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98

AR"fl FIGURATIVE

sopprimibile

senso della giust i–

zia lo faranno

s1:111prc

combath:rc

contro ogni forma

barbarie ri–

sorgente; dolcntissimi, qui la pit–

htf.l

11011

entra, ma queste qua –

lità di Levi noi le amiamo :tSsai,

dobbiamo confessar lo.

La rcC'Cntc mostra di venticin–

que pitture alla • Vallcria dello

Zodiaco• segue a Roma, a distan–

za

di

dicci

ann i,

quella alla • Ual–

leria della Cometa •; e nproponc

nel suo romplesso una pittura

che

è

considerata ancora da alcu–

ni come forma di intcUigcntissi–

ma impron ·isazionc piuttosto,

co–

me

è

giusto, che romc apporto

prceiso ndla storia

della

contem–

poranea pittura it.'lli:ma. I.a qua le

pittu ra

esiste,

per noi, e non con–

siste affatto in una sporadica e

smozz icata serie

di

tentativi

fal-

!~~lror

d~Ìf.,jJ~\~~~;.!

!

1

u ~

(~~=

pi

falliti

pcrcbè

sp:m1t 1 ancora

con le cerbottane dell'umanistico

e rinascimentole concetto dell'ar–

te come espressio ne, ralligurazio-

11e,conoscenza

ccc.

invctt che con

il

mitra dell'arte

come •

fatto ,,

dell'arte come •oggetto,,

indi-

;fr:~fb~~s~fi~).5~:ric1~~i

~~a

~t

viltà pittor ica italiana esiste;

ed

è

riconoscibile, differenziata, au–

tonoma, rispetto ~ne lla francese;

artisticamente vah cla, e per que–

!lta

qualità,

appunto europea (il

contrario non a,•rcbbe senso). In

tale civiltà, o gusto,

la

pittura di

Levi si colloca pienamente e ac–

q,_uista ,•ivissimi tit oli;

è

insomma

nronoscibi lmente il:\li:ma, si in–

nesta a un filone fecondo; e pren–

de storicam ente avvio, vigor

po–

lemico e ragione ,,italc,

con

tutto

quel che di intrepido, tli aperto

comporta tale origine, dalla pole•

mica antinovecentista

c.he

intorno

al

1

30 in Italia alimentò tutta la

pittura giovane.

Il •

goo •,

ci sia concesso ripe –

terlo, nasce\'a eia una dc,•iazione

formalistica,

da un

manierismo

fonda to su

di

un inerte formnb.–

rio adott ato fuor delle ragioni

e

ON'asioni profond e che lo avevano

gen1.!rato; era un a mascl1cratura

plastica in funz ione di un'arte

aulica,

di

corte; tur gida

tli

« rtez-

7.C

.;-ontr orifonnistc e napoleon i–

che, drappegi;iata

di burb au1.0se

tradiziom lat111e e medik rran (.'(!

fatte di chiar cz1-'l., di ordiuc e di

leggi. Resp ingeva

il

colore,

la

esp e!/.Sività eròmatk a come forma

di smidollamcnto amorale e deca–

dente rispetto all'au ,-tera mor :i–

lità della forma plastica.

Q,nclla

plastica era imbottita di t:tani–

smo,

di

pro,•incialc volontà di

l_>O–

tenza, era un modo di retorica

monum entale, 11ntumore praima–

tistico; insomma

liii

modo

d1

im–

pressionare

con

la fori:a. i\la era

anche una errata, capziosa inter–

pret.'lzione o meglio corruzione di

un

fatto ,•italc come la 1110,·aco–

scienza formale di Cézanne, del

cubismo ironi zi:ato

nel

ne<K:lassi–

cisnto picassiano, della favolosa e

solenne pittura metafisica italia–

na,

c:cc.

e in gene re di

1111

su))(!•

ramento ,·ital<: clel1a frammenta–

rietà ottica dell'impressionismo

sensibilistico e scient ifico; da noi

della iridata babele alle biennali

vcnc1.ianc. Qu1.!stospiega come un

grande pittore che nulla ha a

cl1c

fare col • novecento, , Carlo Car-

~f~rfit~l)'~~i~-~rt~~!:!'~'t{s~!:

Occorreva perciò OpJ?Orrcal • no–

vecento • qnalcosa

d1

pili

inoppu–

gnabile

e

autentico, ove nulla ri–

manesse del sensnalis.1110natura–

listico , della fri,· olcn a epidermi–

ca a cui esso, pur nelle sue de•

viazioni, si opponeva. Non si

po–

teva smantellare il nero Sirom o•

l'inamidato Funi con effervescen –

ze nmltic olori

alla

Spadini;

in qucsto senso le grinte del–

l'Uomo Nero sarebbero valse

le

ciç,r~: :Ìe~H:r~i;!1 c~i

t~f:~~tPro-

_tcrvo • museo » novecentista,

de–

gcnera~ione jn parte delle solen –

ni solitudini dc11a pittura mctafi –

!!iica, delle monum entalità tonali,

0tt0rse

un nuovo

contatto

con la

realtà.

e

cioè la rinnovata metafi–

sica di Scipione e

tli

Mafai, il loro.

ton alismo esp ressi vo, fremente.,