

II « TEATRO » di Max Frisch
«
I l Teat ro
» d i Max Fr isch - t radut tor i E . Fi l i pp i n i e A . Rendi ,
editore Fel trinel l i - contiene almeno quattro opere validissime:
Oderland,
La G r a n * Rabbia d i P. Hotz, Biedermann e Andorra.
In
«
Oderland »,
Frisch aggredisce l 'ordine costituito, i l flagello del-
l'ordine — monotonia — carcere soffocatore di ogni respiro ed energia.
«Al l 'Unione Bancaria, dice i l Cassiere-Assassino, i l nostro custode aveva
un registro i n cui s i poteva leggere quando erano stat i ingrassati per
l 'ultima vol ta t u t t i i cardini delle porte ». Lo stesso Cassiere-Assassino
ci spiega come non v i sia differenze t ra l a finestrel la del la prigione o
lo sportello della banca: l 'uomo, le sbarre e i l mondo, tanto qui come
là. Nè la situazione muta se dall'Unione Bancaria o dal carcere si passa
alla capanna del carbonaio, la cui f igl ia dice: «
Non c'è niente, qui. Mai
niente. Le i pew) stare qui dieci anni, i n questa cucina, e non succederà
niente; i n una mezz'ora si sa già tut to ». Dunque, ordine - sbarre - pr i -
gione - monotonia - apatia - morte. A un certo punto, per?), la reazione.
I l Cassiere d i banca reagisce al la noia dei suoi giorni massacrando i l
custode del l ' Ist i tuto d i credito. Giudici e avvocati s i sforzano d i sco-
prire i l misteriosissimo movente del crimine, ma non viene r invenuta
nessuna delle ordinarie causali. I l Pubblico Ministero capisce a volo la
lezione e, più bravo del suo maestro, compie una serie di del i tt i , finchè
la sua banda si trasforma i n movimento insurrezionale che si impadro-
nisce del potere ,ecc. ecc. Apparentemente, la reazione all 'ordine messa
in at t i dal Cassiere e dal P.M., può presentarsi illogica, sproporzionata,
folle; ma — e Frisch lo ha ferocemente messo in evidenza — f ini rà col
mostrarsi p u r sempre meno irrazionale e pericolosa de l suo opposto,
cioè dell 'ordine costituito ( i n quello naturalmente che è i l suo aspetto
deteriore).
In « La Gran Rabbia di Phi l ipp Hotz », protagonista è un intel let-
tuale, poco attento alle cose che lo circondano, orgoglioso, astratto, vel-
leitario, che vuol dimostrare di poter fare a meno della moglie ( la chiude
a chiave nell'armadio i n attesa di andarsene per sempre), a meno della
casa (del la quale inizia la demolizione), a meno della quotidiana routine
(vuole arruolarsi nella Legione Straniera). Purtroppo, i l Dott. Hotz vuole
soltanto apparire i n un certo modo, preferisce la dimostrazione al pub-
blico all'azione — che prescinda dalla opinione della gente — soprattutto
vuole che sua moglie impar i a conoscerlo per un uomo deciso e impe-
gnato e non per un velleitario. Naturalmente. l 'art i f icio, l ' ipocrisia non
tarda a venire a galla. Già durante i preparativi della fuga, ma soprat-
tutto durnte la fuga, i l protagonista del la farsa lascia chiaramente t ra-
sparire l a graci l ità, l'asirattezza e l ' insincerità dei suoi proget t i : ogn i
occasione è buona per indugiare, fermarsi, vol tarsi indietro, chiedere
aiuto. La conclusione è ovvia: l ' intel let tuale Phi l ipp Hotz tornerà t ra
le braccia della moglie, al le consuete occupazioni.