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SANTARCANGELT

ricur1limdoci che, se Jddio era disposto a perdonare alla città di

So–

dom.'l se vi si fosse lro\'ato un solo uomo giusti, molt i

uano

in Ger–

mania

«

scelcris puri •, mentre negli altri non può non operare

come circostanza attenuante la singolare propensione agli stati

psico–

patici e

fa

grave CO('tcizione morale.

Questa colpa non

è

nata spont.-tneamcnte. La .critica storica nega

risolutamente che

il

programma espansioni stico dei 11a1,isti sia stato

una loro invenzione. Dal primo

Soo

in poi, era viva la credenza nel

e Hcrren\·olk •, vi\•a in Kleist, in Schiller, in Fic:hte, in Hcgel, in

Schelli ng e ancor, più in Arndt, in Wagner, in I,.-ignrde: fede nella

supe riorit à dei tedeschi, che avrebbtto

fatto

sorgere un impero esten –

dentesi da Calais al Mnr Nero e dalle spiagge del Daltico al delta

del Danubio cd avrebbe ro fatto risorgere Barbaros sa dal suo sepolcro

nel Kyffh3.user, Se, come si

è

rilevato prima,

ogn11 110

cli noi

è

un

crimina le in potenza,

i

desideri crim inali collettivi possono solo sor–

gere nell'fo collettivo, e Hitler tradu sse nella realtà i sogn i di ster–

minio che altr i, più grandi di lui , avevano vagheggiato prima. Il

11azismo non

fu

dunqu e imposto da un • boemo

11011

tedesco > ad una

minoran1-.'\innocente, come in altro suo scritto sostiene Wiechert, ma

fu la logica conclusione della specu l3Zi0ne tedesca, il tenL"ltivo di

imporre al mondo delle realtà l'impero tedesco delle fantasie . e Il

popolo tedesco divenne porta tore di una fede, di

1111

rapporto collett ivo

col mondo esterno, che non poteva tradur si nella r~ltà se non a

('05. tC'

di delitti indicibili• (Stòssin ger). Perciò il libro di Jaspers cui

abbiamo accennal o ripetutamente, conclude con queste parole: • Ogn i

ledesco C responsabile in qualche modo>,

Poco ten1po

fa

(27 ottob re 1946i la • Nene Ziircher Zeitung • pub–

blic:ixa

1111

lungo e interes sante !itudio di F. W, FOrsler sul problema

tcdese<,.

Jl

,·enerando cduc.'\tore. :i.mmo11iva l'opinione pubblica del

mondo dal lasciarsi trascinare a soverchie illusio ni sul problema

t<:dest"('I. L'articolo sollc ,•ò una vivacissima discussione anche all'estero

e rep1tia1110inter essan te rifer-irne i pcnsil' ri essc1u;iali.

Ueploramlo il discorso di ChuTchi\l in favore di una immediata

politil'a di riappacificazione e di collaborazione con la Germania ,

FOr,-tcr protes ta\·a che uon si era mai ,,isto che un assassino sangu i–

nario ve-nisse invitato, un anno dopo il suo arrest o e senza che aves$C

òato

1111

$0l0 seg no manifesto di ravv edimento, a fondare insiem e alle

!.ne vittime una società per ìl mantenime nto dell'ordine pubblico;

nel ca!'-0!edesCQ, si sa anzi sicuralllcntc che i criminali ed i loro dìs–

se1111:tli se[!naei non si sono pentiti allatto e pensano giorno e 11olte

alla • r~vanchc • e alla ripresa dci loro sforzi di domiml7,ione (aggiun–

giamo che

è

diffu,;o in Germani a lo • slogan • : • Bisog1,a sui,erare

un periodo di armistizio•). Non per questo si

è

sparso tanto sangue,

dice FOrster; non per questo si può oggi abbandon are 11110 stato di

i;.icnrezza ragg iunto a prezzo di i11e11arrahili S.'\Cri6ci. • L'i :1des:rnatine

della cosidetta repubblica tedesca •, dice il pedagogo s\'izzero, •

è

st.'\lO il crollo ine,

1

it:1bile di 25 anni di indegnità . Fra

i

gener ali e

il popolo tedesc o si svolgeva una specie di litur gia : il coro dei gene–

mli canLwa il peana della potenza ed

il

popolo rispondeva con

i

Sl'OÌ

amen •· Quahmqne unione europea affrettata mett erebbe al servizio

del pangerm:mismo un'Eur opa de~le

ed

ignara, e si

è

visto come

n o