

DE SANCTIS
L'infermiere dovette accostarsi ai wuro per passare. Die–
tro
di
lui si infilò Benedetto, abbozzando un cenno del capo,
quasi a chiedere permesso. Appena ebbe fatto un passo fu1.>r
della porta, si sentì afferrare saldam ente per un braccio: l'u omo
del portoncino non aveva fatto altro che stendere la mano, una
presa sicura, tenace. Benedetto si sentì tira re indietro e, al–
zando per un momento lo sguardo al viso del1o sconosciuto,
vide una fiamma di malizia corrergli sotto la fald:1 del cappello.
• Sei
già pronto. Stavo appunto per salir su•· Aveva una
voce arrochita., stanca.
e
C'è un equivoco, signore - disse Benedetto - permette,
vero? Sono atteso -'.
• Infatti, bello, ho il taxi fermo all'ango lo: il Capo aspetta
da ieri •·
• Ma c'è il signore ... • disse Benedetto, risentito per quei
modi volgari e confidenziali, e indicò l'infermiere che in quel•
l'attimo si voltava verso di lui con aria interrog'ativa.
L'uomo non mutò posizione. Solo mise un po' pit\ di rabbia
net1a voce:
e
Non ho mai visto il Capo aver t:::mtapazienza
con qualcuno. Se fosse in me avrei già spicciato la cosa •·
L'infermiere era tornato sui suoi passi: e Che c'è? •.do–
mandò.
e
Non parlo con te, - rispose il tipo sen1.a moJlare la
presa - parlo con costui. Ha l'aria di non capire•·
• Il signore è con me - disse l'infermiere - io ho il man•
dato•·
e Non so di che mandato ~rli. Vieni per l'ospedale, vero?
comodo rifugiarsi in ospedale per sfuggire al contratto •·
e
Che contratto? - domandò l'infermiere - io so che il
signore non aveva ipoteche •·
L'uomo , ancora appoggiato alla porta, si frugò in tasca
con la mano libera, tirò fuori un foglio bisunto e con due scosse
lo sciorinò sotto gli occhi dell'i nfermier e.
e
Cos'è questa storia?• domandò l'infermiere rivolto
n.
Be.
nedetto con aria serena. Benedetto prese in mano un lembo di
quel foglio, gli dette un'occhiata, ricordò.
e
Ma questo - disse -
fu
da studente ... ero ubriaco •·
e
Ma la firma è tua•·