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1897

23.

Filippo Turati a Salvemini

Milano, 24 aprile

1897

Carissimo,

avrete

ricevuto

i cento

Molfetta,

che vi ho mandato

in premio

dell'articoletto sull'odio di classe nel folklore.

1

Altri cento li ho regalati

alla

Critica;

e altri cinquanta

li ho spediti ad amici e giornali socialisti.

Nell'articoletto ho levato una frase che era, non si sa mai! passibile

di sequestro come eccitamento all'omicidio

(a proposito

delli beati pauli)

e ho modificato la traduzione di una parola:

cuoruzzu,

che voi traduceste

per

testa,

mentre, per quel .c~e mi ~ima~e ~el!a _testa da quando ~ro in

Sicilia, significa

cuore, cuoricino.

E mfatti s1 p1glta uno per la cuticagna

e gli si scippa (strappa) il

cuore.

Vi pare?

Come vedrete dall'unito brano di

lettera, il vostro

Molfetta

merita

anche gli elogi del Bodio.

2

Assuntina -

per cambiare

dev'essere

sempre innamorato. Quello

è un cuoruzzu

!

Addio.

24.

Carlo Placci a Salvemini

Firenze,

10

maggio

1897

Carissimo,

è molto

che

non scrivo. Speravo sempre vederlo,

e

m'è dispiaciuto

non essere mai in Firenze, nell'epoca delle vacanze. Né lo sarò per quelle

future, perché parto per Parigi oggi a otto. Non ho il tempo di scrivere

a lungo, e discutere. A voce avrebbe subito capito

la trasformazione

mia. Son tornato religioso convinto!!!

Questo lo stato di reazione a cui alludevo quando

Le

scrissi.

1

Il mio

modo di pensare si traduce in azione in una simpatia benevola per il mo–

vimento neoclericale, il solo dal quale spero la luce per il putrido padule

italiano. Accanto a questa nota, si disegna in me sempre piu l'odio per

gli

incompetenti,

sic in arte, in scienza... e

in politica.

Quindi antipatia

23.

AS.

1

cfr. lettera n. 21, n.

1.

2

Acclusa alla lettera di Turati

è

la seguente frase di pugno di Luigi Bodio: "[ ... ] L'altro

opuscolo, quello che contiene una monografia su Molfetta

lo sto leggendo. Il metodo

è

buonis–

simo: fare

monografie:

osservazioni esatte; descrivere condizioni

tipiche.

È

il

metodo di Le Play

e de' suoi continuatori. Io lo raccomando sempre in luogo delle

facili

e vuote generalità... "

24.

AS.

1

Cfr. la lettera del 9 febbraio 1897, al n. 19 di questa raccolta.

53

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