

GINO DE SANCTJS
Un viaggio importante
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1)11 SAN"CTIS
è
11ato
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pubblicato
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litri
di bc11-
1.i11:i (1944).
B
E,-EDETTO
Gandini, pittore, si ammalò
il 19 settembr e. Ii
giorr.o
23, il
medico era già pessimista e chiamò due col–
leghi a consulto.
Il 24
ci
fu
uno scuotere
di
teste
mcdicvhe, e il
25
la
vi–
sita del prete mise l'anim o in pace ·all'amm alato. Capiva che
gli restavano orma i poche ore ; così come gli e.a chiaro che
la morte non sarebbe
più
stata quel commovente incontro pri–
vato al quale da anni e an ni s'andava preparando, se egli non
av~sse: salu tato con qualc he ora di ant icipo, nella piena vigorìa
<!cll'intclligc11za, quei morta li che gli erano stati compagni nel
viaggio e che fra poco avrebbero proseguito per u11a mèta più
lontana de1la sua.
I
baci furono lunghi
e
dolorosi ssimi, specialmente quelli
scambiati con la moglie e con i ragazzi. Poi, rima sto solo se•
ccndo il suo desiderio, scrisse questa lettera :
«
Carissimi,
tutta la vita ho avuto nel pensiero la morte .
I
miei
scritti,
i
miei quadri, ]a vostra memori:1 ne fanno testimonian za.
Dopo averla tanto ed in tant i modi immagina ta, non credevo che
il suo
sopr:i.ggiungerc dovesse trovanui impreparato. La diffe.
renza sost:inziale tra la morte imntaginat:i. e
la
morte reale
è
que•
sta,
mi,ci
cari : che
1a
pri ma ha per noi un volto, seducente o di–
sgustoso
a S<!Condadell'umore della
fanta sia,
e
per
questo
suo
possedere seduzioni o repul sioni, promesse di riscatto o di riposo ,
ci
appare come un estr emo aspetto•de lla vita umana , invit:rnte
prcJudio, come noi diciamo, di • un'altra vita• mentre questa
morte che senza volto mi sta dinam:i
è
solo un vortice nero ove
non c'è ~ sibi1ità di umani spaven ti o di seduzioni. Es sa
è
la
non-vita, la fine della nostra immaginazione e dell;i nòstra me•
moria . Nell'affacciarmi a questo vort ice, naufrngo solita1_'io, non