

Carteggio
importa;
poco importa
che
la critica neo-guelfa
sia sbagliata;
l'impor–
tante
è
che
è
una critica. Tutti
quelli che sentono
i mali che ci cir–
condano, che aspirano a una vita sociale migliore, ma non osano per
carattere, per educazione, per condizione
sociale abbandonarsi
alle rico–
struzioni audaci e
in molti punti
ipotetiche
del collettivismo, è naturale
che entrino nel partito neo-guelfo; il quale mentre critica i mali presenti,
mostra di volervi por riparo, senza però spaventar nessuno, senza intaccare
nessuna di quelle idee che costituiscono il patrimonio
fondamentale delle
classi conservatrici. Cosf il partito neo-guelfo cresce e crescerà sempre,
accogliendo uomini
entusiasti, uomini
sinceri, uomini nei quali
la fede
religiosa centuplicherà
la profondità della fede sociale; e trionferà. Ma
il giorno del trionfo sarà il principio della liquidazione.
Da un paio di mesi io vado studiando attentamente
il fenomeno neo–
guelfo;
leggo con interesse
la bellissima rivista di monsignor Talamo,'
divoro gli opuscoli di propaganda cattolica. Ebbene la conseguenza di que–
sto studio
è
per me molto consolante. Il partito neo-guelfo, siccome fa
una diagnosi sbagliata della malattia
sociale, fa sbagliata anche
la pro–
gnosi. Ha
letto l'enciclica
De conditione opificum
?
2
Ha
letto il program–
ma di Milano, compilato dai piu autorevoli cattolici italiani?' Basta leg–
ger questi documenti per vedere tutta
la insufficienza dei rimedi cattoli–
ci. Quando ci troveremo
insieme, Le dimostrerò
come
tutte
le riforme
propugnate
dal partito cattolico sono errate e glielo dimostrerò
con
le
cifre alla mano. E non solo sono errate, ma otterranno
l'effetto opposto
a quello che vogliono i cattolici.
Ecco perché io guardo
il partito neo-guelfo con vivissima simpatia.
Esso
è
l'ultima
illusione, in cui cerca di rifugiarsi
la società
che
muore;
lasciate a questa illusione i mezzi di diventare realtà; date ai cattolici nelle
mani
il potere; e quando essi stessi si convinceranno della impossibilità
di risolvere la questione sociale con le loro ricette, quando
il medico cat–
tolico sarà apparso
incapace, allora non resterà che il medico socialista.
Io quindi desidero con tutto
il cuore che i cattolici in Italia vin–
cano; se potessi anche con mio danno provocare questa vittoria,
lo farei
senza esitazione. Questo purgatorio
cattolico
è
una
fase che
l'umanità
deve percorrere prima di arrivare
al paradiso socialista: prima ci en–
treremo, prima ne usciremo. Certo sarà un brutto purgatorio per noi: dai
cattolici noi socialisti non ci dobbiamo aspettar quartiere;
non
libertà,
non rispetto alle nostre opinioni, non possibilità di propagare le nostre idee.
I cattolici nella politica interna non faranno che aggiungere
il loro entu–
siasmo religioso ai sistemi liberticidi dei liberali. Ora noi siam perseguitati
1
La "Rivista
internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie," pubblicazione pe•
riodica dell'Unione
cattolica per gli studi sociali in Italia,
si pubblicava dal 1893: ne era diret–
tore monsignor Salvatore Talamo, cultore di filosofia tomistica e di studi sociologici.
2
!l
l'enciclica di Leone XIII
Rerum novarum. De condi/ione opificum,
del 15 maggio 1891.
3
Il
Programma dei cattolici di fronte al socialismo,
deliberato nell'assemblea
dell'Unione
per gli studi sociali in Italia,
tenutasi a Milano nei giorni 3 e 4 gennaio 1894,
fu
pubblicato
nella "Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie," a. II, vol. IV, fase. XIII,
gennaio 1894, pp, 168-175.
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