

MUSICA
-
ARTI FIGUIIATIVE
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nel gusto ignaro dell 'asco ltat ore.
L'ascoltatore
ignaro s'ab1tua a
• veder • la musica
1u11camcnte
sott o la specie di quei ru?<li
<:
quei moduli , e ali 'intuori d1 csst
"""".' una melodia meno goffa, un
giro anno111co più
dcgantc,
una
stru mentazione
meno ri:mputa,
un ritmo meno nsuak, delle pa–
role
più
scelte , delle rime menC! ·
fruste e na
dicendo -
tutto
gh
appare dillicile, im:omprcnsibile ,
itiacccssibilc
i
e
quand o si tr~vc–
rà d:nnanzi alla
musica
autentica,
storcerà la bocca
Ora
11011
vorremmo esagerare,
ma a noi sembra che la musica
leggera
11011
sia affatto un campo
chiuso all'educazione
musicale.
Noi riteniamo invece, che, in at–
tesa
del
meglio, ossia in attcs:i _di
una educa1.1onc musicale, e d1cm–
ruo pure
di
una cultura generale,
egu·a1tmmtc ditlusa in tutti gli
str ati della società, si possa
e:
pre–
parare • con la piccola musica,
con la musica legicra, il gusto
~r
la grande
tnus1ca.
E
ciò
av–
viamlo gradatamente la sensibili- ·
tà, attraverso la breve ma toccan–
te melodia
di
una
canzone
o
di
un
ballflbile, alla melodi a insigne , al
discorso eloquente di un arlagio di
concerto o d'nn solo d'ope ra.
Giungere
a
Verdi
e:
via•
Ro–
dolfo Falvo,
a
\Vagner
e:
via •
Franz Lchar, a Rossini
e:
via •
Giova11ni Strauss?
Pcrcl1è no?
Non si dimentichi che la nmska
leggera non rappresenta in molti
casi che una volgarizzazione
della
musica colta, e che, viceversa ,
numerose pagine
cli
mus ica d'o–
pera e sinfonica s'alimentano
e
s'avvivano, sviluppandoli,
di
at–
teg giamenti, di • g<:sti • melodici
e
ritmici, clie
in origine
non era–
no se non att egg iamenti,
e:
gesti •
melodici e ritmici di canzoni e
<li
dan1,e.
Anche per <jUCsto motivo si può
affermare
\'cs1stc11z.a
di un intimo
rapporto fra la musica legge ra e
la musica colta; di un ponte sot–
tile, ma solido, che le unisce, co–
struito con materia li di scavo e
a1liripor to. Oceorre rafforzare sem-
prc più ques to ponte dei dolci
~~~fii:i
e
~;~s~~a\~usf~~it\~~~e:!
0
:
la musica colta 11011 si apra, inve–
ce di un
ponte, un abisso.
LutGI COLACICCHI
ART l
FIGURATIVE
CARLO LEV J
Al
lett ore non _importerà molto
::~~~
C!IC
!~tl~ml~~~~;
n;:~~oi:~
f~\~~r~l~~r~:,r~st1:i?:~l~ir:~
if~
par te, o meglio
in
questo caso
si
striar ono della luct: chiara cd al–
gida _della pittura di Carlo Levi.
Ma
1_ntenderà almeno quanto
a
noi
sia
caro parlare
cli
una pittu–
ra che
ftt
messa al bando in tempi
di incredibili lutti
e
ignominie ;
nei
q_uali I~vi
fu
impegn ato come
pocht
artisti con piena, generosa
partecipazione
umana
e
civile.
Pittore e anche viviss imo pcrso–
nagg"io
è
certamen te Levi, ma non
stregone o maestro di magie ;
nè
tanto mc110,come
è
stato definito
con facile sfo15gio lieeale,
e:
tipo•
ilaliano, gemo dalle molteplici
qualità.
In
tale scuso ri1rnscimc11-
talc. dilettantesco,
dannunz iano
noi foremo
gra11
torto ad accettar–
lo;
preferiamo
vederlo
in
una
lu–
ce
vera, come uomo
di
cosciem•.a,
uomo completo
e
moderno, non
artista
di
corte o esteta metafisi –
co ; e partecipante
drammatica –
mente al suo tempo di cui si sen–
te responsabil e
e
in cui si sente,
come uomo e come artista, impc-
f~~~{~;e ~
1
0:~a
crercl~rkr~c::
0
:~=
tendo in Italia sempre più soffo–
cante, quanto in I.cvi uomo
poli–
tico noi si ammir i
il
radicato, co–
stitut ivo ant ifascis mo; passione
morale, dignit à umana , amore
per
la libertà e per
fa
verità, in-