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Carteggio

vergini di pensiero politico e civile, e agisce su quelle. Essa ti dà della

gente nuova e fresca: l'altro non ti darebbe che gente avvizzita.

Per carità, poi, non fare un giornale politico-letterario. Tu sai di non

avere nessun interesse letterario, nessuna simpatia per arte, filosofia, religione

ecc. Come te ne occuperesti? Che roba pubblicheresti? Dov'è la gente

che lavorerebbe? Sai le difficoltà che incontra la

Voce,

la scarsezza di

uomini e di tempo. Immaginati tu. Sarebbe una concorrenza alla

Voce,

giustificata se

tu

credi che la

Voce

non risponda, per

la

parte letteraria, alle'

tue idee; ma ingiustificata se in realtà alla parte letteraria (e quella morale,

filosofica dovç: le metti?) non dai importanza. E sarebbe una concorrenza

poco fortunata. Anche la Luchaire, tutti quelli con

I

quali ne ho par–

lato, sono di avviso contrario.

Fai il giornale politico, se la

Voce

non ti basta. Ma non accusare

noi del tuo abbandono. Accusa, o meglio scusa te stesso soltanto. Non

dire che non vogliamo

politica:

anzi di' che per

politica

abbiamo ritenuto

inutile, impolitico, continuare.

Se

il nostro punto di vista non è piu realisti–

co e politico del tuo, non so proprio che dire!

E sappimi anche informare se restano i tuoi impegni per opuscoli

(questione meridionale) e libri (Mazzini) con la

Libreria.

O se lasciando la

Voce,

lasceresti tutto. Sappimi dire se verrai

il

1° novembre. Occorre che tu

venga.

A

voce ci si intende meglio.

lo

credo che tu dovresti riprendere

la

tua collaborazione limitata, come prima nella

Voce,

da un senso di armonia

e di politica che non è strettamente il tuo, ma che al tuo si avvicina

piu di quello d'ogni altro gruppo o partito d'Italia.

321.

Antonio Anzilotti a Salvemini

Firenze, 21 ottobre 1911

Caro professore,

conoscevo le cause del dissenso, che mi vengono confermate dalla

Sua lettera'; e resto dell'opinione già espressa al Prezzolini, che è solo

questione di buona volontà per venire ad un accordo.

Per noi giovani quello che piu ci interessa è di sapere vicino a noi

un uomo che ha tutte le doti per guidarci e per metterci in corpo un po'

di fede. Chi ha fede, dunque, sa quale è la sua strada. Coi dissensi non

faremo nulla di buono; anzi distruggeremo il lavoro già fatto.

Ora, mi pare, che la realtà vera possa esprimersi cos{: la

Voce,

avendo

impegni vari, al di fuori della politica, può cercare di conciliare queste esi-

321.

AS.

1

Manca.

540