Table of Contents Table of Contents
Previous Page  575 / 610 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 575 / 610 Next Page
Page Background

1911

Ora tu che vieni da un partito (un

partito

perdio!) in cui sei stato

sempre in disaccordo colla maggioranza sulle questioni essenziali, come

puoi pretendere da un gruppo libero, in formazione, l'unanimità su que–

stione' di

opportunità, su apprezzamenti di situazioni,

quando ancora non

abbiamo fatto i primi passi per intenderci su checchessia?

E ·se questa unanimità non c'è tu non puoi, non devi buttar tutti gli

altri su di un piatto della bilancia (la cultura oziosa) e riserbare a te l'altro

(l'apostolato serio, le questioni vive). Io sono convintissimo che se in–

vece di esser lontani, fossimo stati vicini, ci saremmo intesi assai me–

glio. E spero che al tuo ritorno molte cose si potranno chiarire. Bada

che io sono disinteress_ato quanto è possibile: non sono nella

Voce

piu

di te, è me ne occupo ora, molto modestamente come ti scrissi, per le

ragioni che sai. Ma vorrei, per la dignità morale di tutti noi che, o l'ac–

cordo o la separazione, avvenissero in base a fatti ed a ragioni obiettive,

e non dinanzi a fantasmi, o in seguito a malintesi. Orbene un malinteso è

questo: che ci sia fra te e noi una divergenza riguardo al carattere di se–

rietà che deve avere l'azione della

Voce.

Su questo siamo d'accordo: ma

per fare un giornale non "basta. Ci vogliono idee concrete, e criteri pre–

cisi d'azione. Su questi dovremmo intenderci, perché tu non dovresti di–

scutere?' Se ci saranno idee comuni, mi pare che ciascuno di noi potrebbe

servirsi della

Voce

per queste idee. E se non ci fossero,

si tratterebbe an–

cora di vedere se non sia possibile assegnare alla

Voce

un altro compito.

Ma in ogni caso soltanto dinanzi a questa impossibilità capirei che tu ti ri–

tirassi: non dinanzi alla divergenza attuale. Poniamo che

il

gruppo della

Voce

fosse un partito: in un partito può talvolta prevalere una direttiva

diversa dal desiderio di alcuni suoi membri, e perfino dei capi. Ma io non

vedo che questa prevalenza autorizzi, in tutti i casi, la minoranza ad usci–

re. E tu ti sei mostrato di questo avviso a proposito del Partito socia–

lista, in cui nominalmente sei ancora, anche dopo che si è messo abu–

sivamente il tuo nome sotto il manifesto per il comizio anti-Tripoli a Mi–

lano.5 Orbene, caro Salvemini, convieni che nella

Voce

si è fatto assai meno

per renderti difficile il rimanere.

Debbo darti per finire alcune spiegazioni sull'ultimo articolo di Pa–

pini:

La

guerra vittoriosa.

6

II fondo dell'articolo credo che l'approverai.

Ma ci sono gli apprezzamenti su Tripoli. Orbene: Papini si occupa di

redigere

la

Voce

con me; s'era d'intesa che lui scrivesse un primo articolo

qualunque: egli scrisse e lo portò in tipografia: io, occupato in quei

giorni, non lo lessi che nel giornale. Se lo avessi letto prima gli avrei

consigliato di sopprimere ciò che entra nel merito della questione tripo–

lina, sebbene sia una parte accidentale dell'articolo. Nemmeno Prezzolini,

3

Amendola:

"questioni."

4

Amendola:

"discuterne."

5

Della pubblicazione di questo manifesto, e del comizio, tenutosi a Milano il 24 settembre,

fu data notizia, nell"' Avanti!" del 24 e 26 settembre 1911.

6

G.

PAPINI,

La guerra vittoriosa,

in

"La Voce" del 19 ottobre 1911, pp. 669-671.

537