

1897
orrivo. Ma gli operai da soli non possono far tutto; studiato bene l'am–
~iente, mi pare che sia ora il caso che qualche deputato socialista venga
qui. e qu<lsti dovrebb'essere il Costa, che fra gli operai ha un nome po–
pol~rissimo e n<;lle passate elezio1:i , prese trecento~ovantotto v?ti contro
mille dati al radicale nella nostra c1tta; e fu una pnma affermaz10ne.
Noi abbiam deciso di tener qui un comizio contro il domicilio coatto,
invitandovi il proletariato della città e tutte le associazioni popolari di
Molfetta e dei paesi vicini. Prevediamo che riescirà una grande dimo–
strazione; e ci pare che nessuna occasione migliore di questa si possa
a noi presentare per fare della buona propaganda. Qui gli operai sono
prontissimi a passare al socialismo; un circolo ben formato c'è, capace di
assimilarsi e trasformar bene i neofiti; basta che una persona autorevole,
amata dagli operai, come il Costa, venga ad aprir loro gli occhi, e qui
succederà una rivoluzione non mai vista..
Se noi scrivessimo al Comitato centrale o al Costa, invitandolo a
venir qui, la nostra domanda apparirebbe simile a tante altre, che ven–
gono dall'Italia meridionale e sarebbe cestinata. Per questo io mi son
preso l'incarico di scrivere a Lei, che mi conosce un poco e sa che non
facilmente mi sarei lasciato indurre a domandar la venuta di un deputato
in un paese pugliese. Ma questo si trova proprio in condizioni eccezio–
nali e poche città della Lombardia e del Piemonte possono vantare un pro–
letariato piu pronto di questo a entrare
in massa
nelle nostre file. Quando
sia venuto qui il Costa a muover le acque e ad agitare l'ambiente, ci
penseremmo poi noi a impadronirci del movimento, a regolarlo, a sfrut–
tarlo.
Ella quindi dovrebbe parlare o coi membri del Comitato centrale o
col Costa,1 pregandoli a nome nostro di indicarci un giorno, in cui il
Costa potrebbe venir qui per il comizio. Dovrebb'essere di domenica
e possibilmente in settembre, ma aspetteremo anche ottobre. Le spese,
a cui andrà soggetto il Costa, saranno a carico nostro.
Il Costa non deve rifuggire da questa fatica; posso garantire che
poche conferenze di propaganda frutteranno al partito piu di questa.
Quando avremo l'indicazione del giorno, noi ci metteremo al la–
voro e organizzeremo il comizio, che riescirà benone.
Se non può venire il Costa, che sarebbe il piu indicato per que-
st'ambiente, facciano venire il Ferri o altri; ma venga qualcuno.
Ho scritto a lungo e Lei odia le lettere lunghe; ahimè!
Mille auguri e saluti.
Assuntina è malato a Firenze di tifo; ma non c'è alcun pericolo,
fra qualche giorno entrerà in convalescenza.
1
Turati difatti la trasmise al Costa, il 18 agosto 1897, con queste parole scritte sul verso
della lettera: "Caro Andrea, giro a te. Chi scrive
è
uno dei piu intelligenti e migliori nostri
compagni: professore oggi, testé scriveva, a Faenza; fra breve certo a una università. Fanne
dunque quel miglior conto che puoi e, se credi, rispondigli direttamente a Molfetta (prof. Gae–
tano Salvemini). Stretta di mano cordiale dal tuo affezionatissimo Filippo."
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