

Carteggio
vegga anche leggendo il Suo lavoro (per esempio pagine 57-58 con le note)
che Lei
è
uno storico sociologo e che cerca tra la polvere dei documenti la
luce per la civiltà; sarei quasi tentato di contraddirmi con quello che ho
detto prima, che non si vede l'unghia del socialista, per esempio a pagina
61 "la forza che sul popolo dà ai ricchi la ricchezza" la poca anzi nes–
suna simpatia per la borghesia; ma soprattutto, ripeto, si vede il so–
ciologo e l'uomo che studia la storia tenendo sempre di mira le grandi
leggi economiche.
A questo proposito mi viene in mente: ha mandato questo Suo
la–
voro a Pareto? (l'indirizzo
è:
Vilfredo Pareto, professore d'economia
politica all'Università di Losanna, Ouchy près Lausanne).
Pareto non
è
socialista ma non si può dire davvero che faccia la corte alla borghe–
sia. Le mando
Il grido del popolo
di Torino con un suo articolo.
2
Pareto
è
fatto apposta per apprezzare tutto il valore economico del Suo lavoro.
A proposito,
è
Lei che mi ha mandato dei giornali socialisti da Pa–
lermo che parlavano soprattutto dei coatti?
Io
non sapevo se era Lei e
perciò non La ho mai ringraziato. Se
è,
La ringrazio ora. Erano interessanti
ma non tanto simpatici perché un po' volgari e rettorici.
Ho spesso Sue notizie da Carlo Piacei col quale sono stato quasi un me–
se in Svizzera, e dalla signora Elena French dalla quale, so che Lei
è
stato
in campagna. E so che la signora Elena ha molto goduto la Sua compagnia.
Le faccio molti auguri tanto per la Sua carriera scientificà quanto
per i Suoi ideali sociali, giacché se non so persuadermi che il
mezzo
so–
cialista sia il buono per giungere al fine di un miglioramento sociale, certo
desidero vivamente che a questo fine in ùn modo o nell'altro si arrivi.
E grazie ancora e tanti cordiali saluti.
Il mio indirizzo
è
sempre Padova.
14.
Salvemini a Ernesta Bittanti, a Firenze
[Pistoia, 19 ottobre 1896]
Ernestina cara e buona,
non so dirLe quanto sono felice. Vorrei dire mille cose a Lei e Bat–
tisti, ma sono troppo contento per poter scrivere una qualunque cosa.
Non so se nella vita sarete felici quanto desidero io; ma certo ve lo me–
ritate. Non so chi di voi due sia stato piu fortunato. Certo eravate de–
gni l'uno dell'altro.
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Le mie previsioni e le mie ardenti speranze si sono avverate; io sen-
2
Cfr. V.
PARli:TO,
Per la libertà,
in
"Il
grido del popolo," del
26
settembre 1896.
14.
CB.
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