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IL F R A N C O T I R AT O R E

Fidel Castro:

contro i l settarismo

Durante l e pubbliche onoranze

rese al la memoria d i José Anto-

nio

Echeverria

mono negl i avve-

nimenti del 13

marzo

1957, la per-

sona incaricata d i leggere i i «

Te-

stamento

politico » del caduto sal-

t?), pe r

ordini

superiori, i l capo-

verso che diceva: «

Crediamo giun-

to il momento di fare il nostro do-

vere, confidiamo che l a purezza

delle nostre intenzioni ci attiri i l

favore d i Dio per ottenere l'im-

pero della Giustizia nella nostra

Patria ».

F i de l Castro, accortosi

della cosa, presa l a parola subito

dopo, fece

un

lungo,

duro

attac-

co all'atto di censura, da cui stral-

ciamo alcune frasi : « Saremo not,

compagni, così vigl iacchi e così

privi d i cervello.., d a sopprime-

re t r e righe?... Tagl iamo c i ò i n

cui eg l i credette? E c i sentiamo

confusi semplicemente da ciò che

egli possa aver pensato

o

creduto

in materia d i religione? Che raz-

za d i fiducia nel le

proprie

idee è

questa? Che razza di

concetto

del-

la Storia è questa? Come s i pub

concepire la Storia in maniera co-

si miserabile?... Una simile vigliac-

cheria

l a si potrà chiamare « con-

cezione dialet t ica de l l a stor ia »?

La si potrà chiamare «marxismo»?

No!... E i l tragico è che i l compa-

gno che ha ricevuto l'ordine di ta-

cere questo, è u n poeta, e f r a i

suoi versi ce n'è uno che dice: Pre-

ghiera

per

i l

Dio

Anonimo: e

do-

po

mi dice che per queste cose ha

un complesso. Come non avere un

complesso! Un compagno integra-

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to nella rivoluzione che per i l fat-

to d i aver scr i t to u n giorno de i

versi che parlavano d i Di o deve

vivere coi complessi. E come

non

potrebbe

avere complessi se

viene

qui e g l i dicono: togl i questa pa-

rola? Che cosa diventa così la Ri-

voluzione? Una scuola d i addome-

sticati. E la Rivoluzione

non è

que-

sto!... Come possiamo davant i a

una generazione

nuova

che co-

mincia a studiare, assetata d i ap-

prendere, d i leggere, d i penetrare

nello studio del la storia, del mar-

xismo, come possiamo mettere a

questa generazione de i paraocchi

talmente grandi da

non

permetter-

gli neppure d i leggere interamen-

te un documento storico di

un com-

spagno

del la Rivoluzione?... S i , i l

primo

gradino

sarà stato mo l t o

basso... ma se oggi siamo su que-

sto gradino così al to del la storia

e d e l pensiero rivoluzionario, è

perchè i nost r i pat r iot i incomin-

ciano a costruire dal primo, umile

gradino! ».

Ripresentata dai socialisti

la proposta di legge

per gli obiettori di coscienza

«

Al pensiero d i

non portare

p i ù

[una divisa

mi sento tut to rimescolare,

I l mio cuore giubila

schiatto

scoppio dal ridere

ho

quindici anni ».

(Aristofane « La Guerra »)

Lelio Basso, Ta r getti, Paolicchi,

Ferri, Jacometti, Bogoni, Guada-