza (definita culturalmente e contestualmente); l a massa dei marginali,

infine, ha interesse a garantirsi

comunque

un reddito di sussistenza.

I l fuoco delle contraddizioni subite dalla classe operaia centrale sono

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