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WJECf/ERT

II

volontà, con tanto amore, anzi con tanto entusiasmo da parte

della popolazione dall'animo buono, pronta ad aiutare, a con–

segnare i malvagi e a ripulire il paese dal male, dalla violenza .

e dai criminali.

Ammettiamo pure Che per lo più questi tedeschi non si

comportavano con molta dignità. Erano troppo sottomessi,

troppo servili, troppo striscianti; ma non dobbiamo neppure

dimenticare che erano passati su di Joro dodici anni colmi di

una brutalità inaudita e che essi ne avevano avuto la spina dor–

sale spezzata. Erano stati crocefissi, quasi tutti, e le loro o.o.ime

erano storpiate; ma pur storpie, si trascinavano verso

i

vin–

citori.

Se

ne rendevano conto di tutto ciò gli americani?

Gli americani avevano visto

i

campi della morte,

i

campi

di

concentramento, e non sapevano

che in Germania •esistevano

molti altri campi della morte, della morte dell'anima, e che

i

cuori palpitanti di gioia e di risa sotto una superficie di dedi–

zione e di servili~à erano _dei cuori turbati, erano i cuori di un

popolo traviato.

Queste erano. le nostre speranze. Che cosa accadde invece?

Le speranze sono come i sogni dell'anima e la mattina

i

sogni

se ne vanno.

Le

linee degJi orizzonti reali si fanno sempre più

chiare e al posto dei reami favolosi e dei veli incantati vediamo

delinearsi gli arnesi della fatica quotidiana, l'aratro e la zappa,

il lavoro e le cUrc,

i

sudori e le lagrime. Che cosa si vide nella

luce del mattino?

Io

cominciai col vedere i prigionieri francesi

giubilanti, e fu una lieta vista per gli occhi pietosi. Poi si videro

i soldati americani, a braccetto con le :ragaz7,cdei campi di

concentramento ; bevevano tutti dalla stessa bottiglia e canta•

vano e schiamazzavano;

si

videro in giro delle finestre rotte,

montagne di roba rubata, facce demoniache, urla bestia1i

i

e

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fu una buoua vista per gH occhi innocenti. Ma

ci

si diceva

che la guerra era. finita e che tutto ciò sarebbe finito come una

ubriacatura passeggera.

Ma non tutto

passò.

Molte cose continuavano per settimane

e per m~i e

il

pover'uomo che veniva alla portà del mio giardinO