Table of Contents Table of Contents
Previous Page  31 / 48 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 31 / 48 Next Page
Page Background

Una esecuzione sommaria d i atteggiamenti « elusivi », fare un pro-

cesso e giust iziare c i sembrerebbe t roppo semplicistico e sarebbe da

parte nost ra eludere l e ragioni rea l i d i quell'atteggiamento elusivo.

Analizzando piuttosto lo scritto, troviamo, a mio avviso, meno generi-

camente e p i ù specificatamente, l'esaltazione ret tor ica d i una « fuga

metafisica » — come di un'ascesi irrazionalistica — posta quale supremo

atto d i l iber tà e d i soluzione d i una cr isi , d i u n conf l i t to non cono-

sciuto — o non accettato — nei suoi termini real i-sociali, anche se acu-

tamente avvertito.

Al d i là delle f inzioni « metafisiche », tuttavia, e del le spinte eva-

sive, s i put, scoprire — e valorizzare i n cer t i l imi t i — una « ricerca »

e una « umanità » che obiettivamente e violentemente met te a fuoco

i l tema della l ibertà del l ' individuo contro le soffocazioni che un assetto

sociale opera ai danni di questo individuo, schiacciato, muti lato ed estra-

niato da se stesso, prigioniero d i forze estranee incontrollate e incon-

trollabili.

Certo qui i l discorso si complica, si allarga e si precisa; incappiamo

nel solito concetto, spesso deformato e « metafisicizzato », d i

alienazione

umana.

D i essa i l marxismo delucida l 'or igine concretamente storica

ed economica: t u t t av i a a noi , pe r i l momento, non interessa alcuna

professorale ed immediata « delucidazione ». Una vo l t a stabi l i to che

esiste i l « problema della l ibertà », o che esiste — dopo i l problema del-

l'alienazione — i l problema della « disalienazione » (dato che, se l 'al ie-

nazione o i l t ipo o i t i p i d i essa che noi conosciamo hanno una precisa

matrice storica, vengono anche riconosciuti nel carattere relativo stori-

camente transitorio), r isul ta chiaro che volendo discutere e vagliare le

possibilità rea l i

d i questa l iber tà, dobbiamo calarci e discutere de l

«contesto », del la società, del le classi (che Vi t tor io De Capraris deno-

mina pudicamente « categorie »), pe r chiar i re l a natura de i rappor t i

che intercorrano f r a l ' individuo e l a società, l ' individuo e l a classe,

la classe e la cultura, tra le classi (rapport i di lotta), per districare questi

intricati rapport i riuscendo finalmente a situare se stessi i n un mondo

«conosciuto » e « negato » at t ivamente e d efficacemente quando s i

scopre che l'esigenza « umana », la « propria » esigenza coincide con l a

necessità storica del la lot ta anticapitalistica e del la rivoluzione pi 'ole-

tana. Fare opera concreta d i storicizzazione, vincere progressivamente

le sollecitazioni al l '« irrazionale »,

vincere l'inconscio, cioè Hi t ler.

L ' i n-

• d i v i d u o deve storicizzare l ' individuo « introietto », cioè « estrovertirlo »

per consentirgli d i comprendere l e ragioni (che al t r iment i diverranno

metastoriche, meramente psicologiche) e la validità di quella introiezione

e di quel monologo interiore che ora per forza si evolve e si emancipa

tramutandosi nel suo opposto, divenendo cioè dialogo,

socializzandosi,

per ricusare l'esasperazione e l a disperazione nichi l ist ica d i u n inte-

riorismo malato, patologico.

1

- 3 1