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MUSICA

-

ARTI FIGUIIATIVE

91

nel gusto ignaro dell 'asco ltat ore.

L'ascoltatore

ignaro s'ab1tua a

• veder • la musica

1u11camcnte

sott o la specie di quei ru?<li

<:

quei moduli , e ali 'intuori d1 csst

"""".' una melodia meno goffa, un

giro anno111co più

dcgantc,

una

stru mentazione

meno ri:mputa,

un ritmo meno nsuak, delle pa–

role

più

scelte , delle rime menC! ·

fruste e na

dicendo -

tutto

gh

appare dillicile, im:omprcnsibile ,

itiacccssibilc

i

e

quand o si tr~vc–

rà d:nnanzi alla

musica

autentica,

storcerà la bocca

Ora

11011

vorremmo esagerare,

ma a noi sembra che la musica

leggera

11011

sia affatto un campo

chiuso all'educazione

musicale.

Noi riteniamo invece, che, in at–

tesa

del

meglio, ossia in attcs:i _di

una educa1.1onc musicale, e d1cm–

ruo pure

di

una cultura generale,

egu·a1tmmtc ditlusa in tutti gli

str ati della società, si possa

e:

pre–

parare • con la piccola musica,

con la musica legicra, il gusto

~r

la grande

tnus1ca.

E

ciò

av–

viamlo gradatamente la sensibili- ·

tà, attraverso la breve ma toccan–

te melodia

di

una

canzone

o

di

un

ballflbile, alla melodi a insigne , al

discorso eloquente di un arlagio di

concerto o d'nn solo d'ope ra.

Giungere

a

Verdi

e:

via•

Ro–

dolfo Falvo,

a

\Vagner

e:

via •

Franz Lchar, a Rossini

e:

via •

Giova11ni Strauss?

Pcrcl1è no?

Non si dimentichi che la nmska

leggera non rappresenta in molti

casi che una volgarizzazione

della

musica colta, e che, viceversa ,

numerose pagine

cli

mus ica d'o–

pera e sinfonica s'alimentano

e

s'avvivano, sviluppandoli,

di

at–

teg giamenti, di • g<:sti • melodici

e

ritmici, clie

in origine

non era–

no se non att egg iamenti,

e:

gesti •

melodici e ritmici di canzoni e

<li

dan1,e.

Anche per <jUCsto motivo si può

affermare

\'cs1stc11z.a

di un intimo

rapporto fra la musica legge ra e

la musica colta; di un ponte sot–

tile, ma solido, che le unisce, co–

struito con materia li di scavo e

a1liripor to. Oceorre rafforzare sem-

prc più ques to ponte dei dolci

~~~fii:i

e

~;~s~~a\~usf~~it\~~~e:!

0

:

la musica colta 11011 si apra, inve–

ce di un

ponte, un abisso.

LutGI COLACICCHI

ART l

FIGURATIVE

CARLO LEV J

Al

lett ore non _importerà molto

::~~~

C!IC

!~tl~ml~~~~;

n;:~~oi:~

f~\~~r~l~~r~:,r~st1:i?:~l~ir:~

if~

par te, o meglio

in

questo caso

si

striar ono della luct: chiara cd al–

gida _della pittura di Carlo Levi.

Ma

1_ntenderà almeno quanto

a

noi

sia

caro parlare

cli

una pittu–

ra che

ftt

messa al bando in tempi

di incredibili lutti

e

ignominie ;

nei

q_uali I~vi

fu

impegn ato come

pocht

artisti con piena, generosa

partecipazione

umana

e

civile.

Pittore e anche viviss imo pcrso–

nagg"io

è

certamen te Levi, ma non

stregone o maestro di magie ;

tanto mc110,come

è

stato definito

con facile sfo15gio lieeale,

e:

tipo•

ilaliano, gemo dalle molteplici

qualità.

In

tale scuso ri1rnscimc11-

talc. dilettantesco,

dannunz iano

noi foremo

gra11

torto ad accettar–

lo;

preferiamo

vederlo

in

una

lu–

ce

vera, come uomo

di

cosciem•.a,

uomo completo

e

moderno, non

artista

di

corte o esteta metafisi –

co ; e partecipante

drammatica –

mente al suo tempo di cui si sen–

te responsabil e

e

in cui si sente,

come uomo e come artista, impc-

f~~~{~;e ~

1

0:~a

crercl~rkr~c::

0

:~=

tendo in Italia sempre più soffo–

cante, quanto in I.cvi uomo

poli–

tico noi si ammir i

il

radicato, co–

stitut ivo ant ifascis mo; passione

morale, dignit à umana , amore

per

la libertà e per

fa

verità, in-