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domandandomi a che punto fosse la giustizia, aveva l'aspett o
turbato e non sapevo
più
C01lle
consolar lo.
Infatti,
le stra de
cominciavano a popolarsi di strane figure, prima sottomess e,
poi
familiari,
poi
sfacciate, indi minacciose e a11afine violente,
figure che non avevano un aspetto buono; nè si scorgeva sulle
loro facce umanità nè giustizia.
Le
case di ogni specie, case
di contadini o castelli, dovevano aprire le porte, se non si
voleva farsele sfondare, e quando si opponeva resistenza, c'erano
da aspettarsi violenze ed as;.assinii. Non erano affatto tempi mi–
gliori di q~elli nazisti, e a volte persino peggiori .
Le
autorità
al~vano le spalle·e dicevano che ce l'eravamo meritata: non ci
eravamo certo comportati meglio nella patria di quei saccheg–
giatori.
Ma ci eravamo proprio comportati cosi, noi, contadini one–
sti,
preti,
poeti, donne , fanciu11e? Non avevamo odiato le ma–
lefatte dei nazisti e dei nostri soldati? Non eravamo stati affabili
con
i
prigionieri? Non si era dato loro di nascosto pane e frotta
e sigarette?
Non
li
trattavano forse come dei
figli,
nelle cascine
dei contadini? Non
li
vedevano partire con le Iagrime agli occhi?
E
che specie
di
giustizia
è
mai quella che ripaga i delitti con
altri delitti? Non
è
giustizia invece ripagare
i
delitti col castigo
e punire
i
colpevoli
e
non gli innocenti ? Non era questa
la
giu–
stizia di cui avevano parlato Lincoln e Jefferson? No, non era
questa. Oggi, quando io osservo il ritratto di Lincoln, credo di
vedere arrossire di vergogna
quel
volto onesto, nobile e puro.
Interi
villaggi furono
saccheggiati; autocarri
pèsanti, ca–
richi di roba rubata, passavano sulle strade e
i
soldati e gli
uffidiali americani prendevano dal primo autocarrn ciò che
meglio piaceva loro, se lo mettevano in tasca e lasciavano pas–
sare il resto. C'erano delle automobili americane con a bordo
un soldato americano e un bandito polacco ed uno russo che
rubav ano in combutta, fermavano le motocic_lette tedesche
t'
costringevano
i
viaggiatori. a levarsi le scarpe. Vennero in casa
nostra degli ufficiali francesi, si chiusero nella cucina e, sotto
gli stessi occhi degli americani, rubarono la nostra argenteria,
i
nostri orologi,
i
nostri gioieJli e tutto ciò che piaceva loro.