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LETTE RE

ra1.ionalismo moderno,

tra la

fi–

ne

del

'6oo e

il

pr indp io

del

•;oo,

f•au1u:;:~~nì:°~!~

1

~iO:od~i~~ suf

C'C$."i\'

i capito li . s_ui rrnn,li

nm~a–

mcuti 1>s1rolog1c1 d1 que l f)(!nO--

~•t;~!i'i~~~\t.

~:1tr~e1!:a1i~:lcdi

costruire,

dalle

ro,•inc del mon•

do

inte llettuale

distru tto,

u11a

11uo,·a

mora le

sociale,

una

nuO;"

va SC'

icnl'~1storica.

F.'

in quegli anni che lo s1>irito

ch ssiro, amante della stabilità,

e

l:l

grani tica. fede cattolica, a–

critica

e trndizionak , cedono al

nuo,·o sp

irito di movimento e di

propei.so

e

a1

sorgere

dcll'ese-–

gl ~ 1

bibl

ica e delle altre

scicnM"

c~1~l

i~=o :t:~I

~:

nr:· r:

:~:

~cll'ed ito di Nan tcs, s'i

ni1.ia

il

movimento

<li

rifht"°

de

lla Co

n–

tror iforma e con

la rivolur.ion:?

ini;:le!'c del 1688 e gli scritt i di

Locke e di Spin oza ai apre un a

1110,·a èra

{>t'T

la

.sdc01 ..

1.

_pol it.i–

ca.

I.a crisi della coscienza eu–

ropea d1c, iniziatai~.i nel

',soo,

a–

\'<°\·alar.ciato il posto ad un nuo–

vo ~uilibri

o in cui erano

st.-iti

ri:issorbi ti molti dei

veccl1i

clc-–

m~nti , riprende dunq ue all:1

fi.

ne ilei Scicenlo in Francia e in

lnghilt crrn, e

il

movimento

~i

al•

lnrJ,!'n in breve alla ncr mani a e

all' It:ilfa.

Di questa crisi l'Hazard ci ba

dato uno stud io esau riente, frut–

to -

evidente mente -

di anni

ed

ann i di preparn7Jonc

e

di la,·oro,

ma rim1cfto in un volume

la cui

lettura

~i

può scn:t'altro

dc6ni re

aN,•in«' nte per lo stile scintilla n•

te che, tip1camcnlc franct~c , ha

t rovato ,nel Serin i un otti mo tra-

1l11ttorc.

P AOLO ALATAI

MASSIMO Mr u.

Bre-.ie SIOria della

m 11sica.

Milano, Bianchi

Gio–

vini, 1946.

Ci sono

grosso modo

due ma–

niere di far la storia:

una • 6)o–

togica.•

consistente

sopra ttutto

nella raccoll..

'I

di dati, l'altra •

fi–

losofica •• ,

1

olta cioè a interpretn–

re gli avvenimenti stor ici, la cui

conoscc111~'l.

\'ÌCllCin parte presup–

posta. Nclln Bre·.;c

storia della

111usicn

(~.

Bianchi Gio" ini) di

MRS$i1no Mila le due maniere

&i

altcr11ano; ma

è

chiaro che nell'o–

pera di uu critico acuto

e

di "asti

mtc ressi cultura li

e

umani

come

il

Mila

prew,lga la se-conda.

Pt'c–

,·ale specia lmente nelle parli che

pi,) intcrcss.1110 l'autore ;

e a",•ic–

nc cosl che C\uanto più ci si avvi–

cina aì tc111>1moderni , tanto più

la

Stcwio

pa.~a da un carattere

docume ntario

a

1111

carattere

in–

t«p relativo. I capitoli su Jlach,

su DcethO\'Cn, sui romantici, sulla

musica contempo ranea sono veri

e

prop ri

uggi

('ritici.

t.:ià da

questa prima osserva–

zione si comprenderà qunnto an–

tiaccademica

sia

questa

Storia.

Non c'è in essa un formalist ico

e–

quilibrio trn.

le

varie

parti ; di

Chabrier si parla più a lungo <'he

di Dellin i, a Dcrlim

è

dedicato

quas i

t;1nto

spaz io

quanto

a

Brahm s.

Ma

l'equilib rio

è

nella

,,isionc genera le che guid a la trat–

tazione, in c-11il'autore

si

preoc-–

cnpa ~

rattutto di mettere in

ri –

lievo

il •

di"c nire • della musica

attravcr110le \':tric scuole e le

w1•

rie pcrso11a\ità

dei compositori,

i-offcrnmndO!'.i soltanto su quelle

part i su cui ha qualche cosa dì

perso nale tln dire

e sorvola ndo

sulle altre.

In tutto il libro

circol:1.uno

spi –

rito apt.rto, capac

e di coglier

e gli

clementi po<ih,•i dei più dh·c ri-i

i-tili musicali. !,'unico nemico a

cui Mila

110! 1

risparmia

frettin tc

è

il ('QtlServatorismo, anche se si

trntta

del

conservator ismo

c\el

trCC<'

nti M:i aut ore dC'1lo

Spt.c1dum

Musicnt.,

le cui critiche egli coel

comme nta:

• Come si vede, nul–

la v•~

t1i

nuo,·o 50tto il ~ole, e

gli art isti che oggi si vedono at–

taccati

in

nome

della

• trad i–

zione •• po$!i0no confort arsi pen·

sando eh~ gli artisti di

6oo

anni

or ~ no subivnno la stessa sorte,

e

questo non ba impc(lito loro di