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DE S.4NC'f/S

39

meditare, per leggere , per starvene ad occhi chiusi ad ascoltare

il

cigolìo

dei tronchi,

il

vento tra le fronde, a pensare al vostro

avvenire, ai vostri amori , ad evocare qualche volta il passato

che

fu

nostro.

• Se voi farete questo non c'è bisogno che io mi stringa a

.voi cosl disper.1to. Posso abb3ndonare

la stretta se leggo

11ei

vostri occhi la promessa d'esservi in qualche modo compagno.

E con questa consolante luce del vostro sguardo nei miei occhi

ormai opad1i mi

abbandono ed

aspetto».

Qualcosa

di

semlimeula le,

dunqu e; un genere che non gli

era mai stato solito :

i

figlioli ne sarebbero rimasti più meravi~

gliali che commossi, cosl come era rimasta sua moglie quando,

tanti anni fa, le aveva fatto leggere una J)04!siad'amor e. Ora,

però, era

più

tranquillo

i

chiuse la lettera e la infilò tra i due

cuscini. Voleva che la trovassero dopo.

Sentiva parlottare nella camera accanto, e un rumor di passi :

con

loro

c'era

il medico, l'infermiera , il prete,

tutte persone

gentili sebbene troppo interessa te. Immaginava d'essere sotter ra

arl ascoltare il rimbombo dei passi, or più smorzati or più sonori,

sulla pietra del sepolcro, ed era conten to di aver scritto la let–

tera , di aver chiesto il sarcofago. Avrebbe dovuto aggiu

nge.re

di insistere con la Direzione del Musco perchè fossero acqui–

stat i due quadri suoi : gli sarebbe piaciuto. Ebbe voglia di ria–

prir e la lettera. Ma bisognava pur morire, bisognava pur tagliar

netto una volta.

E cosi fu tutto attento a capire la cosa : gli occhi erano

serrat i, il corpo se ne stava duro come pietra, teso da un capo

all'altro del letto, ma, per quanto cercasse di placarla, l'an ima,

forse proprio per questa soverchia attenzione, si dibatteva come

soffocata, prigi oniera.

La porta che comunicava con lo studio era chiusa dalla

morte del Pr ofessor Gandini padre, perciò Benedett o si mera–

vigliò di vederla aprirsi senZ3 rumor e, ma poi ricor dò che le

circostanze eccezionali in una famiglia, come una morte, una.

nascita, un matrimooio, sono 5empre caratt erizZ3te da un ecce–

zionale spalancarsi di porte, da uno spostarsi di mobili, qua~i

che l~improvvi ~ apparire di .ospiti inatt esi metta a soqquadro

una quiete troppo a lung o rispettata .