

Carteg~io
che entra nell'incavatura; e dopo un certo tempo di discesa fui cosi scon–
quassato in tutte le ossa, che mi pareva di avere ai lati due persone che
ad ogni scalino mi dessero uno spintone prima a destra e poi a sinistra.
E meno male quando gli scalini avevano la forma, che Le ho mostrato:
allora si poteva passare da un lato all'altro e stancare egualmente le due
gambe; mà per lunghi tratti lo scalino aveva semplicemente questa forma
e allora non restava che far lavorare solo una gamba.
La ragione di quella forma credo che stia nel fatto, che la buca es–
sendo in pendenza troppo grande, gli scalini riescono troppo alti e perciò
si deve fare un altro scalino nello scalino.
Scendemmo cosi per cento metri sdrucciolando, passando da punti di
gran freddo a punti di gran caldo, sudando a goccioloni e agghiacciando,
soffocando al fumo nauseante delle lucerne.
Trovammo
la prima galleria; era alta un metro e mezzo e si doveva
camminare chinati e dando della testa contro il masso; e dopo la scon–
quassatura precedente, quel modo di camminare si può facilmente capire
come dovesse esser piacevole.
- Ma i carusi come fanno a passare per queste buche con sacchi
di minerali sulle spalle pesanti da trenta a ottanta chili?
-
Eppure passano.
Arrivammo a un'altra buca e scendemmo;
trovammo un altro cor–
ridoio bassissimo, in cui mettevano altri corridoi con altre buche. Facem–
mo una terza discesa, arrivammo cosi a trecento metri sottoterra e visitam–
mo le gallerie piu basse. Ho detto visitammo, ma io non so quello che
succedesse; non vedevo piu nulla, non capivo piu nulla; mi sentivo rotto il
fil delle reni; alla puzza delle lucerne si aggiungeva la puzza di tutti i de–
positi organici, frutto delle digestioni di duecento persone, che si incon–
travano ad ogni pie' sospinto, si dovevano pestare, e purtroppo vedere an–
che e odorare senza poter risparmiar nulla a causa della posizione incli–
nata. Non vedevo l'ora di uscir fuori e quell'uomo girava, saliva, scen–
deva, prendeva pezzi di minerale e
li
bruciava, come se gli altri fetori non
fossero sufficienti a farmi morire; le pozzanghere di acqua mi inzaccherava–
no tutto; mi sentivo girare il capo; dovetti fermarmi, sedermi a terra (dio sa
sopra quali sedili!) e cosf mi presi un po' di lena. Finalmente, come dio vol–
le, si incominciò a ritornar su e quando gli occhi abbagliati intravvidero sul
mio capo lontana la luce del giorno, mi parve di essere rinato. Avevo le
mani insudiciate in una maniera
indicibile, il mio unico abito ridotto in
uno stato deplorevole -
ieri mattina spesi piu di un'ora a rimetterlo in
condizioni passabili --
e l'impressione dell'aria fredda sul mio corpo sgoc–
ciolante sudore mi dette una tosse, che tuttora non
è
andata completa–
mente via.
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